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mercoledì 25 dicembre 2024

Ultimo concerto sinfonico corale della ripresa del Maggio, diretto dal maestro Zubin Mehta

07-07-2020
Ultimo appuntamento sinfonico corale, martedì 7 luglio 2020 alle ore 20, con il Maestro Zubin Mehta sul podio con i solisti Maria Grazia Schiavo, Sara Mingardo, Maximilian Schmitt e Gianluca Buratto. In programma la Sinfonia n. 6 in do maggiore, "La piccola" di Franz Schubert e la Missa in tempore belli (o Paukenmesse) in do maggiore Hob. XXII: 9 per soli, coro e orchestra di Franz Joseph Haydn.

Grazie all’ordinanza firmata dal governatore della Regione Toscana Enrico Rossi che permette di ampliare la disponibilità in teatro fino a un terzo della capienza salgono a 600 i posti in sala disponibili. Essendosi aggiunti così circa 400 nuovi posti, insieme ai 200 precedentemente stabiliti, il Sovrintendente ha deciso di offrire l’ultimo concerto sinfonico corale del 7 luglio, diretto dal maestro Zubin Mehta, a tutti quei gentili abbonati e ai signori del pubblico che come segno di generoso sostegno al Teatro del Maggio hanno rinunciato al rimborso dell’abbonamento o dei biglietti acquistati. È un primo segno di ringraziamento da parte del Maggio nei loro confronti. Chi ne avesse quindi il diritto e desiderasse ricevere il biglietto per accedere in sala, dovrà semplicemente scrivere alla biglietteria del Maggio a questo indirizzo uff.biglietteria@maggiofiorentino.com e riceverà il biglietto via mail. È altrettanto possibile recarsi in biglietteria nei consueti orari di apertura per ritirare l’invito.

Il programma si apre con la Sinfonia n. 6 in do maggiore "La piccola" di Franz Schubert, ovviamente con un titolo in opposizione alla "Grande", scritta tra l'ottobre del 1817 e il febbraio del 1818 a conclusione della serie giovanile del sinfonismo del compositore, che si arricchisce di una prospettiva estroversa e teatrale in opposizione alla natura più intima e compatta della Quinta. Si tratta di un prezioso momento di crescita e di acquisizione di nuovi modelli stilistici per Schubert, il primo dei quali dovrà essere riconosciuto nell'influenza di Rossini e Beethoven.

In conclusione, con la presenza dei solisti Maria Grazia Schiavo, Sara Mingardo, Maximilian Schmitt e Gianluca Buratto, la Missa in tempore belli (o Paukenmesse) in do maggiore Hob. XXII: 9 per soli, coro e orchestra di Franz Joseph Haydn. I nomi della messa sono legati alle vicende storiche e allo stesso contenuto musicale della partitura: dopo le vittorie riportate da Napoleone in Italia contro le armate austriache, nella primavera 1796, il governo di Vienna aveva invitato alla mobilitazione generale, dichiarando impossibile ogni pace prima che l’esercito francese fosse tornato al di là delle antiche frontiere. Alla mobilitazione si adeguarono anche tutti gli “intellettuali organici”, in prima fila i musicisti, inclusi Süssmayr (con la cantata "Der Retter im Gefahr - Il salvatore nel pericolo”), Beethoven (con la cantata patriottica "Canto d’addio ai cittadini di Vienna per la partenza dei volontari viennesi") e appunto Haydn, con la sua "Messa in tempo di guerra". L'altro appellativo invece, editoriale e non autentico, di "Paukenmesse" (Messa dei timpani), è riferito al ruolo che questo strumento assume nel corso della partitura e segnatamente nel conclusivo “Agnus Dei”, dove i timpani sono impiegati come un riferimento musicale alla guerra nell’invocazione alla pace. Il risultato finale che percepisce il pubblico è quello di una interpretazione attenta non alla lettera del testo ma al suo valore celebrativo.

Il concerto sarà trasmesso in diretta streaming sulla piattaforma Idagio al costo di 9.90 euro.