Sabato 27 febbraio 2021, alle ore 11.00, lo scrittore e insegnante
Eraldo Affinati parlerà di "
Educazione" nel nuovo incontro del ciclo "
Le Parole del Vieusseux", promosso in occasione delle celebrazioni per il bicentenario della storica fondazione ospite di Palazzo Strozzi a Firenze.
Nel rispetto delle nuove normative anti-covid, l'appuntamento si svolgerà online sulla piattaforma virtuale Più Compagnia del Cinema La Compagnia, per poi rimanere disponibile per una settimana. I video saranno in seguito consultabili sulla pagina YouTube del Gabinetto Vieusseux.
La modernità della scelta di Vieusseux trova la sua ulteriore attuazione nel fornire agli stranieri di una città cosmopolita come Firenze libri e riviste nella propria lingua, nel fondare riviste come "
Antologia", favorendo comunque la circolazione di un sapere essenziale per il progresso civile. La storia della Biblioteca Vieusseux è proseguita nel Novecento e continua ancora oggi, coinvolgendo molte personalità della cultura non italiana, e contribuendo in modo originale e prestigioso alla diffusione della cultura.
La scuola e la letteratura: due cose inscindibili come forma di responsabilità secondo Eraldo Affinati, che riflette su come chi impara abbia anche bisogno di ostacoli e come educare sia spesso ferirsi. Alle radici di una duplice tensione espressiva, letteraria e pedagogica, seguiamo lo scrittore Eraldo Affinati nel racconto di un’esperienza educativa attraverso Lev Tolstoj, Dietrich Bonhoeffer, Don Lorenzo Milani, la comunità della Città dei Ragazzi e la rete delle scuole Penny Wirton per l’insegnamento gratuito della lingua italiana agli immigrati.
Eraldo Affinati, scrittore e insegnante, è nato nel 1956 a Roma dove vive e lavora. Insieme alla moglie, Anna Luce Lenzi, ha fondato la "Penny Wirton", una scuola gratuita di italiano per immigrati, uno a uno, senza classi e senza voti, che conta oggi cinquanta nuclei didattici nel territorio nazionale. Ha pubblicato una ventina di libri, quasi tutti presso Mondadori, fra cui ricordiamo Veglia d’armi (1992), Bandiera bianca (1995), Campo del sangue, (1997) finalista Premi Strega e Campiello, Un teologo contro Hitler. Sulle tracce di Dietrich Bonhoeffer (2002); Secoli di gioventù (2004), La Città dei Ragazzi (2008); Berlin (2009), Peregrin d'amore. Sotto il cielo degli scrittori d'Italia (2010); Elogio del ripetente (2013); Vita di vita (2014); L’uomo del futuro. Sulle strade di don Lorenzo Milani (2016) finalista Premio Strega, Tutti i nomi del mondo (2018), Via dalla pazza classe. Educare per vivere (2019). Le sue ultime pubblicazioni sono i Meccanismi dell’odio, un dialogo sul razzismo e i modi per combatterlo, composto con Marco Gatto (Mondadori, 2020) e il racconto finale per Gec dell’avventura di Silvio D’Arzo (a cura di Alberto Sebastiani, Einaudi, 2020).
Ogni conferenza del ciclo "
Le Parole del Vieusseux" è dedicata a una illustrazione attualizzata di quanto espresso da ogni parola, con lo scopo di mostrare il percorso compiuto in quegli ambiti della vita civile dove la modernità della visione culturale di Giovan Pietro Vieusseux aveva inteso operare. Non tanto un contributo di ricerca storica, ma una dissertazione agile e comunicativa sul significato attivo di quelle parole nella società contemporanea, con esempi e riferimenti dettati dalla specifica identità del relatore e dei suoi interessi.
Il
Gabinetto Vieusseux è un'istituzione che da due secoli forma generazioni di lettori, a partire dall'apertura di una biblioteca che metteva a disposizione dei cittadini libri e riviste nelle varie lingue europee. La divulgazione e lo studio sono stati i mezzi scelti dal suo fondatore per sostenere le varie forme di progresso: civile, economico, scientifico, culturale. A volere il Gabinetto fu Giovan Pietro Vieusseux, un commerciante ginevrino colto e intraprendente, che decise di creare nella Firenze cosmopolita dell'epoca un luogo dedicato alla lettura dove trovare periodici italiani ma soprattutto pubblicazioni "d'oltre mare e d'oltre monte", tradotte per favorirne la diffusione. Il Gabinetto divenne il luogo per eccellenza in cui discutere, confrontarsi, conoscere e in breve tempo Vieusseux, grazie anche alla sua modernissima passione per la divulgazione e a una buona dose di determinazione, fu in grado di coinvolgere nel progetto le figure più brillanti dell'epoca, competenti non solo di letteratura, ma anche di scienza, agraria, pedagogia. É dunque sulle sue orme che si celebrano i 200 anni di attività, attraverso le parole più emblematiche della storia del Gabinetto Vieusseux e il loro significato nel nostro tempo.
Per maggiori informazioni e programma:
www.vieusseux.it -
www.cinemalacompagnia.it