Giovedì 10 dicembre 2020, si inaugura online la prima mostra virtuale italo-cilena "
Pablo Neruda 50 anni del premio Nobel per la letteratura (1971-2021)", nata dalla collaborazione con
La Sociedad de Bibliophilos Chilenos, ideata e organizzata dalla sua direttrice nonché socia della
Società Bibliografica Toscana,
Norma Alcamán Riffo. La mostra è ricca di
interviste, filmati, riproduzioni di libri alcuni dei quali sono stati interamente digitalizzati; sarà possibile scoprire, tra le altre curiosità, un inedito Neruda collezionista di libri e bibliofilo.
Pablo Neruda ha participato fin dall’inizio alle attività della Sociedad de Bibliophilos Chilenos. Il socio N°80 era un bibliofilo in ogni senso della parola. Nella sua biblioteca personale, c’erano più di 11.500 libri, oltre a lettere, manoscritti di grande valore storico e culturale, che sono attualmente conservati sia presso la Fondazione Pablo Neruda dell’Università del Cile -la sua Alma Mater- dove ha studiato Pedagogia in Francese e alla quale ha donato parte delle sue collezioni nel 1954.
Da molto giovane, è stato un
avido lettore e cercatore di opere letterarie antiche, uniche, rare e preziose, passione che è stata facilitata dai suoi numerosi viaggi in tutto il mondo e dalle residenze in paesi stranieri.
Della letteratura cilena, possedeva una copia de "
La Araucana", del 1632 (la prima edizione, è del 1569). Neruda aveva anche una predilezione speciale per la Francia e l’Italia. Per quanto riguarda le opere italiane, aveva una copia della "
Divina Commedia" di Dante Alighieri, dell’anno 1529. Inoltre, un’edizione dei "
Trionfi" di Petrarca, edizione del 1484 (1° ed. originale: tra il 1351 e il 1374. Editio princeps: Venezia, Vindelino da Spira, 1470). Di opere francesi, aveva l’
Enciclopedia di Diderot e D’Alembert del 1751. Era anche il proprietario delle prove dei "
Lavoratori Marittimi" (1866) di Víctor Hugo, con correzioni sui bordi, scritte a mano dall’autore.
Per quanto riguarda la Spagna, paese che era anche tra i suoi preferiti, aveva una edizione del "
Quixote de la Mancha", del 1617. Oltre alla letteratura nordamericana, possedeva le "
Opere Complete" di Edgar Allan Poe, pubblicate a New York nel 1895.
Poco a poco, Neruda ha formato la sua amata biblioteca con particolare cura e dedizione. Era particolarmente attento ai dettagli di edizione, carta, cuciture. Gli piacevano le tirature brevi, come "
I Versi del Capitano", con le sue sole 44 copie, perché aveva concepito i suoi libri in termini di collezione.
Inoltre, molti dei suoi libri uniscono letteratura e pittura, presentando poesie con opere di Mario Toral del Cile, Guayasamín dell'Ecuador e Picasso dalla Spagna. Insomma, come ogni raffinato bibliofilo, faceva tesoro dei libri tanto per il valore delle idee veicolate quanto per la forma. In questo senso, considerava il libro come un oggetto d’arte in sé stesso.
Per maggiori informazioni, orari e programma:
www.bibliograficatoscana.it -
https://pabloneruda.bibliofilos.cl/it/