Joe Cimino, Eric Frey, Arais Meteyard, Melissa Morris e David Neal sono gli studenti del
Master in Studio Art di
SACI - Studio Arts College International (Via Sant'Antonino, 11 - Firenze) che propongono le loro opere nella
mostra virtuale "
Essential Work", visibile anche di persona su appuntamento alla
OnArt Gallery (via della Pergola, 57/61r).
L'esposizione presenta opere ideate e realizzate nel 2020, un anno in cui tutti noi abbiamo affrontato le incertezze causate dalla pandemia del Coronavirus, che ci ha imposto di ripensare ad aspetti importanti della nostra vita. Queste opere vivono nel nostro tempo, anche se non sono una risposta diretta alla crisi del Coronavirus.
In questo periodo prolungato in cui le relazioni (sia economiche che sociali) e lo spazio (inteso come sfera sociale che acquista una dimensione più invasiva e digitale) stanno cambiando rapidamente e ci stanno mettendo di fronte a modelli nuovi e difficili da ripensare, l'arte è, a nostro avviso, in divenire sempre più lavoro essenziale. In tempi in cui i lavori "essenziali" hanno rimodellato la nostra società, pensiamo fortemente che la ricerca artistica stia diventando ancora più importante, perché ci pone di fronte a una continua e radicale messa in discussione delle strutture visive e concettuali. Gli artisti offrono la possibilità di approfondire aspetti del linguaggio visivo che, nonostante sembrino distaccati dai bisogni essenziali dell'essere umano, ne sono al centro. L'arte è un'opera essenziale perché pone domande che possono essere articolate e trasformate in aspetti ordinari della vita quotidiana di tutti noi. L'arte è il regno simbolico che influenza profondamente tutti. Ai nostri tempi, sempre più dominati da una cultura visiva, non possiamo evitare una riflessione profonda e una messa in discussione critica di tutti gli aspetti del linguaggio visivo. E l'arte è lo strumento essenziale con cui farlo.
La mostra esplora concetti come tensione, crisi, possibile equilibrio, spostamento, distruzione umana, opposizione tra natura e consumo digitale e la definizione di oggetti nella loro natura mutevole. Tutti questi concetti risuonano nelle opere degli artisti: quadri astratti di griglie che crollano che mettono in discussione la crisi delle strutture (Morris); oggetti ready-made in cui l'artista interviene modificando lo status ontologico (Frey); video e fotografia che cercano un equilibrio e ritraggono un silenzioso grido di aiuto (Cimino); disegno, fotografia e video che cercano di trovare una strategia di uscita, osservando il mondo da un punto di vista più alto o apparentemente distante (Neal); collage e animazioni che giocano con un'umanità a pezzi e riflettono sulla distruzione e mettono in discussione le nostre percezioni della natura (Meteyard). Tutte le opere sono nate in un dialogo profondo tra loro, e questo è visibile anche nello spazio espositivo dove trovano una dimensione vitale ed essenziale.
Per maggiori informazioni:
www.saci-florence.edu