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giovedì 21 novembre 2024

Le opere di Marco Tirelli e Radu Oreian in due mostre della Galleria Eduardo Secci di Firenze

23-01-2021
La Galleria Eduardo Secci di Firenze, in piazza Carlo Goldoni 2, apre la stagione espositiva 2021 con le due nuove mostre "Marco Tirelli" e "Radu Oreian" che si svolgeranno parallelamente da sabato 23 gennaio a sabato 6 marzo 2021.

In occasione di questa prima mostra di "Marco Tirelli", a cura di Alberto Fiz nello spazio della galleria fiorentina, l'artista presenta una serie di opere inedite realizzate durante i mesi del lockdown. I lavori vengono proposti in tre spazi attraverso un allestimento sofisticato che crea un forte coinvolgimento emotivo. La rassegna, infatti, dà luogo a un crescendo che conduce sino ad un'installazione di circa 12 tele senza telaio di dimensioni differenti disposte sulla parete. Così pensata, quest'ultima si caratterizza per un parallelismo con il grande progetto che Tirelli realizzò in occasione della Biennale di Venezia del 2013.

In questo ultimo ciclo di lavori Tirelli, uno tra gli artisti più significativi della scena contemporanea, s'interroga sul potere rigenerativo dell'immagine in base ad un'indagine che appare particolarmente attuale nella società di oggi, dove il flusso mediatico sembra aver sottratto valore ad ogni forma d'iconografia banalizzando il messaggio. Tirelli, al contrario, recupera il significato primario dell'immagine sottoponendola ogni volta alla verifica della pittura che non duplica la realtà ma la trasforma.

Come spiega il curatore Alberto Fiz, "Tirelli crea un laboratorio dell'immagine e dell'immaginario senza alcuna gerarchia che nasce dal desiderio di recuperare l'essenza del visibile". Il suo repertorio è molto vasto e comprende simboli, elementi naturalistici, corpi, mappe geografiche, oggetti per osservare lo spazio, frammenti di cielo in base ad un work in progress continuo dove il soggetto è funzionale ad un processo di riappropriazione fisica e mentale: "La pittura è lo strumento che mi consente di riportare le idee alla concretezza della mano", afferma Tirelli che s'interroga sulla materia stessa di cui sono fatte le immagini. Nell'ambito della mostra, il susseguirsi delle sue opere permette di restituire al visitatore la fascinazione di continue riscoperte rispetto ad un reale che finalmente torna ad essere percepito.

Marco Tirelli è nato a Roma nel 1956, attualmente vive e lavora tra Roma e Spoleto. È membro dell'Accademia Nazionale di San Luca e dell'Accademia dei Virtuosi del Pantheon. Tirelli ha frequentato l'Accademia di Belle Arti di Roma dove si è laureato in Scenografia con Toti Scialoja. Recenti mostre personali includono: Marco Tirelli, House of Art Ceské Budejovice, Repubblica Ceca (2020), Marco Tirelli, Axel Vervoordt Gallery, Kanaal, Belgio e Hong Kong (2018); Marco Tirelli, Palazzi Comunali, Sala delle Pietre, Todi (PG); Marco Tirelli, MAMC Musée d'art moderne et contemporain Saint-Etienne Métropole, Francia; Marco Tirelli, Fondazione Pastificio Cerere, Roma (2016); Osservatorio, Fondazione Pescheria – Centro Arti Visive, Pesaro (2014); Marco Tirelli. Immaginario, Istituto Nazionale per la Grafica, Palazzo Poli, Roma (2013); Macro Testaccio, Museo d'Arte Contemporanea, Roma (2012); Museo di Palazzo Fortuny, Venezia (2010). Recenti mostre collettive includono: Il fregio dei Carracci. Opere a confronto, Palazzo Fava, Bologna (2019); Lo spazio dell'immagine, collezione e nuove acquisizioni, MAXXI, Roma (2018); The Hilger collection 1st part. Works on paper and wood, HilgerBROTKunsthalle, Vienna (2016); Di mano in mano, Casa delle Letterature, Roma (2016); Proportio, Palazzo Fortuny, Venezia (2015); Biennale di Kochi Muziris, India (2014); Iconica, Arte Urbana al Foro Italico, Roma (2014); Opere della Collezione permanente/1, CAMUSAC, Cassino (2013); La Grande Magia, MAMbo, Museo d'Arte Moderna di Bologna (2013); La magnifica Ossessione, MART, Rovereto (2012); MACROwall: Eighties are Back!, MACRO, Roma (2012); Spazio. Dalle collezioni di arte e architettura del MAXXI, Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, Roma (2010); Le collezioni 1958 – 2008, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Roma (2010); Détournement Venice 2009, LIII Esposizione Internazionale d'Arte – evento parallelo, La Biennale di Venezia, Archivio di Stato, Venezia (2009). Inoltre ha partecipato ad importanti esposizioni internazionali: LV Biennale di Venezia, Padiglione Vice Versa (2013); Bienal de Sao Paolo (1991); Biennale of Sydney (1990); XLIV Biennale di Venezia (1990); Biennale de Paris (1985); XXXIX Biennale di Venezia, Aperto '82 (1982).

"Radu Oreian" è la prima mostra monografica del giovane artista rumeno nella città di Firenze e sarà curata da Pier Paolo Pancotto. Il corpo di lavori esposto rappresenta una selezione delle ultime opere dell'artista Radu Oreian, una serie che spazia dai disegni in grafite, ai dipinti ad olio su tela, legno e plexiglass. Questa varietà di media, oltre a riflettere l'agio con il quale Oreian si muove tra le diverse tecniche, è anche prova dell'eredità classica che sembra essere alla radice della pratica dell'artista. I dipinti ad olio, realizzati appositamente per la mostra e datati 2020, fanno parte del ciclo dei cosiddetti "Molecular Paintings". Sono lavori che ricordano miniature dai dettagli minuziosi, in grado di catturare l'occhio dello spettatore e trasportarlo attraverso la superficie intrisa di pittura e condurla al significato più profondo del dipinto.

Come scrive Pier Paolo Pancotto nel suo testo introduttivo, ad accomunare i lavori di Oreian "(…) pur nella loro eterogeneità, è un vocabolario cromatico denso, fortemente espressivo ove la materia sembra a tratti raggrumarsi e amalgamarsi con altre sostanze fino a rendersi scabra, sabbiosa anche se, in realtà, è solo il modo con cui essa è disposta sul piano (stratificata ed impastata a punta di pennello) a provocare questo effetto; come pure, un repertorio iconografico condiviso, che va dalla memoria fisica (il richiamo alle viscere del proprio corpo o della propria pelle) alla quella intellettuale (la pittura rinascimentale, quella classica ammirata a Pompei e a Roma, la calligrafia dell'antico Oriente) dell'artista. (…)".

La pratica di Radu Oreian trae fondamento dalle tecniche classiche del disegno e della pittura, esplorando come la storia, i miti antichi e gli archivi plasmano la nostra società e la nostra comprensione dell'umanità. Il filo rosso che attraversa ed unisce i lavori di Radu Oreian si manifesta nella creazione di una nuova impronta visiva meditativa dotata di una densità particolare che sembra esistere in uno stato pulsante di tensione e rilassamento.

Radu Oreian nasce nel 1984 a Târnăveni in Romania. Attualmente lavora e vive in Francia. Nel 2002 ha ottenuto una laurea all'Università di Arte e Design di Cluj-Napoca per poi continuare i suoi studi alla National University of Art di Bucharest dove si è diplomato nel 2007. Radu Oreian è stato protagonista di numerose mostre personali: SVIT Gallery, Befriending the memory muscle (Praga, 2020, con Ciprian Mureşan), Gallery Nosco, Microsripts and Melted Matters (Londra, 2019), Gallery ISA, Farewell To The Thinker of Thoughts (Mumbai, 2018). Tra i suoi progetti istituzionali: La Fondazione, Project Room (Roma, 2020, personale), The Last Agora, Plan B Foundation (Cluj- Napoca, 2019) e Chasseur d'Images, Musée de la Chasse et de la Nature (Parigi, 2019). Tra le sue mostre collettive: One in a million, Gallery Nosco (Marsiglia, 2018) e On The Sex of Angels, Nicodim Gallery (Bucarest, 2017).

Orari mostra: da lunedì a sabato dalle ore 10.00 alle ore 13.30 e dalle ore 14.30 alle ore 19.00.

Per maggiori informazioni: www.eduardosecci.com

C.B.