In occasione delle celebrazioni per i
200 anni del Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux, viene pubblicato dalla casa editrice
Olschki nella collana “
Studi” il
carteggio inedito tra Alessandro Bonsanti e Carlo Emilio Gadda "
Sono il pero e la zucca di me stesso. Carteggio 1930-1970", a cura di
Roberta Colbertaldo, con la premessa di
Gloria Manghetti e una testimonianza di
Sandra Bonsanti.
Per quarant’anni, a partire dal 1930, Alessandro Bonsanti e Carlo Emilio Gadda intrattennero un fittissimo scambio epistolare. Ne restano oltre 300 lettere finora in gran parte inedite, conservate nel Fondo Gadda del Gabinetto Vieusseux e in parte nel Fondo Liberati e presso gli eredi Bonsanti, che documentano un sodalizio tra i più significativi del Novecento italiano, mettendo in luce il percorso biografico e letterario-editoriale di Gadda, insieme al ruolo fondamentale svolto da Bonsanti nel sostenerlo e nel sollecitarlo a scrivere.
Un’amicizia che perdura intatta tra le difficoltà della vita quotidiana e le tragedie della storia, in un’Italia che dai tetri anni del fascismo si evolve verso una faticosa e frastornante modernità.
Il volume, a cura di Roberta Colbertaldo, corredato di indici e di illustrazioni, esce presso la casa editrice Olschki nella collana ‘Studi’ del Gabinetto Vieusseux. Con questa pubblicazione, il Vieusseux porta a compimento il lungo lavoro di cura e ordinamento di un importante nucleo di carte del Fondo Gadda. Il Fondo, affidato da Gadda a Bonsanti alla fine degli anni Quaranta, e da Bonsanti conferito all’Archivio Contemporaneo che oggi porta il suo nome, è stato sottoposto nel tempo a un raffinato restauro dopo i danni che aveva subito nell’alluvione del 1966. Il volume, introdotto da Gloria Manghetti, è arricchito da una testimonianza di Sandra Bonsanti, ed è dedicato alla memoria di Piero Gelli, fedele amico del Vieusseux, per l’attenzione speciale che ha riservato a Gadda lungo tutta la sua prestigiosa carriera editoriale.
Dal risvolto di copertina: "
All’epoca dei suoi esordi letterari Gadda si proponeva di «interessare anche il grosso pubblico». E invece nel 1963, quando la vincita del Prix International de Littérature per La cognizione del dolore sancisce definitivamente il suo successo, lo scrittore si sottrae e non gode affatto della gloria. «Sono il pero e la zucca di me stesso», confessa a Bonsanti citando una satira di Ariosto. Si riconosce nella zucca per la sua crescita rapida ed effimera, inattesa e destabilizzante, e al contempo guarda alla sua carriera come a quella del pero, dallo sviluppo lento e ponderato. Il carteggio, finora inedito, ricostruisce queste complesse vicende editoriali, a testimonianza di un lungo e fruttuoso sodalizio letterario nonché di uno scambio personale e intellettuale per entrambi importantissimo."
Per maggiori informazioni:
www.vieusseux.it