Nelle conferenze stampa di presentazione dei progetti vincitori del bando Firenze insolita, l’assessora al turismo del Comune di Firenze Cecilia Del Re aveva definito
Passeggiando a San Salvi “un viaggio umano prima che culturale e ambientale attraverso le storie e le figure che hanno reso unico questo pezzo di città”. E questo viaggio,
realizzato dai Chille de la balanza, diventa ora un docu-film a cura di Marco Triarico. Sarà visibile giovedì 11 marzo 2021 alle ore 11.00 in prima assoluta
sulla pagina fb della compagnia teatrale: presenta l’assessora Del Re, gli autori e molte persone coinvolte nell’emozionante racconto. Successivamente, il video sarà disponibile sul sito dei Chille, e su quelli della Camera di Commercio di Firenze e naturalmente del Comune di Firenze.
Per chi poi vorrà venire
a San Salvi è possibile farsi guidare, accedendo al video tramite un QRcode, presente sui manifesti della Passeggiata e in 100 diverse collocazioni lungo il percorso. Nel docu-film sono presenti preziose immagini e rari documenti grazie alla collaborazione e disponibilità di Cesare Micheli psichiatra autore del super8 della Festa del 1978, della Fondazione Alinari, dell’Associazione Pellicanò, della Biblioteca Chiarugi, del regista Luca Ferro autore del film su Costanza Caglià, de La Tinaia e naturalmente dei Chille.
Sarà inoltre possibile percorrere la Passeggiata anche attraverso l’applicazione Coded4Walking, gratuitamente scaricabile da Google Play.
Nel 1999 la compagnia teatrale diretta da Claudio Ascoli inventò Passeggiando nella notte di San Salvi, raccogliendo un suggerimento di Carmelo Pellicanò, lo psichiatra che aveva appena chiuso il manicomio fiorentino. La storica Passeggiata è una chiacchierata-affabulazione che si è svolta ininterrottamente sino ad oggi con oltre 600 repliche e 60.000 spettatori. Ha invaso anche altri 14 ex-manicomi in tutt’Italia, in edizioni riferite alle singole storie manicomiali. Vanta il riconoscimento di Unesco e Consiglio d’Europa come Passeggiata patrimoniale, così come definita dalla Convenzione di Faro (Portogallo) dell’ottobre 2005. Da alcuni anni, i Chille cercavano di realizzare un altro sogno: quello di mettere in relazione il Cenacolo di Andrea del Sarto con l’Art Brut-Arte Irregolare presente nel Manicomio di San Salvi. Un’Arte di cui l’esposizione Umani, disegni e dipinti di Francesco Romiti (2019), è stata il momento di maggior visibilità. Ora questo sogno è diventato realtà nella nuova Passeggiata, nata grazie al sostegno del Comune di Firenze e la collaborazione della Usl Toscana centro e del Ministero della Cultura Direzione regionale Musei della Toscana.
In questa Passeggiata, al percorso storico-artistico curato da Claudio Ascoli - che ha anche l’obiettivo di recuperare una memoria viva di quella che fu la rivoluzione di Franco Basaglia e della sua équipe che portò alla definitiva chiusura dei manicomi –
se ne affiancano altri due. Uno, architettonico di Eliana Martinelli (Architetto, assegnista di ricerca del DIDA Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze)
e un altro paesaggistico-ambientale a cura di Azzurra Pallucca (Verdiana Network).
“Passeggiando a San Salvi”, questo il titolo della nuova Passeggiata, inizia al Cenacolo di San Salvi e precisamente al Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto, che custodisce nel refettorio l’omonimo affresco tardorinascimentale. Prosegue poi nei Giardini del Cenacolo e finisce nell’area dell’ex-manicomio di San Salvi. Qui sono tanti i punti di interesse nel triplice aspetto storico-architettonico-paesaggistico: Villa Fabbri, un tempo Pensionario maschile e femminile per le malattie nervose e mentali delle persone facoltose, e il Murale realizzato in occasione della Festa d’ingresso della città di Firenze a San Salvi nel 1978. Poi il Cinema Teatro, edificato negli anni del Fascismo, che ospitò il film di Mauro Bolognini Per le antiche scale con Marcello Mastroianni e dove nacque l’amore tra Costanza Caglià e Torello Vannucci, e naturalmente i padiglioni de La Tinaia e dei Chille. Qui non mancheranno i riferimenti alla presenza del poeta Dino Campana, internato al 1° piano nella stanza in cui scrisse l’ultima lettera a Sibilla Aleramo, e a quella dell’artista irregolare Francesco Romiti, di cui i Chille custodiscono con Dana Simionescu un fondo di quasi 3.000 opere!
Per ulteriori informazioni, contattare i Chille: telefono e whatsapp 335 6270739, mail
info@chille.it, sito
www.chille.it.
C.D.B.