Giovedì 18 marzo 2021, alle ore 18.00,
Ambasciata del Perù e
Centro Studi Jorge Eielson di Firenze, in occasione del Bicentenario dell'Indipendenza del Perù, promuovono la conferenza virtuale "
Senza frontiere e verso l'infinito", a cura della Presidente del Centro Studi Eielson prof.
Martha Canfield per rendere omaggio a un peruviano del bicentenario, il poeta e artista
Jorge Eduardo Eielson.
Nato il 13 aprile 1924 a Lima, da madre peruviana e padre nordamericano di origine norvegese, Jorge Eduardo Eielson fin da piccolo dimostra di possedere doti eccezionali per la scrittura, la pittura e la musica. Ha solo 21 anni quando vince il premio nazionale di poesia con Reinos, la sua prima raccolta poetica pubblicata. L’anno seguente dà a conoscere i suoi disegni su riviste e quotidiani di Lima, e con i suoi amici Javier Sologuren e Sebastián Salazar Bondy pubblica un’antologia di poesia peruviana con illustrazioni di Fernando de Szyszlo.
Nel 1948 fa la sua prima mostra personale di opere grafiche, dipinti e sculture. Benché inserito molto bene nell’ambiente culturale della sua città, desidera e sente il bisogno di conoscere l’Europa, e un anno dopo, nel 1949, ottiene una borsa di studio che gli permette di andare a Parigi e di stabilirvisi. Conosce il gruppo di artisti geometrici MADI e alcuni dei suoi principali protagonisti e aderisce al movimento, realizzando con loro, nel Salon des Realités Nouvelles, la sua prima esposizione europea formata da opere astratte e geometriche e di mobiles. Nel 1950 gli viene assegnata una seconda borsa di studio, questa volta dell’UNESCO, e si trasferisce a Ginevra, dove comincia a elaborare una poesia diversa, di sperimentazione grafica e visiva. Nel 1951 arriva a Roma, e decide di rimanerci, lavorando come corrispondente di arte e letteratura per vari quotidiani e riviste latinoamericane. Allo stesso tempo entra a far parte del gruppo dell’Obelisco, fa amicizia con Piero Dorazio (1927-2005) e con Mimmo Rotella (1918-2006), e realizza varie esposizioni.
Ma tra il 1954 e il 1958 si concentra quasi esclusivamente sull’attività letteraria. Sono gli anni in cui produce le raccolte poetiche dedicate a Roma, e anche la sua poesia più sperimentale. In quest’epoca conosce Michele Mulas, giovane artista sardo destinato a essere il suo costante compagno e la sua unica famiglia per il resto della vita. Tra la fine degli anni ‘60 e l’inizio degli anni ‘70 vivono insieme, cambiando spesso residenza, tra Parigi e varie città italiane. Eielson è invitato alla biennale di Venezia nel 1964, nel 1966 e nel 1972, alla Mostra di Arte Latinoamericana del Festival dei Due Mondi di Spoleto, alla biennale di Parigi, dove vengono organizzate varie esposizioni. Nel 1967 viaggia a New York e lì frequenta l’ambiente dell’Hotel Chelsea; poco dopo va a Lima dove realizza una grande mostra nella Galleria Moncloa. In questo periodo è molto attivo sia nel campo artistico sia in quello letterario: il suo romanzo El cuerpo de Giulia-no viene pubblicato in Messico nel 1971 dalla prestigiosa casa editrice Joaquín Mortiz. A Parigi conosce Taisen Deshimaru, che lo guida alla scoperta del buddismo zen. Alla fine degli anni ‘70 Eielson e Mulas si stabiliscono definitivamente a Milano, dove vivranno il resto della loro vita, a parte il periodo estivo che trascorrono normalmente in Sardegna, e viaggiando verso altri luoghi solo per brevi periodi e per motivi di lavoro. La loro bellissima casa sarda in provincia di Nuoro, in parte prodotto di un’eredità di famiglia di Michele, viene ristrutturata e adattata alle necessità dei due artisti, con ampi studi per ognuno di loro, una confortevole dependance destinata agli ospiti e con molto terreno intorno, attraversato dal ruscello Barisardo, dove vanno spesso a fare il bagno e a pescare.
Negli anni ‘80 Eielson pubblica nuovi libri di poesia e di narrativa: nel 1983 esce a Parigi quella che possiamo considerare il suo capolavoro poetico, Noche oscura del cuerpo, in edizione bilingue, con traduzione francese di Claude Couffon; e nel 1988 il suo secondo romanzo, Primera muerte de María, pubblicata in Messico dal Fondo de Cultura Económica. Il lavoro letterario e il lavoro artistico seguono strade parallele e con lo stesso ritmo, ma poco dopo si produrrà – o perlomeno risulterà evidente – la congiunzione di entrambe. E questa congiunzione avviene naturalmente mediante la configurazione del nodo/quipu. Nello stesso anno 1988 Eielson partecipa alla Terza Biennale de L’Avana.
Gli anni ‘90 lo vedono molto presente nelle Gallerie e manifestazioni di varie città italiane: Roma, Bologna, Milano, Brescia e altre. Nel 1993 esce un’antologia della sua poesia in edizione italiana, Poesia scritta, preparata e tradotta da Martha Canfield e pubblicata dalla casa editrice Le Lettere di Firenze. Nel 1998 il professore e ispano-americanista inglese William Rowe organizza al King’s College di Londra un congresso internazionale sulla sua opera artistica e letteraria; e il collezionista e mecenate Giuliano Gori lo invita a fare un’installazione nella sua tenuta di Celle (Pistoia), e inoltre pubblica la sua poesia visiva in una raffinata edizione curata dall’autore, intitolata Canto visibile.
A partire dal 2000 il nome di Eielson si diffonde sempre di più e la sua opera si propone in numerose antologie, cataloghi e volumi critici. Inoltre egli ritorna con nuovo entusiasmo alla scrittura poetica e pubblica nuove raccolte poetiche che propongono una nuova forma di lirismo, intenso, emotivo, formalmente molto attento e spesso venato dallo humour e dal gusto del gioco. Escono così Sin título (Valencia, 2000), Celebración (Lima, 2001), De materia verbalis (México, 2002), Nudos (Tenerife, 2002), Del absoluto amor y otros poemas sin título (Valencia, 2005). La casa editrice spagnola Ave del Paraíso, del compianto poeta-artista José Miguel Ullán, propone una vasta antologia cha arriva fino alle sue ultime raccolte poetiche, dal titolo Vivir es una obra maestra (Madrid, 2003), parafrasi di una vecchia installazione eielsoniana Dormir es una obra maestra.
Michele Mulas, dopo aver lottato con determinazione e toccante serenità contro una gravissima forma di leucemia, muore il 19 dicembre 2002. Da questo momento la malattia che già stava consumando l’organismo di Eielson diviene sempre più evidente e dolorosa, riducendo notevolmente la sua autonomia. Nonostante questo, egli continua a produrre e a scrivere, mantenendo numerosi rapporti di lavoro e i contatti con gli amici. Allora, come un inatteso dono del destino giunto ad alleviare la sua solitudine, due donne di cognome Eielson, dopo averlo scoperto su Internet, lo contattano convinte di essere sue parenti. Una volta fatte tutte le indagini del caso, si scopre che una di loro, Olivia Eielson, residente in Oklahoma, è sua sorella, figlia del padre Oliver, il quale, dopo aver abbandonato la sua famiglia peruviana, era tornato negli Stati Uniti, si era sposato e aveva avuto altre due figlie. L’altra donna che si mette in contatto con Jorge è Kari Eielson Mork, residente a Zurigo, cugina, figlia di un fratello di Oliver. Con la sorella Jorge Eduardo scopre profonde affinità: anche lei scrive, dipinge e compone musica. Il primo incontro fra i tre avviene a Milano, dove Kari porta anche la sua figlioletta, una bambina bellissima e vivace che riempie di allegria le giornate dello zio appena scoperto. Ma la grande emozione di quest’ultimo breve periodo della sua vita deriva dall’incontro con Olivia. Trascorrono insieme in Sardegna, nella storica casa di Gardalis, l’ultima estate da lui vissuta. E quando ritorna a Milano, nell’ottobre del 2005, si sente sereno e felice, sebbene molto indebolito dalla malattia, ormai nella sua fase terminale. Muore l’8 marzo 2006. Per rispettare i suoi ultimi desideri, i suoi resti sono stati cremati e le ceneri portate in Sardegna; riposano nel piccolo cimitero di Barisardo, vicino a Michele.
Martha Canfield ha trascorso l'infanzia e l'adolescenza tra Uruguay e Colombia e dal 1977 vive a Firenze, dove è professore ordinario di Lingua e Letteratura Ispanoamericana. Ha all’attivo sei raccolte di versi in spagnolo (ultimo: Corazón abismo, México, 2013), quattro in italiano (ultimo: Per abissi d'amore, LietoColle, 2006) e due antologie generali: Sonriendo en el camino, a cura di Márgara Russotto (Montevideo, 2011) e Flamante geografía, a cura di Coral García (Lima, 2012). Ha pubblicato saggi critici e monografie su Borges, García Márquez, Cortázar, poesia chicana e altri, e ha curato in italiano singole opere di numerosi autori, tra cui Álvaro Mutis, Mario Benedetti, Jorge Eduardo Eielson, Mario Vargas Llosa, Ernesto Cardenal, Idea Vilariño, Carmen Boullosa. Dirige la collana "Latinoamericana", della Casa Editrice Le Lettere, ed è presidente del Centro Studi Jorge Eielson, dedicato alla diffusione della cultura latinoamericana.
Per maggiori informazioni:
www.centroeielson.com