Mercoledì 17 marzo 2021, alle ore 21.00, il libro
"Maigret e il corpo senza testa" di Georges Simenon sarà protagonista del nuovo incontro del gruppo di lettura "
Oltrarno Giallo Club" della
Biblioteca Pietro Thouar di Firenze dedicato ai grandi maestri del genere giallo. Saranno loro ad accompagnare i lettori in un viaggio tra i boulevard della Parigi degli anni '50 e nella nebbia di Milano che in verità pare Londra di fine Ottocento fino al sole cocente della Sicilia o tra le colline di Hollywood.
"Maigret e il corpo senza testa" di Georges Simenon Il primo pezzo che viene ritrovato, quasi per caso, impigliato nell'elica di una chiatta ferma sul canale Saint-Martin, in una luminosa giornata di marzo che profuma già di primavera, è un braccio. Ma, poiché non è così raro che un sadico si accanisca su una prostituta, la polizia non sembra preoccuparsene granché. Questa volta, però, la cosa è diversa, e Maigret lo intuisce subito: perché si tratta di un braccio non di donna, ma di uomo. Il palombaro incaricato delle ricerche non ci metterà molto a recuperare altri pezzi, e a partire da quelli il dottor Paul, dell'Istituto di medicina legale, comincia a fare delle ipotesi... Scritto a Lakeville, nel Connecticut, nel gennaio del 1955, questo romanzo apparve nel corso dello stesso anno.
Georges Simenon era un romanziere francese di origine belga. La sua vastissima produzione (circa 500 romanzi) occupa un posto di primo piano nella narrativa europea. Grande importanza ha poi all'interno del genere poliziesco, grazie soprattutto al celebre personaggio del commissario Maigret. La tiratura complessiva delle sue opere, tradotte in oltre cinquanta lingue e pubblicate in più di quaranta paesi, supera i settecento milioni di copie. Secondo l'Index Translationum, un database curato dall'UNESCO, Georges Simenon è il quindicesimo autore più tradotto di sempre. Grande lettore fin da ragazzo in particolare di Dumas, Dickens, Balzac, Stendhal, Conrad e Stevenson, e dei classici. Nel 1919 entra come cronista alla «Gazette de Liège», dove rimane per oltre tre anni firmando con lo pseudonimo di Georges Sim. Contemporaneamente collabora con altre riviste e all'età di diciotto anni pubblica il suo primo romanzo.
Dopo la morte del padre, nel 1922, si trasferisce a Parigi dove inizia a scrivere utilizzando vari pseudonimi; già nel 1923 collabora con una serie di riviste pubblicando racconti settimanali: la sua produzione è notevole e nell'arco di 3 anni scrive oltre 750 racconti. Intraprende poi la strada del romanzo popolare e tra il 1925 e il 1930 pubblica oltre 170 romanzi sotto vari pseudonimi e con vari editori: anni di apprendistato prima di dedicarsi a una letteratura di maggior impegno. Nel 1929, in una serie di novelle scritte per la rivista «Détective», appare per la prima volta il personaggio del Commissario Maigret. Nel 1931, si avvicina al mondo del cinema: Jean Renoir e Jean Tarride producono i primi due film tratti da sue opere. Con la prima moglie Régine Renchon, intraprende lunghi viaggi per tutti gli anni trenta. Nel 1939 nasce il primo figlio, Marc. Nel 1940 si trasferisce a Fontenay-le-Comte in Vandea: durante la guerra si occupa dell'assistenza dei rifugiati belgi e intrattiene una lunga corrispondenza con André Gide. A causa di un'errata diagnosi medica, Simenon si convince di essere gravemente malato e scrive, come testamento, le sue memorie, dedicate al figlio Marc e raccolte nel romanzo autobiografico Pedigree. Accuse di collaborazionismo, poi rivelatesi infondate, lo inducono a trasferirsi negli Stati Uniti, dove conosce Denyse Ouimet che diventerà sua seconda moglie e madre di suoi tre figli. Torna in Europa negli anni Cinquanta, prima in Costa azzurra e poi in Svizzera, a Epalinges nei dintorni di Losanna. Nel 1960 presiede la giuria della tredicesima edizione del festival di Cannes: viene assegnata la Palma d'oro a La dolce vita di Federico Fellini con cui avrà una lunga e duratura amicizia. Dopo pochi anni Simenon si separa da Denyse Ouimet. Nel 1972 lo scrittore annuncia che non avrebbe mai più scritto, e infatti inizia l'epoca dei dettati: Simenon registra su nastri magnetici le parole che aveva deciso di non scrivere più. Nel 1978 la figlia Marie-Jo muore suicida. Nel 1980 Simenon rompe la promessa fatta otto anni prima e scrive di suo pugno il romanzo autobiografico Memorie intime, dedicato alla figlia. Georges Simenon muore a Losanna nel 1989.
Per partecipare è necessario aver letto il libro scelto e gli incontri si svolgono su Google Meet.La partecipazione è gratuita con prenotazione obbligatoria allo 055 2398740.
Per maggiori informazioni:
oltrarnogialloclub@gmail.com -
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