Partita dal tema del viaggio nell'anno di Dante,
l'ORT - Orchestra della Toscana dedica la sua seconda parte di “Musica Divina” al concetto della Luce e le sue alternanze. Il buio, l'oscurità, altro non è che assenza di luce. In chiave dantesca, la totale assenza di luce è l'Inferno. Il viaggio di Dante è un viaggio verso la luce, che parte dal buio (quello della condizione umana imperfetta) verso la visione di Dio nel Paradiso.
Tra questa alternanza di Luce e Oscurità si sviluppano i sei nuovi concerti dell'ORT che partono il 25 marzo 2021 trasmessi in streaming il giovedì alle ore 21.00 sul canale YouTube e pagina Facebook dell'Orchestra. Ospiti in calendario giovani direttori e solisti di fama internazionale, non più che trentenni, che, come Dante, si fanno strada tra i contrasti sonori che dal Settecento di Haydn si sono susseguiti fino al XI secolo.
Proprio di Haydn sono Le sette ultime parole di nostro Redentore in croce, che vengono proposte al pubblico dopo 11 anni dall'incisione discografica dell'ORT. È il tema del Concerto di Pasqua in programma il 1 aprile dal Cenacolo di Santa Croce, unico appuntamento “fuori casa” dal Teatro Verdi. Sul podio il nostro direttore artistico Daniele Rustioni dirige l'orchestra formata di soli archi e la voce di Giovanni Scifoni, interprete dei nuovi testi commissionati a Davide Rondoni che inframezzeranno le nove sonate. L'opera di Haydn, che ci immerge nel buio più oscuro (le parole di Cristo che, completamente uomo, si spoglia della sua divinità), ha segnato le basi di una nuova epoca, quella dello stile classico, in cui si è contraddistinto il suo allievo Beethoven. Del compositore tedesco ascolteremo i toni scuri e imponenti della celebre Quinta (22 aprile con Dalia Stasevska al suo debutto sul podio dell'ORT) e la Settima Sinfonia, esplosione di vitalità, gioia e armonia (20 maggio, direttore Paolo Bortolameolli).
Parte del cartellone è incentrato sul Novecento; secolo, che tra guerre, boom economico, sviluppo tecnologico e sperimentazione, racchiude un'infinità di suoni, svariati contrasti tra l'alternanza di chiaro/scuro. Il Novecento dentro lo sguardo malinconicamente rivolto al passato di Jean Sibelius (Concerto per violino op.47 con Francesca Dego), il secolo della rivoluzione e il processo di rinnovamento della forma di autori come Prokof'ev (Concerto n.2 per violino con Ilya Gringolts) e Šostakovič (Concerto per violoncello op.107 con Julian Steckel), della sperimentazione del jazz dello statunitense Aaron Copland; il Novecento
italiano, qui proposto con un focus attento alla musica di scena, nella “commedia coreografica” di Alfredo Casella, nel teatro reale di Gian Carlo Menotti e nel linguaggio ottocentesco, fedele al primato della melodia di Nino Rota.
In questo alternarsi di luci e ombre non poteva mancare un pizzico di contemporaneità con la prima esecuzione assoluta di Light Cloud, Dark Cloud (d’après Rothko) per clarinetto e orchestra
di Daniela Terranova. Il brano, commissionato dalla Fondazione ORT circa un anno fa, è interpretato dalla prima parte dell'ORT Marco Ortolani e diretto dal cremonese Jader Bignamini (9 aprile). In cartellone anche un brano di Andrea Battistoni che dal podio dirige il suo Grand Guignol. Grotesque-Burlesque per fagotto e orchestra, interprete un'altra prima parte, Paolo Carlini (29 aprile).
Continua il progetto discografico firmato ORT, con una seconda sessione di registrazioni (dopo quelle con Enrico Dindo) che vedranno sempre impegnato Daniele Rustioni questa volta accompagnato al pianoforte da Pietro De Maria nel tema monografico dedicato a Fryderyk Chopin.
Il primo appuntamento che apre questo ciclo di concerti in streaming è fissato per giovedì 25 marzo. Sarà Daniele Rustioni a salire sul podio in
un programma che vede contrapporsi due compositori spesso a confronto, nonostante i 159 anni che li separano: Prokof'ev e Haydn. Del compositore russo ascolteremo due brani scritti in due momenti diversi anche se accumunati dal viaggio: il primo verso l'America, il secondo nel ritorno dopo 18 anni verso la madre patria, l'Unione Sovietica. Con la Sinfonia Classica (così definita dall'autore che prende spunto dal repertorio tradizionale, fresco dagli studi in conservatorio) Prokof'ev decide di scrivere una sinfonia nello stile di Haydn "nella convinzione che se Haydn fosse vissuto ai giorni nostri avrebbe serbato parte del suo vecchio stile, pur accettando nello stesso tempo qualcosa di nuovo". Il risultato è un'opera che riunisce tradizione e modernità, che reinventa un passato mai esistito fino a proporlo come paradiso perduto e non recuperabile, in appena 15 minuti di musica bellissima. Nel Concerto n.2 per violino del 1935, si coglie la maturità dell'autore reduce dall'esperienza occidentale. Il brano mischia spezzoni melodici chiaramente riconducibili alla tradizione popolare russa con il cosmopolitismo quasi randagio di cui aveva vissuto negli ultimi anni prima del rientro in patria in piena epoca staliniana, spinto dal desiderio di essere utile alla causa del socialismo (e quanto se ne pentirà poi!).
Per l'occasione interprete al violino è un russo, il trentottenne Ilya Gringolts. Da quando nel 1998
si è aggiudicato il Premio Paganini diventandone il più giovane vincitore,
la sua carriera è stata un'escalation di successi, suonando con le maggiori orchestre internazionali. Nel 2008 ha fondato il Quartetto Gringolts raccogliendo apprezzamenti in tutto il mondo. Nel 2013 incide Ventiquattro Capricci per violino solo di Paganini (Orchid Classic), ottenendo successo da critica e pubblico, e lo scorso gennaio è uscito per BIS Records il suo ultimo disco Il labirinto armonico, con la Finnish Baroque Orchestra su musiche di Pietro Locatelli. In chiusura la Sinfonia degli addii di Haydn. Un'opera in cui il Kappelmaister di corte Esterházy traduce in gesto creativo un momento di impegno civile, facendosi portavoce del malcontento dei musicisti di corte, impegnati fuori casa più a lungo del solito, lontani dalle proprie famiglie. Un gesto da parte di “papà Haydn” (così chiamato in orchestra) di grande attenzione ai suoi musicisti, giocato con equilibro e intelligenza. Infatti Haydn, da uomo saggio e astuto, compose questa sinfonia così particolare e sorprendente, nella struttura, nella tonalità inusuale (fa diesis minore), che agli orecchi colti e attenti del principe Nikolaus non sarebbe certo passata inosservata. A chiusura del lavoro pone un adagio, durante il quale tutti gli strumentisti dell’orchestra abbandonano uno dopo l’altro il loro posto (a quell’epoca, spegnendo anche la relativa candela). La cronaca ci tramanda che il principe, divertito dall’originalità della «rivendicazione» indiretta, colse il messaggio disponendo il ritorno della corte a Eisenstadt. La Sinfonia degli addii aveva raggiunto lo scopo. Anche una vertenza sindacale, in mano ad un genio, può diventare un capolavoro.
Programma
Giovedì 25 marzo 2021 ore 21.00Daniele Rustioni: direttore
Ilya Gringolts: violino
Prokof'ev / Sinfonia n.1 op.25 Sinfonia classica
Prokof'ev / Concerto n.2 per violino e orchestra op.63
Haydn / Sinfonia n.45 Sinfonia degli addii
Giovedì 1 aprile 2021 ore 21.00 - Cenacolo di Santa CroceConcerto di Pasqua
Daniele Rustioni: direttore
Giovanni Scifoni: voce recitante
con un nuovo testo di Davide Rondoni
Haydn / Le sette ultime parole del nostro Redentore in croce (versione per archi)
Giovedì 8 aprile 2021 ore 21.00Jaden Bignamini: direttore
Marco Ortolani: clarinetto
Terranova / Light Cloud, Dark Cloud (d’après Rothko) per clarinetto e orchestra (2019)
prima esecuzione assoluta
Copland / Concerto per clarinetto e orchestra d'archi (1948)
Mendelssohn / Sinfonia n.3 op.56 Scozzese
Giovedì 22 aprile 2021 ore 21.00Dalia Stasevska: direttore
Francesca Dego: violino
Beethoven / Sinfonia n.5 op.67
Sibelius / Concerto per violino e orchestra op.47
Giovedì 29 aprile 2021 ore 21.00Andrea Battistoni: direttore
Paolo Carlini: fagotto
Casella / Divertimento per Fulvia op.64 (1940)
Rota / Concerto per fagotto e orchestra (1977)
Battistoni / Grand Guignol. Grotesque-Burlesque per fagotto e orchestra (2018)
Menotti / Sebastian, suite dal balletto (1944)
Giovedì 20 maggio 2021 ore 21.00Paolo Bortolameolli: direttore
Julian Steckel:violoncello
Šostakovič / Concerto n.1 per violoncello e orchestra op.107
Beethoven / Sinfonia n.7 op.92
La trasmissione in streaming verrà effettuata contemporaneamente sul canale YouTube e sulla pagina Facebook dell'Orchestra della Toscana.
Per maggiori informazioni:
www.orchestradellatoscana.it C.D.B.