Il fascicolo di gennaio-marzo 2021 di "Nuova Antologia" si apre con due inediti di grande importanza tratti dall'archivio di Giovanni Spadolini. Una lunga lettera indirizzatagli da Indro Montanelli, all’indomani della sua estromissione dal “Corriere della sera”, nella quale riassume nei dettagli l’amara vicenda, senza niente risparmiare ai responsabili.
Ancora,
il rapporto di Spadolini con Leonardo Sciascia, dalle lettere inedite: suo collaboratore al “Corriere della sera” negli anni della direzione (1968-1972).
-Di particolare rilievo nel fascicolo: l’
apertura affidata al Presidente emerito della Corte Costituzionale Paolo Grossi sui valori costituzionali, ancora di salvezza per la dignità della persona.
Giovanni Farese presenta il ruolo svolto da Mediobanca nella ricostruzione della “politica estera economica” dell’Italia post-bellica.
Giacomo Lasorella (traendo spunto dal volume di Giovanna De Minico, Libertà in rete) parla di libertà della rete, introducendoci nel mondo di Internet e nel rapporto ormai indissolubile tra democrazia e rete.
-Nel settimo centenario della morte di Dante,
Massimo Seriacopi si sofferma sulla attualità dei messaggi politici del sommo poeta, in particolare attraverso le figure di Farinata degli Uberti e di Brunetto Latini.
Antonio Patuelli e Luigi Mastrangelo rievocano la memoria di Giovanni Spadolini senatore a vita, trent’anni dopo.
-La rubrica “
Spazio Giovani” ospita in questo numero il pregevole racconto di narrativa firmato dalla giovanissima
Giulia Milazzo, studentessa del Liceo Galileo di Firenze,
vincitrice della IX edizione del Premio Narrativa Giovane, promosso dalla Fondazione Spadolini Nuova Antologia
-Ricco di aneddoti e curiosità è il ritratto di Pirandello da vecchio, opera di
Vincenzo Arnone, che si avvale della testimonianza del nipote.
Riccardo Campa, in un articolato saggio storico culturale, racconta il complesso rapporto fra il Marocco e la modernità.
Maurizio Naldini ricorda l’arrivo dei computer nei giornali e la “rivoluzione tecnologica” degli anni Ottanta.
Leopardi e Pavese nella letteratura, Sturzo e De Gasperi nella storia sono oggetto di specifici studi, così
Gino Tellini richiama la figura di un maestro dell’italianistica statunitense, Edoardo Lebano,
Carlo Montani don Luigi Stefani dal fronte di guerra balcanica all’azione del volontariato e
Paolo Bagnoli l’indimenticabile Carlo Azeglio Ciampi “Presidente azionista”.
Un’ampia rassegna bibliografica sui volumi recentemente usciti chiude il fascicolo, aperto da un
appello del direttore agli abbonati di stringersi intorno alla più antica rivista di cultura italiana, voce libera ed autorevole, nella ricostruzione del post-Covid 19.
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