Un doppio appuntamento con i Chille nella settimana del giorno-anniversario della legge Basaglia. Giovedì 13 maggio 2021 alle ore 19.00, a richiesta replica straordinaria di
“Siete venuti a trovarmi? non ci speravo più”: uno spettacolo di e con Matteo Pecorini. Evidenti le assonanze con l’attuale momento sia nel titolo che nel contenuto. Lo spettacolo narra di una domanda ripetuta ossessivamente da un “matto” a persone che incontra nella sua giornata e che – vorrebbe – fossero venuti a trovarlo. Per i Chille, oggi il matto è l’Attore alla ricerca del disperato incontro dal vivo con lo Spettatore.
Per lo spettacolo i
posti sono limitati, prenotazione obbligatoria.Venerdì 14 maggio 2021 alle ore 17.00 ancora un
appuntamento di “Parole Alate” sulla pagina facebook dei Chille: ‘Scrittura “selvaggia”. Altra letteratura’.Il progetto Parole Alate, che aggrega un collettivo multidisciplinare attorno all’obbiettivo del recupero alla fruizione degli écrits bruts, ha organizzato una serie di seminari per interrogarsi preliminarmente su definizioni, confini e diverse modalità di relazione creativa, non addomesticata, con il linguaggio.
Questo terzo incontro è dedicato alla letteratura degli illetterati. Ai testi, cioè, non definibili propriamente brut ma tangenziali a quest’area, di quegli autori irregolari che lanciano il cuore oltre l’ostacolo della propria ignoranza linguistica e grammaticale, spinti dalla necessità di testimoniare la propria vita. Narrazioni ‘necessarie’, epopee popolari, che, nella loro libertà lessicale e intensità comunicativa, non di rado pervengono ad esiti poetici e letterari.
Narrazioni, diari, memorie, definite negli anni ’70 ‘letteratura selvaggia’, in parallelo con l’interesse per l’arte naïf promossa da Cesare Zavattini, e oggi raccolte nello straordinario Archivio Nazionale dei Diari di Pieve Santo Stefano, fondato nel 1984 da Saverio Tutino. Quale è la prospettiva corretta di lettura di questi testi ‘eretici’, la cui vitalità consiste nell’imperfezione, nell’inciampo, nel tic linguistico, e che generalmente attingono all’oralità della parola? Attorno a questo interrogativo confronteranno le loro esperienze
relatori di diversa formazione e provenienza, moderati da Claudio Ascoli. Dopo un saluto di
Giuseppe Cardamone, direttore salute mentale adulti Usl Toscana Centro, interverranno l’antropologo
Pietro Clemente (La tarantata, l'orfano e altre storie. Letterature meticce?),
Natalia Cangi, direttrice dell’Archivio dei Diari di Pieve Santo Stefano (Lasciare una traccia. La scrittura conquistata nei diari dell’Archivio diaristico nazionale), la scrittrice
Evelina Santangelo (La lingua matta di Vincenzo Rabito) e
Neri Binazzi, docente di Sociolinguistica e Dialettologia italiana all’Università di Firenze (Un quaderno contro l'abisso).
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