Francisco Bosoletti, street artist argentino all'avanguardia, sta dipingendo il suo "
Giudizio universale" su sei facciate nel quartiere del
Galluzzo alle
Case minime, le case popolari di via Corbinelli e strade adiacenti. L'opera, che rientra nell'ambito delle
celebrazioni dantesche del Comune di Firenze, potrebbe essere completata
entro la metà di giugno 2021.
È luminoso in Dante il valore civico, politico e storico della poesia, che non è puro ornamento, ma monumento, pezzo di memoria, pietra da costruzione. La poesia e la pittura sono da Dante riconosciute come i due linguaggi attraverso i quali si è costruita l’identità degli Italiani. L’universalità condensata nelle immagini a cui ha dato vita ne hanno permesso, nel tempo, un’appropriazione fortissima non solo nella letteratura ma anche nelle arti visive. Per questo, il viaggio, il naufragio, lo smarrimento nella selva, la salvezza grazie all’amore, hanno potuto costituire il linguaggio di chi, scampato agli orrori più indicibili, ha sentito incombente il bisogno “
di trovare le parole per descrivere l’inaudito” (Primo Levi). Nel buio della selva Dante ha potuto intravedere la luce e sperare nella salvezza. In altre selve, con altre fiere, uomini respinti o sommersi trovano solo a volte il rifugio di un porto sicuro. Sempre, per chi si salva, sembra essere pressante e incombente la necessità di trovare le parole per esprimere l’ineffabile. Ma nel naufragio della Babele, una sola parola può salvare o condurre alla morte.
Il “Giudizio universale” di Francisco Bosoletti trae ispirazione dall’opera poetica di Dante e dal “visibile parlare” della tradizione pittorica italiana e in particolare fiorentina, ma è visto con gli occhi di un uomo di oggi. Evoca, suggerisce, rammenta. Ma rimane sospeso e lascia allo spettatore il peso di stabilire i confini, anche con l’ambiente circostante, di cui il dipinto sembra essere parte.
L’opera è frammentata su muri diversi, a formare un unico disegno in cui più sensi coesistono, e positivo e negativo diventano ugualmente densi di significato. Corde invincibili legano i sommersi e i salvati, i corpi nella loro nudità sono indistinguibili, i ruoli possono cambiare, l’azione di vedere costruisce la dignità morale dell’uomo. L’osservatore è allora esortato a ricomporre i pezzi secondo il suo proprio viaggio, così come chi dipinge è arrivato qui compiendo il suo.
Francisco Bosoletti è nato e cresciuto ad Armstrong, un piccolo paesino della provincia di Santa Fe a suo modo ricapitolazione del mondo. L’argentino è dotato di uno sguardo limpido e primigenio sulla vita, sulla natura e sull’umanità. Bosoletti dipinge sui muri rispettando la memoria dei luoghi e delle persone che li abitano, il suo intervento accompagna quello del tempo che trascorre, nascondendo e rivelando al tempo stesso visioni che sembrano permanere in un eterno presente e ricordare all’uomo la transitorietà dell’esistenza. La sua pittura obbliga lo spettatore a guardare in maniera diversa, affinando la sua sensibilità e ricorrendo a modelli percettivi differenti da quelli abituali e rassicuranti.
Per maggiori informazioni:
https://www.700dantefirenze.it/eventi/giudizio-universale/