Giovedì 10 giugno 2021, alle ore 18.30, nel
giardino di Villa Romana a Firenze (via Senese, 68),
Giulia Grechi presenta "Decolonizzare il museo", Mimesis Edizioni. Dialogherà con l'autrice la ricercatrice Beatrice Falcucci. Il libro è una disamina del pensiero coloniale sotteso alla nascita del museo, alla sua persistenza nel tempo anche attraverso l’interiorizzazione nel nostro vivere quotidiano, e al ruolo delle arti contemporanee nel processo di “decolonizzazione” del museo.
L'incontro chiude le anteprime di "Scripta Festival, l'arte a parole", in programma a ottobre alla Palazzina Reale, con il contributo di Fondazione CR Firenze, Libreria Brac, la collaborazione di Villa Romana, Fondazione Architetti Firenze e ARCI Firenze. Giulia Grechi presenta "Decolonizzare il museo"Il museo è lo specchio colossale in cui l'Europa si è costruita e rappresentata, anche attraverso il riflesso dell'immagine di altre culture: culture esposte mentre se ne costruiva, parallelamente, l’invisibilizzazione. Museo, nazionalismo e colonialismo parlano la stessa lingua. Oggi il colonialismo cambia forme e modalità di espressione, ma la sua potenza non si è ancora esaurita. Sopravvive anche nei musei contemporanei, in particolare nei musei etnografici, e in tanti altri ambiti del vivere sociale, perché oltre la messa a fuoco museale che questo libro propone, la questione riguarda tutto quello che c'è intorno, a perdita d'occhio. Una colonialità eclatante e millimetrica, pubblica e domestica, che abbiamo interiorizzato nel nostro ordinario, e che abbiamo la necessità di comprendere e trasgredire in tutti i luoghi in cui si esprime. Il museo può diventare un luogo cruciale: a partire da un’analisi riflessiva e critica delle sue radici coloniali, può trasformarsi in un vero e proprio laboratorio di pratiche di decolonizzazione. Il libro propone alcune tracce possibili di questo processo, attraverso la rimediazione delle arti contemporanee.
L’autrice Giulia Grechi è antropologa. Si interessa di studi culturali e post/de-coloniali, migrazioni, museologia, con un focus sulla corporeità, sulle eredità culturali del colonialismo e sulle pratiche artistiche contemporanee che ridiscutono e rimediano questi immaginari. Ha conseguito un PhD in Teoria e ricerca sociale alla Sapienza di Roma. È professoressa di Antropologia culturale e Antropologia dell’arte presso l'Accademia di Belle Arti di Brera (Milano). È socia fondatrice della rivista on line “roots§routes research on visual cultures” (con A. C. Cimoli e V. Gravano) e del collettivo curatoriale “Routes Agency. Cura of contemporary arts”. Ha partecipato a diversi progetti europei e internazionali in qualità di antropologa e curatrice. Ha pubblicato La rappresentazione incorporata. Una etnografia del corpo tra stereotipi coloniali e arte contemporanea (2016). Ha curato, con I. Chambers e M. Nash, The Ruined Archive (2014), e con V. Gravano Presente Imperfetto. Eredità coloniali e immaginari razziali contemporanei (2016).
Scripta L’arte a parole è il progetto ideato nel 2010 da Pietro Gaglianò per la Libreria Brac, unica libreria fiorentina specialistica per le arti contemporanee. L’iniziativa nel corso del tempo (con la presentazione di oltre cento volumi) ha visto crescere un pubblico di studiosi, artisti e appassionati e nel panorama nazionale ha creato un punto di riferimento noto al mondo dell’arte e ai suoi appassionati. Il festival autunnale, dal 2017, e gli appuntamenti collaterali ricevono una grande attenzione da parte della stampa di settore e non solo, sia in occasione della presentazione ufficiale sia nel corso del suo svolgimento con articoli dedicati ad alcuni appuntamenti specifici.
Le edizioni di Scripta in formato festival hanno coinvolto diversi spazi fiorentini: il Museo Marino Marini, Villa Romana, l’Accademia di Belle Arti, la Libreria Todo Modo e le Case del Popolo del territorio comunale; gli appuntamenti di Anteprima Scripta si tengono tradizionalmente alla Libreria Brac.
Per ulteriori informazioni:
www.libreriabrac.net -
www.villaromana.org