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venerdì 19 aprile 2024

Libraccio Firenze: "Tutto un rimbalzare di neuroni", il nuovo libro di Vanessa Ambrosecchio

08-06-2021
Martedì 8 giugno 2021, alle ore 17.00, si terrà la presentazione online del libro "Tutto un rimbalzare di neuroni" di Vanessa Ambrosecchio (Einaudi editore) in diretta dalla Libreria Libraccio Firenze sulla pagina Facebook: https://www.facebook.com/libracciofirenze 
Dialogherà con l’autrice Olga Mugnaini.

Cosa resta della tua classe se la chiudi dentro un computer? Un viaggio spericolato ma vivissimo nel controsenso della scuola a domicilio. Il racconto di cosa ci ha tolto la didattica a distanza.
Provate a immaginare la scuola senza le levatacce al mattino, i panini in cartella, le verifiche a sorpresa e i bigliettini appiccicati ovunque. Senza le classi che sanno di ormoni, i litigi nel cambio dell’ora, gli sguardi in tralice, le corse fuori appena suona la campanella.
«Eccola qua, la mia 3H: due anni e mezzo di duro lavoro sulle dinamiche di gruppo e sul rapporto tra adulti e pari, e si era ridotta a una fila di oblò».

«Uno era sotto le coperte, una in cucina, per sfondo lo sfaccendare astioso della madre. Dietro a una è passato il padre in canottiera e mutande. Un altro camminava per tutta la casa, forse in cerca di rete, forse in preda a un raptus di iperattività».

La prima settimana, sembrava una vacanza. Poi si è cominciato a intuire che i libri di testo non li avrebbe aperti più nessuno, e quegli allievi nascosti dietro le videocamere spente andavano agguantati in qualche altro modo. Un mese dopo, i ragazzi si collegavano dai vicoli del quartiere, dal letto, o correndo verso chissà dove in bicicletta. La didattica a distanza è quello che succede quando si toglie alla scuola la concretezza dei corpi, è la scuola senza uno spazio reale in cui esistere, condividere, crescere, recalcitrare. È la «Scuola meno», dove gli alunni sembrano impiegati in smart working e spesso non hanno gli strumenti materiali per adattarsi a questo nuovo mondo tutto storto. Perché in una classe difficile di una zona difficile non è detto che i ragazzi abbiano un computer: quando va bene si arrangiano col telefono, altrimenti nemmeno quello. E non andare a scuola significa perdere il contatto con un altro mondo (e un futuro) possibile.

Con la rabbia e l’ingegno di chi fa il mestiere più bello e più usurante del mondo, Vanessa Ambrosecchio ci racconta cosa significa insegnare: provare sempre, stanare gli allievi uno a uno, scommettere su di loro. Inventarsi ogni giorno qualcosa, tanto più in quel quadrimestre spericolato in cui è accaduto l’inimmaginabile.

Vanessa Ambrosecchio è nata e vive a Palermo, dove insegna nella scuola secondaria di primo grado. Con Einaudi ha pubblicato Cico c’è (2004) e il racconto Piove, all’interno dell'antologia Ragazze che dovresti conoscere. Nel 2018 ha pubblicato il romanzo Cosa vedi (Il Palindromo)

Per maggiori informazioni: www.libraccio.it