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mercoledì 25 dicembre 2024

"Nuova Antologia", presentazione del nuovo numero della rivista al Caffè Le Murate di Firenze

07-07-2021
Mercoledì 7 luglio 2021, alle ore 18.00, il Caffè Letterario Le Murate di Firenze (Piazza delle Murate) ospiterà la presentazione del numero aprile-giugno 2021 della rivista "Nuova Antologia" (edizione Polistampa) con i saluti di Cosimo Ceccuti, presidente della Fondazione Spadolini Nuova Antologia, e dell'editore Antonio Pagliai. Ad intervenire alla presentazione saranno Giulia Tellini, sul tema “Manzoni e Parga” e Francesca Dini, sul tema “Vincenzo Cabianca pittore errante nell'Italia dell'Ottocento”.

«In primo piano nel numero 2/2021 di Nuova Antologia -spiega Cosimo Ceccuti- sono i 75 anni della costituente, ovvero il tempo della buona politica, quando i partiti trovarono un terreno d'intesa per dare all'Italia democratica una Carta Costituzionale condivisa. Ne parlano in maniera esclusiva per Nuova Antologia grandi giuristi quali Enzo Cheli, Ugo De Siervo, Giuseppe Vacca e Giuliano Amato. Particolare attenzione nel fascicolo che andremo a presentare è data ai problemi della Scuola (con l'intervento di Giuseppe De Rita), all'arte, con un saggio di Carlo Sisi su Cabianca pittore errante, ed ai primi mesi di governo del presidente americano Joe Biden, attraverso il commento di Pietro Masci. Dedicata ai lettori più giovani è poi l'intervista allo psicologo e psicoterapeuta Marco Mozzoni sul fenomeno mondiale degli “ASMRartists” su YouTube, e il focus su Alessandro Manzoni fra letteratura e politica.».

Contenuti
Giovanni Spadolini: quarant’anni fa la lotta al terrorismo
Il tempo della buona politica: Cheli, De Siervo, Vacca, Amato
Giuseppe De Rita, Scuola italiana. Una disperata confusione
Nicola Lattanzi, Stato strategico e capacità dinamiche
Pietro Masci, Biden fra passato e futuro
Aldo A. Mola, 2 giugno 1946. Quando cambiò l’Italia
Antonio Piana, Frammentazione dei gruppi parlamentari
Paolo Bagnoli, Il cannone gobettiano
Sandro Rogari, L’Italia e la FIAT di Agnelli
Elisabetta Benucci, Dante: Beatrice, Gemma e le altre
Ermanno Paccagnini, Le possibili diverse facce degli esordi
Stefano Folli, Diario politico
Marco Mozzoni, La rivoluzione dei sussurri
Giuseppe Pennisi, Wagner e il suo Dio
Pietro Polito, La vecchiaia civile di Bobbio
A. Motta, G. Tornatore, Sciascia e il Nuovo Cinema Paradiso
Paolo Giorgi, L’ultimo viaggio di Napoleone
Silvia Toscano, Origini della teoria di “Mosca Terza Roma”
Paola Paciscopi, Ricordando Mario Cartoni
Renzo Ricchi, Morte della cercatrice di un futuro incantato
Maurizio Naldini, Tre Santi visti da vicino

Alessandro Manzoni fra letteratura e politica:
Giulia Tellini, Manzoni e Parga
Mario Pacelli, Manzoni deputato

Recensioni - L’avvisatore librario di Aglaia Paoletti Langé

"Nuova Antologia" è una rivista dalla storia lunghissima e gloriosa. Fu fondata nel 1866 al tempo di Firenze capitale con periodicità mensile da Francesco Protonotari, professore di economia all'Università di Pisa, riprendendo la tradizione culturale, politica e civile della prima "Antologia" di Gino Capponi e Gian Pietro Vieusseux, stampata a Firenze dal 1821 al 1833. Fu diretta fra gli altri da Francesco Protonotari fino al 1897, poi da Maggiorino Ferraris nell'età giolittiana, quindi da Luigi Federzoni e Giovanni Gentile negli anni dal fascismo. Mario Ferrara diresse la testata nel dopoguerra e a lui subentrò dalla metà degli anni cinquanta Giovanni Spadolini, che ne è stato direttore per quarant'anni, fino alla sua scomparsa. Direttore da allora è Cosimo Ceccuti, già vicedirettore con Spadolini.
Trasferita a Roma nel 1878, "Nuova Antologia" fu riportata a Firenze da Spadolini esattamente cento anni dopo presso l'editore delle origini Felice Le Monnier ed è poi passata a Polistampa. Proprietaria della testata è la Fondazione Nuova Antologia che per Statuto ne assicura la continuità e l'indipendenza da qualsiasi potere politico ed economico, senza alcun fine di lucro. Nel suo ampio arco di vita "Nuova Antologia", una delle più antiche riviste d'Europa, "riassume la nascita, l'evoluzione, le conquiste, il travaglio, le sconfitte e le riprese della nazione italiana, nel suo inscindibile nesso coi liberi ordinamenti". Fra gli autori delle migliaia di articoli apparsi dal 1866 nella prestigiosa rassegna ricordiamo fra gli altri, in campo letterario Carducci, Capponi, Manzoni impegnati nel dibattito sulla lingua, Francesco De Sanctis che vi "anticipa" i capitoli della Storia della letteratura italiana, De Amicis le pagine di Cuore, Verga quelle di Don Gesualdo, D'Annunzio le Laudi, Pirandello Il fu Mattia Pascal, Palazzeschi Le sorelle Materassi, Bacchelli Il Mulino del Po. Con loro Fucini e Matilde Serao, Pascoli e Grazia Deledda, Papini e Gadda, Cecchi e Maria Bellonci, Saviane e poeti quali Chiara, Ungaretti, Saba, Montale, Luzi. Ci sono critici letterari come Bo e Pampaloni, filosofi come Croce, Gentile e Garin, giornalisti scrittori come Prezzolini e Montanelli, economisti come Luzzati ed Einaudi, critici musicali come Panzacchi e Mila, scienziati come Fermi e Marconi, storici come Salvemini, Salvatorelli, Romeo, De Felice, giuristi come Jemolo, Calamandrei e Barile. E gli storici dell'arte e dei beni culturali, gli esperti del cinema, i protagonisti in ogni tempo del dibattito sui grandi temi sociali, economici, politici e istituzionali caratterizzanti il divenire del paese, nel contesto europeo.

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