Cosa succede se “Il vento soffia a Firenze?”. Questa è la domanda a cui ha cercato di dare risposta l’artista Mariko Hori nella sua mostra di opere inedite “If the wind blows in Florence…” prodotta da MAD Murate Art District e in corso fino al 4 settembre 2021. La mostra, curata da Renata Summo-O'Connell e realizzata in partnership con l’Accademia di Belle Arti di Firenze, è il frutto di una residenza di un mese realizzata in collaborazione con Villa Romana e Numeroventi, che ha visto l’artista lavorare alacremente all’interno delle celle dell’ex carcere fiorentino.
Per meglio comprendere i contenuti e le peculiarità della mostra, a partire da domani, 7 luglio, partirà un programma di visite guidate gratuite – che andrà avanti fino alla fine del mese – curate da un gruppo di studentesse dell’Accademia di Belle Arti – corsi di Didattica per i musei e Curatela Artistica – con il coordinamento delle docenti Cristina Frulli e Gaia Bindi. Le studentesse sono state formate direttamente da Mariko Hori, Renata Summo O’Connell e dalla direttrice artistica di MAD, Valentina Gensini.
Si comincia mercoledì 7 luglio 2021, per poi proseguire l’8, 9, 14, 15, 16, 20, 21, 22, 23, 27, 28, 29 e infine il 30 luglio 2021, sempre con un doppio orario, alle 17.30 e alle 18.30.
L’indagine artistica di Mariko Hori (giapponese di nascita e olandese di adozione) sul rapporto tra linguaggio e storia, è partita da un antico proverbio giapponese che propone una sorta di profezia sociale secondo cui i bottai si arricchirebbero quando il vento soffia. Il proverbio suggerisce che nel corso della storia, inclusa la nostra storia presente, si creino delle reazioni a catena tra eventi inattesi, sottolineando il ruolo dell'umanità in tali accadimenti. Nell'antica società giapponese, tale reazione a catena di cause e effetti portava un vantaggio utilitaristico: il profitto per la categoria dei bottai.
Nella visione dell’artista questo proverbio ha illuminato il collegamento tra la potenza della natura e la socialità umana, il modo in cui l'umanità interpreta l'influenza della natura sulla vita della collettività, alterata e condizionata dall’elemento naturale, imprevedibile e imponderabile. L'esperienza della recente pandemia, con il suo carattere di catastrofe globale, invita a una nuova apertura e rispetto per l'equilibrio della natura, così come alla realizzazione di un profondo punto di contatto tra gli esseri umani e tutte le creature viventi.
Per calare questa riflessione nella dimensione fiorentina Mariko Hori ha chiesto la collaborazione dei cittadini e dei giovani artisti di Firenze che hanno risposto ad un appello lanciato via Instagram che recitava "If the wind blows in Florence..." ovvero “Cosa accadrebbe se il vento soffiasse a Firenze?”. Sono stati in tanti a rispondere a questa domanda, e grazie alle loro risposte Mariko Hori ha potuto articolare, nelle sale e nelle celle al primo piano del MAD, immagini, suoni e parole, che il pubblico potrà udire e leggere, trascritte, e che invitano a partecipare a questa riflessione collettiva che l’artista propone, sala dopo sala, creando e ricreando atmosfere e esperienze sensoriali con una particolare attenzione agli spazi tra gli spazi, il tempo tra i tempi, una costante nel lavoro artistico dell’artista.
Mariko Hori, nata a Hyogo in Giappone, attualmente abita ad Amsterdam dopo aver vissuto a Belgrado, Serbia, negli ultimi anni. Mariko ha partecipato a numerose Biennali tra cui la Biennale di Nakanojo 2019 e la Settimana della Cultura 2019 a Plovdiv, Capitale Europea della Cultura, in Bulgaria; ha collaborato recentemente con Olfactory Oosterdok ad Amsterdam, e sarà presente alla Folkstone Triennale 2021. Mariko ha lavorato a lungo come architetto per poi realizzare che non occorreva costruire case ma piuttosto accrescere e veicolare la conoscenza e la comunicazione della storia attraverso l’arte. Da quel momento, Mariko è costantemente alla ricerca di atmosfere da ricreare nelle sue installazioni. Il progetto di Mariko per la sua prima residenza in Italia, la recente residenza Artegiro, è stato descritto dall’artista giapponese come un “pensare all’ambiente e al senso dell’esistenza, cercando una nuova architettura”. L’artista indica come oggetto del suo interesse “quell’aura particolare, quell’atmosfera di cui godono solo le cose che sono esistite da lungo tempo, che è costituita dal tempo, dallo spazio che scorre”, descrivendo questa atmosfera speciale come ‘un senso dell’esistenza’ (qualcosa al di là del significato concettuale), il MA 間 MA, parola giapponese che estende il concetto di spazio negativo oltre, per definire un continuum che abbraccia il tempo e lo spazio.
È consigliata la prenotazione.
Per info e prenotazioni:
Info.mad@musefirenze.it o 0552476873
Web:
www.murateartdistrict.it