E' stata presentata alla stampa lunedì 19 luglio 2021 presso il Museo Marino Marini di Firenze la rassegna fotografica "metaluce" curata dal visiting director 2021, Mario Nanni: una serie di iniziative inerenti al programma da lui ideato per il Museo Marino Marini.
Un racconto unico in cui si fondono tutte le arti, quale alto esempio di umanesimo universale, unite nel concetto di “metaluce” che il Maestro Mario Nanni inserisce nella sua visione per il Museo, un pensiero filosofico che accompagna il suo lavoro e la sua personalità di progettista-artista-autore.
“la luce supera la materia, individua la natura assoluta delle parti e crea un racconto unico in una totalità fra le diverse arti che si fondono all’interno del museo marino marini, che diventa luogo di sperimentazione e di ricerca, per capire, interpretare e leggere la luce naturale.
In modo unico, irripetibile e indissolubile, tutte le arti si uniscono e vengono interpretate attraverso la scrittura della luce, la foto grafia”. Dichiara marionanni
Alla presenza di Patrizia Asproni, Presidente del Museo Marino Marini, Mario Nanni ha illustrato le molteplici iniziative che compongono l’ampia rassegna; a cominciare dalle mostre fotografiche di tre artisti che, attraverso i loro scatti, hanno interpretato l’intero spazio museale come organismo totale e complesso quale testimonianza del genio creativo di Marino Marini e Leon Battista Alberti.
Protagonista della prima esposizione è Clara Melchiorre con la mostra fotografica “lūmĕn”– in programma dal 21 luglio al 18 ottobre 2021 - un progetto appositamente studiato per il Museo Marini e nato dalla volontà di creare un dialogo tra le opere e l’artista, l’architettura che le accoglie, il corpo umano, la luce e l’ombra con il fine di indagare e interpretare la relazione fra i suddetti elementi.
I 24 scatti realizzati sono legati dal filo conduttore della luce naturale - protagonista assoluta del progetto nonché elemento imprescindibile per la creazione dell’immagine – di cui ne è stato seguito il movimento all’interno dello spazio museale osservandone l’interazione con la materia.
“Il progetto nasce da un’attenta osservazione dei passaggi di luce attraverso lo spazio e la materia a cui è seguita solo in un secondo momento, la produzione delle opere.
La ricerca di equilibrio tra gli elementi su un piano prima di tutto concettuale e poi formale è stata la linea guida nella creazione delle immagini.
Il corpo umano si pone in dialogo e acquisisce un suo senso in rapporto all’interazione con le sculture di Marino Marini, di cui si fa riverbero quasi privo di volto. Tale dimensione fisica viene meno dinanzi al Sacello Rucellai di Leon Battista Alberti. A quest’ultimo è riservato un metaforico confronto che, nel suo epilogo, lo vede come unico protagonista possibile.
La scrittura della luce, trama di tutto il lavoro, segue un tracciato ben definito e dettato da quei passaggi di cui le ventiquattro immagini sono sintesi e che si conclude nel buio. E’ forse quest’ultimo a rivelare ciò che essa stessa talvolta nasconde”. Afferma clara melchiorre
Nella rassegna metaluce di Mario Nanni scultura, pittura, architettura ed arte si uniscono oltre la luce e sono interpretati attraverso la fotografia, le installazioni, la parola; i molteplici appuntamenti di cui è composta costituiscono, così, un’unica potente narrazione.
A cominciare dal personale racconto sullo spazio museale costruito da Mario Nanni lo scorso 21 giugno, in occasione del solstizio d’estate, trascorrendo un intero giorno all’interno del Museo fotografando e filmando opere ed ambienti avvolti dalla luce naturale, filtrata dalle grandi vetrate, nell’arco delle ventiquattro ore. Questo lavoro di ricerca, sperimentazione, studio di luce naturale ha portato alla costruzione del cortometraggio ‘metaluce’ che verrà proiettato per la prima volta nella notte fra martedì 20 e mercoledì 21 luglio, alle ore 00.01 di mercoledì 21 luglio.
Al tema dell’artista illuminato, sempre lo scorso 21 giugno, è stato dedicato il dialogo, a lume di luce naturale, fra il Maestro e Francesco Dal Co, già Direttore della Biennale Architettura e Direttore del prestigioso mensile Casabella: un momento di grande intensità che ha visto al centro la figura di uno dei più grandi architetti del nostro Rinascimento, Leon Battista Alberti.
Nel corso della sua presentazione Mario Nanni ha ribadito l’importanza, in un momento così complesso, dell’apertura dei luoghi della cultura nei confronti della propria città e della propria comunità. Ed è da queste premesse che avrà origine “attrazione sociale”, un’opera di prossima realizzazione da parte del Maestro per la facciata d’ingresso del Museo Marino Marini. Un lavoro significativo, con cui abbracciare fisicamente e concettualmente il Museo e la città stessa.
“Nell’ambito della rassegna metaluce ideata per il Museo – dichiara Patrizia Asproni, Presidente del Museo Marino Marini – Mario Nanni interpreta la luce come una sorta di scrittura quantistica, rappresentandola in piani differenti ed inaspettati. Con il suo progetto trasforma, dunque, la luce in mondo psichico, organizzando immagini ed idee, agendo al contempo nel mondo fisico e in quello inconscio, inserendosi nella duplice natura dell’essere umano, materia e psiche, luce ed ombra, non più indipendenti o separati. Una poetica sinergia – prosegue Asproni - che ritroviamo anche nella mostra ‘Lumen’ di Clara Melchiorre, in cui l’artista indaga la relazione profonda tra corpo e spazio unendo con razionale maestria le due anime artistiche della fotografia e dell’architettura, in una continua ricerca di nuove geometrie in grado di offrire una visione sensuale della prospettiva del luogo. Le linee architettoniche dell’artista non sono altro che i corpi, i tessuti aerei trattati come opere d’arte che trasformano l’ombra in forme sublimi”.
La rassegna "metaluce" sarà presentata al pubblico da Mario Nanni il 21 luglio 2021 alle ore 00,01 presso il Museo Marino Marini con l’inaugurazione dell’omonimo cortometraggio.
L’inaugurazione della mostra fotografica “Lumen” di Clara Melchiorre è prevista per il 21 luglio alle ore 18.30 alla presenza di Patrizia Asproni, Mario Nanni e dell’artista.
Il Museo Marino Marini
Il Museo Marino Marini è nato dalla volontà di Marino e Marina Marini che, alla fine degli anni Settanta del Novecento, individuarono l’ex chiesa di San Pancrazio di Firenze come luogo ideale al quale legare la donazione di opere che l’artista, poco prima di morire, aveva fatto alla città. La ristrutturazione della chiesa, recuperata dopo secoli e ridestinata a una funzione pubblica, è stata realizzata dagli architetti Lorenzo Papi e Bruno Sacchi che hanno saputo creare un allestimento a immagine e somiglianza di quel mondo così affascinante di Marino Marini, uno dei personaggi più significativi della cultura figurativa del Novecento. Il museo ospita 183 opere di Marino Marini: disegni, litografie, dipinti, sculture, tutte esposte al pubblico sui quattro livelli del museo. Parte integrante del museo, recuperata alla visita del pubblico dopo un lungo restauro, è una delle meraviglie del Rinascimento fiorentino: la Cappella Rucellai, capolavoro assoluto dell’architetto Leon Battista Alberti, con il Tempietto del Santo Sepolcro.