Da venerdì 3 a domenica 5 settembre 2021, grazie alla
XXVIII edizione del festival dei linguaggi e delle arti contemporanee "
Fabbrica Europa",
il Parco delle Cascine e l’area circostante si trasformano in una piattaforma creativa per attivare un dialogo tra artisti - e degli artisti con il pubblico e con la città - che vuole accendere nuove forme di relazione, percezione e fruizione di spazi anche inediti.
La Fontana del Re, Le Otto Viottole e suggestivi scorci verdi all’interno del Parco, il Giardino dell’Istituto Agrario e il PARC Performing Arts Research Centre, sono attraversati da gesti e formati coreografici, performativi e musicali capaci di ridisegnarne contorni, volumi, colori e profumi.
L’installazione dei francesi Ilotopie nella Fontana del Re (Piazzale del Re, 3>5/09, tutto il giorno): due sagome trasparenti in un gioco di luci e riflessi sulla superficie dell’acqua.
Nello scorcio de Le Otto Viottole, nel cuore del Parco delle Cascine, Alessandro Sciarroni propone una creazione che ammicca alla danza classica e al lavoro sulle punte in un’azione del corpo che ruota intorno al proprio asse rimandando al concetto di evoluzione e trasformazione (3 e 4/09 h18);
la danzatrice Luisa Cortesi e il sassofonista Dimitri Grechi Espinoza in un viaggio alla ricerca dell'origine di ogni gesto e di ogni suono (4/9 h11).
Il Giardino dell’Istituto Agrario accoglie la musica della giovane cantautrice sudafricana di base a Berlino Alice Phoebe Lou, conosciuta per la sua voce ipnotica e per un raffinato tessuto sonoro tra indie e folk (3/9 h21); l’
incontro tra parole e musica con il compositore fiammingo Fabrizio Cassol affronta le dinamiche del comporre musica per la danza contemporanea (da Aka Moon ad Alain Platel) e per produzioni multidisciplinari (5/9 h19).
Al PARC Performing Arts Research Centre e nel verde del Parco delle Cascine trova spazio il progetto di Benoît Lacambre che comprende una residenza, un workshop, un talk (4/9 h19.30) e
due performance con il messicano Ricardo Rubio e il libanese Charlie Prince. Un dispositivo coreografico dalle molteplici sfaccettature che si sviluppa in una dimensione temporale espansa mettendo in gioco le gerarchie dell’estetica e la politica dello sguardo dello spettatore che può fruire dell’evento in maniera libera, autodeterminando tempi e spazi di visione dell’opera performativa nel suo articolato evolversi (5/9 h16>h22).
Per ulteriori informazioni e programma:
www.fabbricaeuropa.net