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giovedì 21 novembre 2024

"PianoNovecento", il pianista Riccardo Sandiford in concerto nel chiostro delle ex Leopoldine

04-09-2021
Sabato 4 settembre 2021 alle ore 21.30 il pianista fiorentino Riccardo Sandiford prosegue la terza edizione della kermesse musicale "PianoNovecento" con una performance pianistica all’interno del chiostro delle ex Leopoldine del Museo Novecento di Firenze (Piazza Santa Maria Novella 10).

Il maestro eseguirà brani tratti da A. Webern (Vienna 1883 - Mittersill 1945) Variazioni op. 27, A. Berg (Vienna 1885 - Vienna 1935) Sonata op. 1, E. Satie (Honfleur 1866 - Arcueil 1925) Gymnopédie I e Gnosienne I e M. Ravel (Ciboure 1875 - Parigi 1937) Miroirs, Noctuelles, Oiseaux triste,s Une barque sur l’océan, Alborada del Gracioso, La vallée des cloches.

Le Variazioni op. 27, composte nel 1936, sono l’unica opera pianistica importante di Anton Webern. Scritte in forma di piccola suite, in tre movimenti, si possono considerare un archetipo della tecnica contrappuntistica dodecafonica. La serie principale, di dodici note naturalmente, appare all’inizio del terzo brano e da essa, attraverso procedimenti di varianti canoniche e sovrapposizioni a specchio, si costruisce la sinossi dell’intero brano. Non si tratta di un tema con variazioni quindi, ma di un continuo susseguirsi di intrecci prestrutturati che si manifestano con perfetta logicità nei tre movimenti. Questi, infatti, si contrastano da un punto di vista ritmico ed agonico, non sintattico.
Anche la Sonata op.1 di Alban Berg, scritta nel 1908, è l’unico lavoro pianistico dell’autore che, assieme ad Arnold Schönberg (fondatore) e a Webern, appartiene alla cosiddetta Seconda Scuola di Vienna. La sonata è però scritta nella tonalità di Si minore; niente a che vedere, quindi, con la nuova tecnica dodecafonica inventata da Schoenberg. Essa è costituita da un unico movimento e si sviluppa schematicamente come un classico primo tempo di sonata, utilizzando procedimenti armonici tipici del tardo romanticismo: cromatismi ed ampi contrasti sonori. Ma l’uso contrappuntistico ed i fraseggi sono di scuola schoenberghiana. Questo uso di stilemi espressionistici inseriti in un contesto sonoro decadente fa di questa opera, così intensa ed amata dai musicisti, un colosso artistico, profondamente rilevante per capire la storia musicale del Novecento.
Gymnopedie I e Gnossienne I sono certamente tra i brani più popolari di Erik Satie. Scritte tra il 1888 e il 1897, sono brevi composizioni di carattere melodico e meditativo. Il loro aspetto così statico e monocorde sembra presagire il minimalismo americano degli anni Sessanta.
Infine, le Miroirs di Maurice Ravel rappresentano certamente un capitolo importante nella storia della letteratura pianistica. I cinque brani della suite, composti tra il 1904 e il 1905, sono dedicati a cinque amici ed intellettuali, componenti del gruppo d’avanguardia Les Apaches. La continua ricerca e sperimentazione sonora che accomunava Ravel a Debussy ha condotto entrambi a cimentarsi in terreni simili. Il cosiddetto impressionismo musicale o simbolismo, derivati dal mondo poetico e pittorico, ha coinvolto prepotentemente i due grandi artisti francesi, che hanno prodotto numerose opere con queste caratteristiche. Proprio in questa opera dal titolo emblematico Specchi, Ravel sembra voler entrare nei meandri della natura, così cara a Debussy, però a suo modo: le nottue, gli uccelli tristi, la barca sull’oceano e la valle delle campane vengono rappresentate in una doppia dimensione, riflesse. Non, quindi, una lettura panteistica ed unitaria alla Debussy, ma una visione quasi esistenzialistica. Ravel spiega così il progetto dei Miroirs: “l’occhio non vede se stesso ma il proprio riflesso sugli oggetti che guarda” (da Giulio Cesare di Shakespeare).

Riccardo Sandiford, nato a Firenze nel 1967, è un pianista concertista, professore presso il Conservatorio Arrigo Boito di Parma e organizzatore di eventi musicali.Si diploma in pianoforte con la menzione d’onore nel 1987 e in musica vocale da camera nel 2002. Inoltre, frequenta il corso di composizione, inizialmente con Salvatore Sciarrino ed in seguito col Maestro Rosario Mirigliano.Allievo di Antonio Bacchelli, Sandiford integra nel corso degli anni il proprio bagaglio culturale, incontrando e studiando con importanti musicisti di fama internazionale: Paul Badura Skoda, Murray Perahia, Aldo Ciccolini, Paolo Spagnolo, Charles Rosen e Maurizio Pollini, con il quale il pianista Sandiford perfeziona le Variazioni op. 27 di Anton Webern. In oltre trent’anni di attività si è esibito, prevalentemente come solista, in Italia, Francia, Germania, Russia, Svizzera, Spagna, Portogallo, Giappone, Cina e Turchia, eseguendo molte opere importanti del repertorio tradizionale, tra le quali emergono le interpretazioni delle Études e dei Préludes di Debussy, i Miroirs di Ravel, la Sonata op. 106 e op. 111 di Beethoven, la Sonata di Berg e le Variazioni op. 27 di Webern, ma suonando anche repertori meno noti, come, ad esempio, i compositori italiani della generazione dell’80. Nel 2000, infatti, esce un CD, edito da Bongiovanni, con musiche di Respighi, Pizzetti ed Alfano.Accanto all’attività solistica, il pianista Sandiford lavora anche in ambito cameristico, collaborando con numerosi artisti solisti, come il violinista Ilya Grubert, il flautista Andras Blau e il mezzo-soprano Anastasia Boldyreva.Incide nel 2016, per la Limen Music, col flautista Claudio Ferrarini in CD+DVD le tre Sonate di Brahms per violino e pianoforte.A partire dal 1993, quando assieme ad altri compagni di studio realizzò tre stagioni concertistiche per la Società Dante Alighieri strutturate per aree tematiche, Riccardo Sandiford si è sempre dedicato all’organizzazione, con l’intento primario di diffondere l’arte musicale in luoghi culturali alternativi, cercando quindi di interagire con altri mondi espressivi, per arricchirsi ed allargare il pubblico fruitore. Nascono così, dopo cinque anni di esperienza di direzione artistica per l’associazione di produzione Toscana Classica (2007-2012), una serie di progetti interdisciplinari, per la Fondazione Florens (Biennale Internazionale de Beni Culturali), per l’Estate Fiorentina, per la Settimana Michelangiolesca ed infine la creazione di Piano Novecento (2019-2021), festival pianistico dedicato al repertorio del ‘900 presso il Museo Novecento di Firenze.

Tutti i concerti sono gratuiti. Ingresso libero fino a esaurimento posti.
Per informazioni: www.museonovecento.it