Si chiamerà "La fine della fine del mondo", la prima edizione del festival teatrale progettato dalla compagnia inQuanto teatro nel corso dei mesi dell’emergenza sanitaria e ospitato dal 30 settembre al 3 ottobre 2021 al Teatro di Rifredi (Via Vittorio Emanuele II, 303 - Firenze). Una quattro giorni di teatro, conversazioni, laboratori artistici, con uno sguardo alle nuove generazioni, ma dedicati a tutte e tutti, un gesto di ottimismo e ripartenza.
InQuanto teatro, giovane realtà della scena teatrale e culturale fiorentina, vincitrice di premi nazionali come il Premio Scenario Infanzia nel 2018 per lo spettacolo “Storto”, produce spettacoli, percorsi di didattica artistica e progetti di narrazione dedicati alle comunità. Il festival La fine della fine del mondo realizzato in collaborazione con il Teatro di Rifredi e col sostegno di Fondazione CR Firenze, è l’occasione per la compagnia di festeggiare i suoi primi dieci anni di attività condividendo idee e spunti di visione da alcune tra le migliori esperienze teatrali incontrate in questi anni. È un’occasione per farlo insieme, dal vivo, dando seguito ai rapporti di vicinanza e solidarietà sviluppati a distanza durante i mesi più duri dell’emergenza, tra artisti, col pubblico, con gli insegnanti e gli studenti delle scuole.
Gli spettacoli, proposti da inQuanto teatro e da altre giovani realtà della scena nazionale, racconteranno ognuno a modo suo "fini" che si trasformano in qualcos’altro: la fine della scuola per esempio, o la perdita di un genitore, o la prima volta di due adolescenti. Il programma include spettacoli per bambine e bambini delle diverse fasce di età e per il pubblico tutto. Tra le artiste e gli artisti coinvolti ci sono: Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich, vincitori dell’ultima edizione di Premio Scenario Infanzia, Giuliano Scarpinato, autore del pluripremiato spettacolo “Fa'afafine” ospitato al Teatro di Rifredi a febbraio 2017, e Sotterraneo, compagnia fiorentina premio Ubu nel 2018, che intervisterà in “Talk Show” il divulgatore scientifico, giornalista ed esploratore dell’insolito Massimo Polidoro.
Non mancheranno i momenti di laboratorio e confronto, realizzati negli spazi esterni e interni del teatro, per dar voce alle sensibilità degli artisti invitati e condividere, con spettatori giovani e adulti, strumenti di espressione artistica e risorse per leggere il mondo. Per chi vuole sostenere o diffondere le attività di questo nuovo festival è disponibile una campagna di crowdfunding su https://www.produzionidalbasso.com/project/la-fine-della-fine-del-mondo/
Per ulteriori informazioni: www.toscanateatro.it