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giovedì 21 novembre 2024

Presentata la stagione 2021-2022 dei Chille de la balanza a San Salvi

09-11-2021
Al via a San Salvi "Il mondo è una unità. Si voglia o non si voglia" la stagione teatrale e non dei Chille de la Balanza, storica compagnia di teatro di ricerca nata a Napoli nel settembre 1973, riconosciuta e finanziata da Ministero della Cultura, Regione Toscana (Residenza artistica e culturale), Comune di Firenze, Città metropolitana, Fondazione Cr Firenze e Unicoop Firenze - risiede dal 1998 a San Salviex-città manicomio di Firenze. Così decise l’ultimo direttore, dr. Pellicanò, che volle collegare l’uscita dei “matti” con l’ingresso della città nell’area dell’ex-manicomio. Per favorire questo processo chiese alla compagnia di stabilire la sua residenza in un padiglione dell’ex-ospedale psichiatrico e dar vita ad un progetto culturale pluriennale di presidio attivo (San Salvi città aperta) che, a tutt’oggi, ha visto la partecipazione di oltre 600.000 persone. Il luogo è anche una delle sedi dell’Estate fiorentina dalla sua prima edizione.

Ogni anno i Chille inventano stagioni - teatrali e non solo - rivolte a diverse generazioni di Persone, con progetti multilinguaggi: Teatro, Arti visive/Art brut, Musica, Danza… progetti attenti alla partecipazione-formazione di uno ‘Spettatore attivo’, lo SPETT-ATTORE. Anche negli ultimi due anni, nonostante i limiti imposti dalla pandemia di Covid-19, Chille e San Salvi hanno dato vita ad un ininterrotto percorso culturale che nella prossima stagione 2021-22 vedrà una ulteriore e significativa crescita con “IL MONDO E’ UNA UNITA’. Si voglia o non si voglia.” Il titolo – lo stesso dell’ultima importante primo sudio della compagnia al Festivalfilosofia di Modena - è tratto dai Quaderni dal carcere di Gramsci e precisamente da Passato e presente: “Lo studio degli avvenimenti che assumono il nome di crisi e che si prolungano (…) sino ad oggi dovrà attirare speciale attenzione. Occorrerà combattere chiunque voglia di questi avvenimenti dare una definizione unica, o che è lo stesso, trovare una causa o un’origine unica. Si tratta di un processo che ha molte manifestazioni e in cui cause ed effetti si complicano e si accavallano. Semplificare significa snaturare e falsificare. (…) Il mondo è una unità, si voglia o non si voglia.”

Tanti i progetti e le occasioni proposte dalla compagnia diretta da Claudio Ascoli e Sissi Abbondanza, con significative presenze di giovani Artisti. In un sintetico calendario, a novembre-dicembre la partenza del laboratorio su Robert Walser accompagnato dalla rassegna di cinque film da Kafka, Dürrenmatt, Frisch e appunto Walser. Sempre a novembre, prende il via lo stage di alta formazione attoriale curato da Ascoli e riferito ad Antonin Artaud e alla più amata tra le sue fille de coeur à naÎtre, Colette Thomas. A gennaio prenderà il via il Bando “Spacciamo Culture interdette”, che si concluderà nel Festival a maggio, dal 13 al 15, cioè nei giorni della legge 180. Nel 400.mo della nascita di Molière, febbraio vedrà la prima (a Napoli) dell’opera buffa “Lo malato immagginario”. Subito dopo, tra la seconda metà di febbraio e marzo, l’atteso e gradito ritorno de “Il teatro dei Chille” con due produzioni “giovani” ad affiancare spettacoli storici di e con Ascoli e Abbondanza. A casa Chille, marzo sarà principalmente dedicato a Pier Paolo Pasolini, il cui centenario della nascita cade il 5 marzo, con il progetto “E’ un brusìo la vita”. Ad aprile, in collaborazione con molte Istituzioni, Associazioni, Musei, a partire dal restauro da parte del Comune di Firenze del padiglione 37 (quello del murale, per intenderci) i Chille inventeranno un festoso momento di memoria viva, intitolato “San Salvi. Tracce di vita sensibile”. Questa prima parte della stagione si concluderà a giugno…con l’apertura dell’Estate a San Salvi, edizione n. 24, e la produzione di uno spettacolo itinerante su e da Robert Walser con la partecipazione di oltre 20 giovani Artisti. A seguire, decine di compagnie e spettacoli ospiti di Teatro, Musica, Danza. Il programma 2021-22 è presentato al pubblico con una immagine – ideata da Cristina Giaquinta – che raffigura 10 finestre di un ideale condominio, in cui appaiono i compagni di viaggio dei Chille: in alto Antonio Gramsci, Franco Basaglia, Robert Walser, Antonin Artaud e Colette Thomas; in basso Molière, Pier Paolo Pasolini, Dino Campana, Venturino Venturi e Idana Pescioli.

Qualche parola in più sui progetti a breve. Cominciamo presentando Robert Walser, il più grande scrittore svizzero (misconosciuto in vita e destinato per molti anni ad una sorte non dissimile post-mortem) che venne ritrovato il giorno di Natale del 1956, dopo una passeggiata sulle colline dell’Appenzello. Le fotografie ne immortalarono le orme e, più avanti, il corpo, avvolto in un mantello nero, solo, nel campo innevato. È l’immagine di un angelo caduto dal cielo! Abisso, bellezza e povertà: in queste tre parole è racchiuso l’insegnamento di Walser. In uno dei suoi potenti aforismi scrive: «l'inizio e la fine si stringono la mano sorridendo. Apparire e scomparire sono una cosa sola». Negli ultimi anni della sua vita, rinchiuso nella Clinica Psichiatrica Cantonale di Herisau, riempì 526 fogli con una scrittura a matita minuscola e indecifrabile. Nessuno sospettò che vi fosse riposto un senso compiuto. Solo dopo la sua morte, si capì che quei segni illeggibili formavano una scrittura in miniatura che conteneva poesie, testi in prosa e addirittura due romanzi datati 1925: Il Brigante e Felix. Sono piccoli-grandi capolavori scritti su fogli riciclati, retro di buste e…: sono stati poi denominati microgrammi.

Per avvicinarsi a Walser, i Chille hanno inventato una rassegna di film, VISIONI, che si svolgerà tutti i martedì dal 16 novembre al 14 dicembre ore 21.00, con ingresso libero, ma prenotazione obbligatoria. Si comincia con un capolavoro, “Il processo” di Orson Welles appunto martedì 16 novembre, e si conclude con un altro capolavoro – forse meno noto al grande pubblico – martedì 14 dicembre. Parliamo di “Institute Benjamenta” dei fratelli inglesi Stephen e Timothy Quay del 1995, liberamente tratto da Jakob von Gunten romanzo di Robert Walser. Maggiori info sono su https://www.chille.it/eventi/visioni/

Lo stage “Artaud. L’attore crudele” ha l’obiettivo di far ritrovare l’origine, la prima volta, la creazione. Propone perciò un lavoro di sottrazione in una ricerca di compresenza-equilibrio-contrasto tra solitudine e coinvolgimento, corpo e voce, parola e anima, dolore e piacere, ripetizione e differenza nello scorrere del tempo. Gli esercizi e i giochi, rivolti anche al ritrovamento del doppio e dell’oscuro che c’è in noi (e nel rapporto con e soprattutto contro l’Altro) e all’eliminazione di tutti gli ostacoli ad una libera espressione, hanno riferimento teorico nel Teatro della Crudeltà di Antonin Artaud, dove il termine crudeltà è da intendersi principalmente nel senso di rigore e necessità dell’agire da parte dell’Attore, finalmente creatore e non più semplice esecutore e ri-produttore di emozioni. Ulteriori energie di partenza sono le creazioni letterarie e poetiche di Artaud, il romanzo breve “Il testamento della ragazza morta” di Colette Thomas (René) e il saggio “Antonin Artaud e Colette Thomas” di Samantha Marenzi. Per iscriversi, occorre inviare entro lunedì 22 novembre ore 12 una mail a info@chille.it, con un breve curriculum e numero telefonico, indicando le motivazioni alla partecipazione. Maggiori info sono su https://www.chille.it/eventi/lattore-crudele-antonin-artaud/.

I Festivals SPACCIAMO CULTURE e Storie interdette - entrambi con Bando nazionale di selezione - dopo rispettivamente due edizioni il primo e quattro, il secondo, si fonderanno nel 2022 in un unico grande nuovo Festival: SPACCIAMO CULTURE interdette. L’obiettivo esplicito - concordato con Dida Dipartimento Architettura Università di Firenze e Accademia Belle Arti Firenze – è di veder lavorare insieme Artisti di Arti visive ed installazioni con Attori-Danzatori-Drammaturghi impegnati a ritrovare/scrivere storie interdette di ieri ed oggi. Per questo motivo, dal prossimo 12 gennaio sarà pubblicato un doppio bando per giovani under 35. I prescelti, dopo un’attività di formazione laboratoriale, riceveranno un piccolo budget per materiali e saranno accompagnati alla realizzazione di installazioni, oggetti, performances da presentare appunto in un nuovo Festival nei giorni della legge Basaglia, da venerdì 13 a domenica 15 maggio.

“LO MALATO IMMAGGINARIO” da Molière è una coproduzione Chille - Fondazione Ensemble Barocco Franco Michele Napolitano. Nasce da “L’Ammalato Immaginario”, triplo intermezzo buffo di Leonardo Vinci (Strongoli (KR), 1696 – Napoli, 27 maggio 1730) su libretto di Angelo Vocola, eseguito per la prima volta al Teatro San Bartolomeo di Napoli il 4 novembre 1726 tra i 4 atti dell’opera seria “L’Ermelinda”.

Prima di arrivare a Napoli si ha notizia del libretto di «“Erighetta e don Chilone, o sia L’Ammalato Immaginario” pubblicato a Firenze nel 1718 con il titolo “Intermezzo di Erighetta e D.Chilone | per il Drama| che si rappresenta in Firenze | Nel Teatro degl’Illustriss. SS. Accademici Immobili | posto in via della Pergola».

La derivazione da “Le malade imaginaire” di Molière, già posto in musica da Marc Antoine Charpentier a Parigi nel 1673, è esplicita. In questa produzione, prima assoluta nell’esecuzione integrale dell’interrnezzo buffo, creeranno fianco a fianco, a distanza di oltre 40 anni dall’ultimo lavoro comune, i due fratelli Ascoli: Dario, il musicista, cura le preziose revisioni critiche e la ricostruzione delle partiture, mentre Claudio ne firme la regia. In scena per quest’imperdibile piccolo-grande evento un ensemble di giovani musicisti (quartetto d’archi con contrabbasso e un violino di raddoppio, tromba e timpani e basso continuo) e di cantanti lirici scelti in tutt’Italia.

“LO MALATO IMMAGINARIO” debutterà a Napoli nel prestigioso Teatro Sannazaro mercoledì 9 febbraio.

E a Firenze?...

“Il Teatro dei Chille” è una vetrina delle proprie produzione che la compagnia offre al suo affezionato pubblico. I 4 appuntamenti di quest’edizione vedranno le creazioni di due giovani Artisti, vincitori delle ultime due edizioni del Festival Storie interdette, affiancare quelle di Ascoli e Abbondanza. Ecco, sinteticamente il calendario: a febbraio da venerdì 18 a domenica 20 “Napule ‘70” di e con Claudio Ascoli e Sissi Abbondanza, e da venerdì 25 a domenica 27 “Che l’A. Pace sia con voi” di e con Luca D’Arrigo; a marzo da venerdì 11 a domenica 13 “Casa di bambole” di e con Sissi Abbondanza, e da venerdì 18 a domenica 20 “Bella dentro” di e con Ilaria Marcuccilli. Maggiori informazioni sul sito www.chille.it.

Ancora…quattro parole sul progetto Pasolini e su “San Salvi. Tracce di vita sensibile”.

Il primo vedrà a marzo due serate-evento sotto il titolo “Pasolini. E’ un brusìo la vita”. Si comincia sabato 5 marzo, nel giorno del 100.mo della nascita del poeta, con la presentazione dei film brevi realizzati da Pasolini all’interno di pellicole firmate da più registi, come spesso avveniva in quegli anni. Si potranno così vedere, tra gli altri, gli imperdibili La ricotta, La Terra vista dalla Luna e Che cosa sono le nuvole?. Lunedì 21 marzo, poi, la Giornata mondiale della Poesia, sarà interamente dedicata a Pasolini, a partire da Le ceneri di Gramsci.

Last but not least, stimolati dal restauro da parte del Comune di Firenze del padiglione 37 (quello del murale) i Chille inventeranno domenica 3 aprile un festoso momento di memoria viva, intitolato “San Salvi. Tracce di vita sensibile”. In esso, vivranno espliciti riferimenti alle Persone-Artisti internati a San Salvi (Dino Campana, Venturino Venturi) o che hanno contribuito al definitivo superamento del manicomio. Tra essi, la pedagoga Idana Pescioli (nel 2022 cade il 100.mo anniversario della sua nascita), i cui affascinanti libroni sono da anni custoditi (abbandonati?) presso la Scuola Andrea del Sarto.

In chiusura, i Chille ricordano ancora gli eventi speciali con iniziative nel Giorno della memoria, Giornata della donna, Giornata del libro, Controanniversario di San Salvi, Chiusura del manicomio fiorentino e soprattutto nella Festa di Calendimaggio, durante la quale gli spettatori sansalvini dipingono liberamente manifesti per le attività dei Chille che la compagnia fa poi affiggere sui muri di Firenze, quale segnale della forte “appartenenza” del loro pubblico.

Tutte le iniziative hanno costi davvero contenuti e molte, come le proiezioni di film, sono ad ingresso libero, con l’evidente obiettivo di favorire la più ampia partecipazione.

Per informazioni e prenotazioni: tel/whatsapp 335 6270739, mail info@chille.it, sito www.chille.it

Per seguire i Chille sulla pagina fb https://www.facebook.com/chilledelabalanza/ 

su Instagram @chilledelabalanza