Giovedì 11 novembre 2021 alle ore 9.00, gli
studenti dell'Istituto Alberghiero Saffi incontrano, presso il
Cinema Stensen,
Marco Lillo, vicedirettore del Fatto Quotidiano, e co-autore insieme a
PIF del libro “
Io posso - Due donne sole contro la mafia” (Feltrinelli, 2021), la mattinata sarà moderata da
Simone Innocenti del
Corriere Fiorentino.
L'opera di denuncia scritta a quattro mani, un capitolo a testa, racconta la storia di due donne sole, le sorelle Pilliu, contro la mafia, che le vede ingaggiare un’estenuante battaglia legale che dura da trent'anni e che non ha avuto l'esito sperato.
Le due donne hanno combattuto per anni e la loro storia si lega alle vicende di mafia e alle stragi degli anni '90, a Paolo Borsellino, a Giovanni Brusca.
Parco della Favorita, Palermo.
Due sorelle finiscono al centro di una tenaglia terribile: da una parte c’è la mafia, dall’altra lo Stato. La mafia le perseguita, lo Stato non le considera vittime. Questo libro vuole cambiare il finale alla storia.
“
Immaginate di tornare un giorno a casa vostra e di trovare un costruttore legato alla mafia lì davanti. Immaginate che vi dica che quella non è casa vostra, ma sua. E che, qualche anno dopo, ve la danneggi gravemente per costruirci accanto un palazzo più grande. E immaginate di dover aspettare trent’anni prima che un tribunale italiano vi dia ragione. Immaginate che, dopo tutto questo tempo, vi riconoscano un compenso per i danni, che però nessuno vi pagherà mai dato che il costruttore nel frattempo è stato condannato perché legato alla mafia e lo Stato gli ha sequestrato tutto. E ancora, immaginate che di quella somma, che non riceverete mai, l’Agenzia delle entrate vi chieda il 3 per cento. Questo è quello che, più o meno, è successo a Maria Rosa e Savina Pilliu. E diciamo ‘più o meno’, perché in trent’anni, in realtà, è successo questo e molto altro. Intorno al palazzo abusivo si aggireranno vari personaggi: mafiosi eccellenti, assessori corrotti, killer latitanti, avvocati illustri, istituzioni pavide, vittime di lupare bianche, anonimi intimidatori e banchieri generosi. E poi ci mettiamo anche noi due che, venuti a conoscenza della vicenda, abbiamo deciso di scrivere questo libro. La nostra intenzione è cambiare il finale di questa storia, con l’aiuto di tutti. Raggiungendo tre obiettivi. Il primo: attraverso la vendita di questo libro raccogliere la cifra necessaria per pagare quel famoso 3 per cento dell’Agenzia delle entrate. Il secondo: far avere lo status di ‘vittime di mafia’ alle sorelle Pilliu. Il terzo: ristrutturare le palazzine semidistrutte e concederne l’uso a un’associazione antimafia. ‘Io posso’ è una sorta di mantra a Palermo. Non importa cosa dice la regola, perché tanto ‘Io posso’. Le regole valgono solo per gli stupidi. ‘Io posso’ sottintende sempre: ‘E tu no’. Ecco, a noi piace molto questa frase. La gridiamo a gran voce ma con un senso opposto. Io posso e tu no perché io sono lo Stato e tu no.”
Marco Lillo, redattore de l'Espresso, collabora con MicroMega. Autore con Sabina Guzzanti di "Reperto Raiot". Romano, ma legato alla Calabria, terra dei suoi genitori. Dopo la laurea in giurisprudenza in diritto tributario diventa consulente e assistente volontario a "La Sapienza". Nel 1994 lascia la professione per iscriversi alla scuola biennale di giornalismo di Urbino. Fino al 2000 lavora a Radio Capital e conduce l'approfondimento informativo della trasmissione mattutina. Dal 2000 è a "L'espresso" per il quale ha scritto tra l'altro le inchieste esclusive "Calciopoli", "Casa Nostra" (le case degli enti affittate e poi svendute ai politici a prezzi di favore) e "Pronto Rai" (il caso Berlusconi-Saccà). Ha scritto con Pif
Io posso. Due donne sole contro la mafia (Feltrinelli, 2021).
La presentazione di “Io posso - Due donne sole contro la mafia” rientra a pieno titolo nell'ambito delle azioni educative incentrate sulla legalità e organizzate dall'Ipsseoa di via del Mezzetta nel corso degli anni. Questo progetto ha visto nel tempo l'avvicendarsi di personalità come Raffaele Cantone, Giuseppe Creazzo e Antonio Sangermano, i quali grazie ai loro contributi, hanno aiutato i docenti del Saffi a creare un'azione culturale che permette agli studenti di acquisire consapevolezza e offre spunti utili per una riflessione approfondita sull'evoluzione della società.
Per maggiori informazioni:
www.alberghierosaffi.edu.it