Lunedì 22 novembre 2021, alle ore 17.00, la
Biblioteca della Fondazione Spadolini Nuova Antologia di Firenze (Via del Pian dei Giullari, 36a) propone la presentazione del volume "
Storia della mia vita" di
Filippo Burzio (1891- 1948), a cura di
Paolo Bagnoli (Aragno Editore), organizzata in collaborazione con la
Fondazione Filippo Burzio. Interventi di
Cosimo Ceccuti, Alberto Sinigaglia e Paolo Bagnoli.
Nel libro il giovane Filippo Burzio innamorato si racconta. Sorprende l'approdo «
da un'infanzia istintivamente sensuale, da un'adolescenza precocemente erotica» a «
una chiusa giovinezza» in cui «
pudore, orgoglio e paura» lo frenano nella capacità di amare, lui così «
bisognoso d'amore».
Burzio scrittore si offre intimamente nella "Storia della mia vita", per poi pentirsene e lasciarla manoscritta e incompiuta. Riscoperta dalla Fondazione Burzio, è rivelata in questo libro curato dallo storico Paolo Bagnoli, il suo maggiore studioso. Tra i laghi, le vette, i precipizi e i boschi, Burzio vibra al «
vento di libertà che viene d'oltremare» e allestisce il laboratorio sentimentale e morale della propria esistenza.
Umanista, scienziato, teorico della politica, giornalista, direttore de La Stampa, Filippo Burzio (1891- 1948) rappresenta una figura eminente, e ancora oggi relativamente indagata, della cultura italiana della prima metà del Novecento. Liberale,antifascista, profondamente radicato nella storia del Piemonte e nei valori della sua terra, Burzio testimonia un sentire morale che mentre, da un lato, lo colloca in quel particolare ambito che caratterizza la riflessione sulla crisi della coscienza europea negli anni Trenta del secolo scorso, dall’altro, lo porta a ricercare, attraverso strade originali nelle quali si coniugano storia, filosofia, sociologia, e scienza, una visione dell’uomo e del mondo che salvi l’individuo dallo smarrimento morale e dalla perdita di quell’autonomia che costituisce il fattore fondamentale della libertà dei singoli come del consorzio umano.
Filippo Burzio raccoglie l’insieme della sua produzione sotto la denominazione del demiurgo; quella demiurgica fu, per lui, sia la visione ispiratrice di un preciso modello di vita, sia il senso da assegnare alle opere dell’attività umana. La sua lunga attività pubblicistica culminata nella direzione de La Stampa tra il 1945 e il 1948, il percorso di elaborazione teorica del liberalismo secondo il canone dell’elitismo democratico, gli studi di balistica con contributi di rilievo internazionale, si armonizzano e si fondono in una concezione razionale dell’individuo motivata nei valori di base dell’esistenza e di quanto le tradizioni positive della sua terra piemontese conferiscono alla serietà e positività dell’operare umano. La biografia ci consegna, per la prima volta, il percorso completo della sua vita; un’esistenza che Burzio volle intesa a concretizzare lo spirito demiurgico.
Il curatore
Paolo Bagnoli, storico e giornalista, è professore ordinario di Storia delle Dottrine Politiche presso l’Università di Siena. Alla figura e al pensiero di Piero Gobetti ha dedicato numerosi studi. Tra i suoi libri: Piero Gobetti: cultura e politica in un liberale del Novecento (prefazione di N. Bobbio, 1984); Il metodo della libertà. Piero Gobetti tra eresia e rivoluzione (2003); L’uomo morale e la rivoluzione italiana. Una lettura nuova di Piero Gobetti (2009). Membro del Comitato Scientifico della Fondazione Filippo Burzio di Torino, alla figura di Burzio ha dedicato, tra l’altro: Le idee di Filippo Burzio (1982); Filippo Burzio: demiurgia e liberalismo (in E.A. Albertoni-P. Bagnoli, Studi sull’elitismo, 2001); Una vita demiurgica. Biografia di Filippo Burzio. Con la bibliografia degli scritti, 1909-2003 (2011, Premio Corrado Alvaro per la Saggistica 2012) e la voce ‘Burzio Filippo’ nel Dizionario del liberalismo italiano (2015).
Per ulteriori informazioni:
https://nuovaantologia.it