Una città, Firenze. Una stanza d’albergo, la numero 317 dell’Hotel Cristallo. Un quadro enigmatico, Nighthawks di Edward Hopper. Sono bastati questi tre elementi a scatenare la fantasia creativa di tredici autori, uniti per la prima volta nel libro “La stanza dei nottambuli”. L’antologia è nata da un’idea dello scrittore
Stefano Regolo ed è stata pubblicata ad ottobre 2021 nella collana
I libri di Mompracem, grazie a
Betti Editrice. Il progetto è stato curato e promosso dall’agenzia
Puzzlebook. La presentazione è affidata allo scrittore e giornalista
Paolo Ciampi.
“
Un giorno, nel 2005, tornando nella stanza di un hotel, trovai la mia ragazza di allora seduta sul letto con un bigliettino tra le mani – ricorda Stefano Regolo nella prefazione al libro -
. L’hotel era il Nuovo Marghera di Milano e il bigliettino, in realtà, era un semplice foglietto, alquanto sgualcito, con su scritto: Angelie Masson C’est moi qui t’appartiens!”.
Dovranno passare ben quindici anni e dovrà iniziare una pandemia perché la fantasia di Stefano Regolo catturi di nuovo quel ricordo e lo trasformi in una storia, anzi due, e infine in un’antologia. Coinvolgendo altri 12 scrittori è nata così la raccolta di tredici racconti “La stanza dei nottambuli”. Il minimo comune denominatore: la stanza numero 317 dell’Hotel Cristallo a Firenze, dove si trova una copia del famoso e misterioso quadro di Hopper, intitolato appunto I nottambuli.
Le versioni dei tredici autori rappresentano dunque una variante letteraria sul tema, a dimostrazione di come diverse personalità possano partorire idee ed intrecci tanto differenti. Forse anche gli stessi lettori, a fine libro, potranno ritrovarsi protagonisti di un nuovo racconto, che si materializza nella misteriosa camera 317 dell’Hotel Cristallo a Firenze.
Gli autori (in ordine di apparizione nei racconti):
Andrea Calugi, Ilaria Stefanucci, Mario Pini, Stefano Regolo, Melania Ciampolini, Tommaso Gabbriellini, Claudia Muscolino, Saliman Bhat, Marco Toninelli, Fracesca Danese, Stefania Robassa, Sabrina De Mitri, Laura Tabegna.
Per maggiori informazioni:
www.betti.it