La Fondazione ORT comunica che causa covid è costretta a rinviare la produzione con William Chiquito concertatore prevista per giovedì 27 gennaio, al Teatro Verdi di Firenze. Il concerto verrà recuperato nello stesso luogo e con identico programma, venerdì 25 marzo 2022 (sempre con inizio alle ore 21.00). Giovedì 27 gennaio 2022, alle ore 21.00, sul palcoscenico del
Teatro Verdi di Firenze, in via Ghibellina 99, prosegue la
Stagione Concertistica dell'
ORT - Orchestra della Toscana con
"La morte e la fanciulla" di Schubert nella trascrizione di Mahler e la
"Partita in Si minore" di Bach nella trascrizione di Castelnuovo-Tedesco in prima assoluta: una partitura ritrovata del grande compositore fiorentino e revisionata proprio per l'ORT. Un programma di eccezionale difficoltà pensato per dare risalto alla compagine degli archi e concertato da
William Chiquito, da qualche mese primo violino dell’ORT.
In questo programma Chiquito guida da solo gli archi della sua nuova orchestra: non sarà difficile per chi, come lui, da diverso tempo è abituato a stare alla testa di un quartetto – il Quartetto Henao, nato nel 2014 fra strumentisti di Santa Cecilia. Il concerto comincia con il
Mozart adolescente del
Divertimento K.136. Prosegue con un arrangiamento della
Partita in si minore di Bach dovuto a
Mario Castelnuovo-Tedesco, fiorentino che a causa delle leggi razziali dovette fuggire in America dove si guadagnò da vivere scrivendo colonne sonore per Hollywood e insegnando a futuri maestri del genere, come Henry Mancini e John Williams. Infine la trascrizione firmata
Gustav Mahler di uno dei più belli e strazianti
quartetti d’archi di Schubert,
La morte e la fanciulla.
William Chiquito viene da Roma, dall’Orchestra dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia, dove è stato violino di fila. Prima ancora, questo trentatreenne colombiano aveva vissuto parecchio a Firenze, da studente (e poi giovanissimo docente) della Scuola di Fiesole. A Medellín, dove è nato, gli era capitato di crescere in un quartiere difficile. Se, ragazzino, non avesse incontrato casualmente la musica grazie ai progetti sociali di orchestre infantili e giovanili presenti in tante nazioni dell’America Latina, sarebbe potuto entrare in brutti giri. Invece il talento e la tenacia l’hanno preservato, e così ha potuto costruirsi un bel futuro. Merito anche del connazionale Fernando Botero, l’artista celebre per dipingere e scolpire figure festosamente sovrappeso, che lo ha sostenuto con una borsa di studio per Fiesole.
Per maggiori informazioni:
www.orchestradellatoscana.it