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mercoledì 25 dicembre 2024

"Arte Donna", la mostra collettiva tutta al femminile alla Galleria360 di Firenze

04-03-2022
Venerdì 4 marzo 2022, alle ore 19.30, la Galleria360 di Firenze, in Borgo Ognissanti 77r, ospiterà l'inaugurazione della mostra collettiva "Arte Donna". Durante il vernissage musicisti Jazz suoneranno dal vivo.

L'esposizione, in programma fino al 28 marzo 2022, vuole rendere omaggio a tutto l’universo femminile celebrandone il riscatto sociale ed artistico nel mese dedicato alla celebrazione della “Giornata Internazionale della Donna”. L’art director Angela Fagu ha quindi selezionato artiste femminili da ogni parte del mondo, firmando un allestimento che permette di confrontare indirizzi artistici differenti e ponendo una lente d’ingrandimento sul genere femminile, sulla sua natura caleidoscopica, così come sul suo modo di relazionarsi con la storia, personale e collettiva.

Camille Claudel è stata un’artista, una scultrice straordinaria nel senso originario del termine “fuori dal comune”, il cui talento fu messo in ombra per anni dal burrascoso rapporto amoroso con Auguste Rodin, suo maestro e amante. La vita artistica di Camille Claudel fu corta ed intensa come quella di una farfalla: nata in Francia nel 1864 da una famiglia benestante, fin da giovanissima dimostra la sua passione per l’arte, in particolar modo per la scultura. Sua madre non sostiene la sua inclinazione artistica, ma Camille, grazie all’appoggio paterno, inizia a modellare già all’età di sei anni e riceve le prime lezioni di scultura a tredici anni. Il suo maestro è da subito convinto del suo talento. La giovane cresce e si trasferisce a Parigi per studiare arte all’Accademia Colarossi, dove incontra Auguste Rodin, suo insegnante in un corso di scultura. Inizia un rapporto passionale e tumultuoso con lui, che aveva ventiquattro anni più di lei ed era già impegnato con un’altra donna. Camille diventa la sua assistente, musa, modella ed amante: le loro anime, i loro pensieri, le loro opere si fondono e si contaminano. L’amore e la passione che gli unisce è però la stessa che li separa, scemando dopo più di dieci anni di relazione clandestina in un covo di rancori, di ossessioni del plagio e di gelosie.

Camille Claudel fu una donna che visse intensamente il proprio ruolo di artista, consumandosi in una perenne lotta contro i pregiudizi della società, le invidie e le difficoltà di competere in un ambiente dominato dagli uomini. Affrontò le convenzioni di un’epoca che ancora identificava il ruolo della donna nella moglie e nella madre e dove ogni segnale di indipendenza veniva pagato a caro prezzo. All’età di quarantanove anni Camille era una donna nubile ed indipendente, capace di mantenersi da sola grazie al frutto del proprio lavoro artistico. Un’onta troppo grande per la famiglia che, subito dopo la morte del padre, suo unico sostenitore, la fece internare coattamente in un ospedale psichiatrico. Si conclude così la parabola artistica di una scultrice originale e di grande talento, la cui perenne lotta contro il conformismo e le ipocrite regole del decoro e della convenienza sociale ed artistica furono derubricate a disagio comportamentale, a disturbo psichico.

Quelle di Camille Claudel è solo una delle tante storie che ci parlano di temi complessi come l’emancipazione femminile e stereotipi di genere.

In base al decreto legge del 7 gennaio 2022, n. 1, l'accesso alla galleria è consentito esclusivamente ai visitatori in possesso del super green pass covid-19.

Per maggiori informazioni: www.galleria360.it