Martedì 8 marzo 2022, in occasione della Giornata internazionale della donna, l’ingresso nei musei e nei luoghi della cultura statali è gratuito per tutte le donne insieme ad un articolato programma di visite guidate e iniziative a tema, per sensibilizzare i visitatori e il pubblico dei musei sull’importanza culturale della Giornata. La programmazione dettagliata degli eventi di tutti i musei statali nazionali in costante aggiornamento, è disponibile su
www.beniculturali.it/evento/giornata-internazionale-della-donna-2022 Oltre all’ingresso gratuito alcuni musei della Direzione regionale musei della Toscana propongono anche approfondimenti e visite tematiche con direttrici, curatrici e staff dei musei.
A Firenze le curatrici delle collezioni del Museo archeologico nazionale ripercorrono in tre visite il ruolo che tante figure femminili hanno avuto nel corso della storia, dall'antico Egitto fino all'epoca etrusca. Alle 10 Claudia Noferi - Larthia e Vanth: matrone e demoni femminili nella scultura funeraria etrusca. In Etruria il ruolo della donna fu particolare e con sfumature certamente diverse rispetto alle altre figure del mondo antico. In questo viaggio vedremo il ruolo della matrona etrusca, figura chiave sia in casa che fuori casa, ma anche quello denso di significato dei demoni femminili, custodi del viaggio del defunto verso l'Aldilà. Alle 11 Anna Consonni - Quando il potere è donna: la regina Hatshepsut. A poco più di vent’anni, Hatshepsut figlia di Thutmosi I, sposa di Thutmosi II al quale non diede eredi maschi, riuscì, scavalcando la madre di Thutmosi III, il giovane faraone in carica, a diventare il secondo faraone donna d’Egitto. Abile stratega, consolidò rapidamente il suo potere, ma altrettanto rapidamente cadde. Un personaggio affascinante che può essere raccontato anche attraverso i reperti del Museo. Alle 12 Barbara Arbeid - L’instabilità delle categorie: maschile e femminile nella religione etrusca. Nella religione etrusca sono frequenti divinità dal genere oscuro o ambivalente: scopriremo i loro nomi, le loro caratteristiche e i loro culti, alla ricerca del significato di questa fluidità fra maschile e femminile.
A Pisa al Museo nazionale di Palazzo Reale le visite delle 15 e delle 17 illustreranno, tra gli altri, anche il ritratto di Maria Luigia d'Austria, seconda moglie di Napoleone I e madre dell'unico figlio da lui riconosciuto. Duchessa di Parma per decisione del Congresso di Vienna, fu molto amata dal suo popolo che le tributò l'appellativo di "buona duchessa" visti gli importanti sforzi sostenuti per le molte opere caritatevoli svolte in città per le donne e i malati: nel settembre del 1817 inaugurò l'Istituto di maternità e la Clinica Ostetrica Universitaria e costantemente pose molta attenzione alla prevenzione e alla lotta alle epidemie, come quella di tifo del 1817 e quella di colera del 1836.
Al Museo nazionale di San Matteo (ingressi ore 9, 11,30; 15,30, 17,30) le visite guidate in programma alle 15,30 e alle 17,30 si soffermeranno anche su un particolare del Polittico di Pisa di Simone Martini che ritrae Santa Caterina d'Alessandria, diciottenne, figlia di nobili, che tentò di dissuadere l'imperatore Massimino dal culto pagano e fu condannata a un supplizio orribile dopo aver fatto convertire con la sua sapienza e fermezza numerosi intellettuali di corte. Molti furono i patronati riconosciuti a Caterina: importante quello su teologi e filosofi; pertanto fu molto venerata negli ambienti colti, rivestendo un rilevante ruolo nella tradizione cristiana, nella vita degli Ordini religiosi, nella storia delle università e degli studi.
Le visite al Museo nazionale della Certosa Monumentale di Calci saranno incentrate sulla presenza della figura femminile nella storia del monastero calcesano e più in generale dell’Ordine certosino. Ambienti e vicende storiche verranno raccontati da un insolito punto di vista, volto a scoprire il ruolo e la presenza di donne più o meno illustri alla Certosa nel corso dei secoli.
Al Museo nazionale etrusco di Chiusi sono in programma due visite guidate, alle ore 11 e alle 16, gratuite e aperte a tutti: "Donne a confronto: la condizione femminile nelle società antiche attraverso i reperti del museo" raccontano innumerevoli aspetti delle società del mondo antico. La presenza delle donne è testimoniata nella sua quotidianità da oggetti di uso comune, relativi ai lavori domestici, quali fuseruole, rocchetti, fornelli ma anche da testimonianze legate alla sfera funeraria come i canopi, che spesso rivelano fattezze femminili e il preciso ruolo della donna nella società, e rilievi e sculture che raffigurano la loro partecipazione in occasione di momenti pubblici come il banchetto, il matrimonio e il compianto funebre. La nutrita presenza di ceramiche a figure nere e figure rosse importate dal mondo greco e recuperate nelle sepolture degli aristocratici etruschi consente un parallelo tra la condizione femminile nell'antica Grecia e nell'Etruria dove le donne godevano di una sorprendente libertà. Un viaggio che ci condurrà anche a conoscere figure singolari che travalicano il ruolo assegnato alle donne e che vivono di una luce propria: Teti e Eos, divinità femminili che al contempo condividono una condizione del tutto umana, quella materna, su un'anfora tirrenica a figure nere che rappresenta il duello tra i rispettivi figli, Achille e Memnone; la struggente figura di Penelope, superbamente ritratta su un vaso a figure rosse, che rappresenta la fedeltà, la donna come custode del focolare domestico, ma anche la capacità di opporsi ad una società tutta al maschile attraverso l'intelligenza e l'astuzia rappresentate dalla famosa tela, non a caso dipinta sullo stesso vaso. In queste rappresentazioni altre figure escono prepotentemente fuori dal consueto schema donna-casa, come le etere, cortigiane raffinate e sensuali, e le menadi invasate che accompagnavano il corteo dionisiaco, ma anche donne che pagano la loro condizione come Cassandra, raffigurata nell'atto, vano, di sfuggire al suo brutale assalitore, Aiace Oileo. Il racconto si dipana nelle altre sale del museo con sarcofagi, urne, dipinti che illustrano aspetti legati alla moda, all'abbellimento, all'esibizione di lusso e potere delle donne etrusche che partecipavano a cerimonie pubbliche anche con l'adozione di simboli precisi di un elevato status come il flabello e il parasole. Il percorso prosegue poi nella sezione romana e medievale dove verranno presi in esame altri reperti, ex voto anatomici, iscrizioni e gioielli, che aiutano a comprendere alcuni aspetti della condizione femminile nella società romana e longobarda. La visita terminerà con l'apertura eccezionale della sala mostre del museo dove sarà possibile ammirare la ricostruzione, curata dal Gruppo Archeologico Città di Chiusi, del loculo della tomba A della Necropoli della Paccianese, ultima dimora di una ricca signora etrusca. Al suo interno è esposta la ricomposizione di un cofanetto di legno, appartenuto alla proprietaria del sepolcro, che conteneva oggetti per la toeletta e l'ornamento personale: uno straordinario spaccato dell'intimità di una donna vissuta nel II secolo a.C.
Ad Arezzo "Il coraggio delle donne nell'arte" vede protagoniste Al Museo archeologico nazionale le Amazzoni, donne del mito che l'arte greca, etrusca e romana raffigura impegnate in una strenua lotta con gli eroi greci in tre visite alle 9, 10,30 e 12 con la direttrice Maria Gatto. Al Museo nazionale d'arte medievale e moderna Rossella Cavigli alle 9,15; 10,45 e 12,15 illustrerà la figura di Ester che intercede per il suo popolo di fronte ad Assuero, protagonista del grande dipinto di Giorgio Vasari. Al Museo delle Arti e Tradizioni Popolari dell’Alta Valle del Tevere - Palazzo Taglieschi di Anghiari le visite saranno dedicate al ruolo della figura femminile nel Quattrocento, così presente nelle collezioni del museo.
Tutte le informazioni, gli approfondimenti, i calendari e le indicazioni per le prenotazioni sono disponibili sul sito
www.polomusealetoscana.beniculturali.it