Venerdì 11 marzo 2022, alle ore 20.00, il direttore principale del Maggio Musicale Fiorentino
Daniele Gatti sarà sul podio della
Sala Zubin Mehta, in piazza Vittorio Gui, per un importante
concerto sinfonico in abbonamento: in programma
Hermann und Dorothea, ouverture in si minore op. 136 di Robert Schumann, scritta nel 1851 e primo tassello di un progetto teatrale ispirato all’omonimo poema di Goethe mai portato a compimento e il
Concerto in la minore op. 54 per pianoforte e orchestra, sempre di Schumann, composto nel periodo fra il 1841 e il 1845, in uno dei momenti creativi più felici della sua carriera. In chiusura del concerto la
Suite op. 64 tratta da Romeo e Giulietta di Sergej Prokof'ev: considerato il capolavoro ballettistico di Prokof’ev, fu composto tra il 1935 e il 1936 e rappresentato la prima volta all’Opera di Brno nel dicembre del 1938.
Nel corso dell’esecuzione del Concerto in la minore per pianoforte e orchestra, il maestro Gatti sarà affiancato da Hélène Grimaud, fra le pianiste più acclamate e stimate della sua generazione.
Daniele Gatti torna sulle scene del Maggio a distanza di pochi mesi dalla sua ultima direzione sinfonica, avvenuta il 12 settembre 2021 insieme all’Orchestra Mozart. Per il Maestro, nominato direttore principale del Teatro nel luglio del 2021 e “insediato” il primo gennaio 2022 sarà il primo concerto in assoluto nell’auditorium “Zubin Mehta” e il suo primo podio nell’importante “nuovo” ruolo.
I prossimi appuntamenti del Maestro al Maggio sono in calendario in occasione dell’opera inaugurale dell’LXXXIV Festival del Maggio Musicale Fiorentino con Orphée et Eurydice di Christoph W. Gluck, in programma il 12 aprile 2022 con la regia di Pierre Audi e il concerto sinfonico del 26 aprile che darà avvio alla stagione sinfonica del Festival. Il maestro Gatti dirigerà poi anche l’opera Ariadne auf Naxos di Richard Strauss, dal 7 giugno alla Pergola, e altri due concerti sinfonici nel corso del Festival: il 17 e il 30 giugno 2022.
Daniele Gatti è uno dei più stimati e autorevoli direttori della scena mondiale: dopo il diploma in composizione e direzione d’orchestra al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, è stato direttore principale della Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam e presso altre importanti realtà musicali come l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la Royal Philharmonic Orchestra, l’Orchestre National de France, la Royal Opera House di Londra, il Teatro Comunale di Bologna e l’Opernhaus di Zurigo e il Teatro dell’Opera di Roma. Attualmente, dopo la nomina a direttore principale al Teatro del Maggio è il direttore musicale dell’Orchestra Mozart di Bologna. Sulle scene fiorentine Daniele Gatti ha debuttato nel settembre del 1986, nel corso di un concerto sinfonico tenuto nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.
Hélène Grimaud - al suo debutto assoluto al Maggio Musicale Fiorentino - è stata accettata al Conservatorio di Parigi a soli 13 anni e solo tre anni dopo ha vinto il primo premio in pianoforte. Ha continuato a studiare con György Sándor e Leon Fleisher fino a quando, nel 1987, ha tenuto il suo recital di debutto a Tokyo. Nello stesso anno, il maestro Daniel Barenboim la invitò ad esibirsi con l'Orchestre de Paris: questo segnò l'inizio della carriera musicale di Grimaud, caratterizzata da concerti tenuti insieme alla maggior parte delle più importanti orchestre del mondo e al fianco di molti celebri direttori.
Nel 1995 ha debuttato con i Berliner Philharmoniker diretti da Claudio Abbado, la sua prima esibizione con la New York Philharmonic diretta da Kurt Masur è del1999. Per diversi anni ha anche trovato il tempo per intraprendere la carriera di scrittrice, pubblicando tre libri apparsi in varie lingue. Il suo primo, Variations Sauvages, è apparso nel 2003. Impegnata inoltre come musicista da camera, si è esibita anche nei più prestigiosi festival ed eventi culturali con una vasta gamma di collaboratori musicali, tra cui Sol Gabetta, Rolando Villazón, Jan Vogler, Truls Mørk, Clemens Hagen, Gidon Kremer, Gil Shaham e i fratelli Capuçon . Il suo prodigioso contributo e impatto sul mondo della musica classica sono stati riconosciuti dal governo francese quando è stata ammessa all'Ordre National de la Légion d'Honneur (la più alta decorazione francese) con il grado di Chevalier (Cavaliere). Hélène Grimaud è un'artista esclusiva della Deutsche Grammophon dal 2002. Le sue registrazioni sono state acclamate dalla critica e hanno ricevuto numerosi riconoscimenti e includono Credo e Reflection (entrambi presentano una serie di lavori collegati tematicamente); un disco delle Sonate di Chopin e Rachmaninov; un CD di Bartók in cui suona il Terzo Concerto per pianoforte con la London Symphony Orchestra e Pierre Boulez; un disco di Beethoven con la Staatskapelle Dresden e Vladimir Jurowski che è stato scelto come uno dei più grandi album di musica classica della storia nella serie iTunes “Classical Essentials”; una selezione di opere soliste e da concerto di Bach, in cui ha diretto dal pianoforte la Deutsche Kammerphilharmonie Bremen e un'uscita in DVD del Secondo Concerto per pianoforte di Rachmaninov con la Lucerne Festival Orchestra e Claudio Abbado.
ProgrammaRobert SchumannHermann und Dorothea, ouverture in si minore op. 136Nel 1851 Robert Schumann compose l’ouverture in si minore Hermann und Dorothea. Nelle sue intenzioni quel brano musicale rappresentava il primo tassello di un progetto teatrale, mai portato a compimento, ispirato all’omonimo poema di Goethe dove si narra la fuga dei luterani da Salisburgo, un fatto realmente accaduto nel 1732 ma trasportato da Goethe alla fine del Settecento, in pieno clima bellico e rivoluzionario. In quel contesto nasce l’amore tra Dorothea, una giovane profuga, ed Hermann, figlio di un ricco possidente terriero di un paese al confine con la Francia. Il tema dell’amore impossibile tra due giovani di diversa estrazione sociale da subito coinvolse emotivamente e personalmente Schumann, essendo stato lui stesso vittima delle ostilità del suocero per lungo tempo. L’ouverture, in forma sonata, vede contrapposti due temi, il primo più lirico e sofferto e il secondo costruito invece sul tema della Marsigliese, che caratterizzano sia l’elemento sentimentale sia lo sfondo storico in cui si svolge la vicenda.
Robert SchumannConcerto in la minore op. 54 per pianoforte e orchestraNel pieno della maturità stilistica e dopo le numerose e belle pagine dedicate al pianoforte solo, nella mente di Schumann si fa largo l’idea del concerto solistico. Come confida in una lettera alla moglie Clara del 1839, Schumann sa di non poter scrivere un concerto da virtuoso della tastiera e di dover mirare a qualcosa di diverso, a un’opera “a metà strada tra sinfonia, concerto e grande sonata”. Il progetto del concerto per pianoforte e orchestra lo impegna a più riprese, dal 1841 al 1845, in uno dei periodi creativi più felici della sua carriera. Nel 1841 realizza la Fantasia in la minore per pianoforte e orchestra, brano in un unico movimento eseguito in forma privata da Clara che, da buona consigliera e musicista sopraffina, invita il marito a proseguire sulla via tracciata dalla Fantasia. Nel 1845 Schumann vi aggiunge due movimenti (Andantino e Rondò) che insieme a quanto già composto costituiranno l’assetto definito del Concerto in la minore op. 54. In un’epoca in cui il concerto solistico era contraddistinto da spettacolarità e abilità tecnica, Schumann sceglie di subordinare il virtuosismo all’ispirazione poetica, ma non solo. Nel Concerto in la minore oltrepassa anche i canoni della forma rinunciando allo sviluppo tematico a favore di una unitarietà motivica animata dagli slanci umorali e appassionati tipici della sua scrittura pianistica e creando un dialogo tra pianoforte e orchestra equilibrato e libero da ogni vincolo tradizionale.
Sergej Prokof'evRomeo e Giulietta, suite op. 64Considerato il capolavoro ballettistico di Prokof’ev, Romeo e Giulietta fu composto tra il 1935 e il 1936 e rappresentato la prima volta all’Opera di Brno nel dicembre del 1938. Giunto alla quinta esperienza nel genere del balletto, Prokof’ev scelse di seguire fedelmente la tragedia shakespeariana, tratteggiando con uno spiccato lirismo non solo i due protagonisti, ma anche i personaggi secondari e alcune situazioni peculiari del dramma. “Sono sicuro che la gente vi troverà la melodia che si aspetta” - asserì l’autore - e non si sbagliava. Basti pensare ai momenti di poesia musicale ed eleganza di scrittura che accompagnano le vicende di Giulietta e Romeo, ad esempio. Ma oltre a una vena lirica quantomai intensa, Prokof’ev mise in campo anche una vivacità ritmica e una drammaticità plastica di immediato coinvolgimento. Da Romeo e Giulietta il compositore estrapolò tre suite orchestrali - op. 64 bis. op. 64 ter e op.101- che raccolgono i brani più noti in maniera libera rispetto allo svolgimento della trama. Per questo motivo non è raro ascoltare in concerto episodi musicali tratti dalle varie suite e accostati secondo il gusto dell’interprete.
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