Mercoledì 6 aprile 2022, alle ore 21.00,
ORT - Orchestra della Toscana propone
Andrea Battistoni e Vadym Kholodenko in concerto sul palco del
Teatro Verdi di Firenze (via Ghibellina, 99).
Il veronese
Andrea Battistoni è un talento del podio. La sua carriera ha soltanto sfiorato l’Italia, senza metterci radici, benché nel 2012, a ventiquattro anni, lui abbia battuto un record: è stato il più giovane direttore mai scrittura dalla Scala, dove ha diretto Le nozze di Figaro di Mozart. Poi per una stagione l’ha catturato il Regio di Parma e per qualche altra il Teatro Carlo Felice di Genova. Tuttavia adesso il suo regno è in Giappone, da bacchetta principale della Filarmonica di Tokyo.
L’ORT lo chiama per un programma tutto centrato sul Novecento, il che non può che attagliarsi a uno come lui che, una volta posata la bacchetta, non vede l’ora di gettarsi a capofitto nella composizione.
Del 1901 è il
Notturno di Giuseppe Martucci, pioniere della rinascita sinfonica italiana in un’epoca in cui ancora da noi imperava il melodramma. Del 1910, e poi rivisto negli anni Quaranta, è
L’uccello di fuoco, partitura per balletto ispirata a una fiaba russa con cui Igor Stravinskij si presentò alla ribalta parigina: prima tappa di una rivoluzione musicale che nel giro di un paio di stagiono avrebbe portato il compositore di San Pietroburgo ad assurgere a padre dell’avanguardia. Pure per la danza (e in omaggio alla figlioletta), nel 1940 fu pensato il
Divertimento per Fulvia di Alfredo Casella, il compositore che nei primi decenni del Novecento spalancò le finestre della musica italiana su quanto di nuovo stava avvenendo in Europa. Richiede un pianista dalla dita d’acciaio – che qui sarà l’ucraino
Vadym Kholodenko, vincitore sette anni fa del prestigioso Concorso Van Cliburn – la
Rapsodia su un tema di Paganini che Sergej Rachmaninov scrisse per se stesso nel 1937, prendendo a modello il trascendentale virtuosismo violinistico dei Capricci paganiniani.
Per maggiori informazioni:
www.orchestradellatoscana.it