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mercoledì 25 dicembre 2024

Galleria dell'Accademia di Firenze: accesso gratuito la prima domenica del mese

03-04-2022
Tornano le domeniche gratuite. La Galleria dell'Accademia di Firenze comunica che dal 3 aprile 2022, tutte le prime domeniche del mese l’ingresso al museo sarà gratuito e non sarà più necessaria la prenotazione il sabato e nei festivi. I visitatori non hanno più l’obbligo di esibire la Certificazione Verde COVID-19 per accedere al museo ma permane l’obbligo della mascherina.

Occasione per visitare una tra le più importanti collezioni di pittura e scultura al mondo: fra queste si annovera la statuaria michelangiolesca, con il celeberrimo David, e la ricca raccolta di pittura italiana antica. Non meno rilevante è la collezione di modelli e calchi in gesso di Lorenzo Bartolini e del suo allievo, Luigi Pampaloni, che compongono la Gipsoteca allestita nel monumentale Salone dell’Ottocento. Il museo ospita anche strumenti musicali dei granduchi Medici e Lorena, provenienti in gran parte dalle collezioni del Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze.

Pittura
Particolarmente prestigiosa è la collezione di dipinti a fondo oro dal Duecento al primo Quattrocento con esemplari pittorici dei massimi artisti fiorentini quali il Maestro della Maddalena, Giotto, il Maestro della Santa Cecilia, Bernardo Daddi, Taddeo Gaddi, Andrea Orcagna, Nardo di Cione, Giovanni da Milano, Agnolo Gaddi. Non meno ricco è il settore della pittura del Quattrocento, rappresentativo dell’arte tardogotica e di quella rinascimentale, filoni che nella Firenze dei primi trent’anni del XV secolo si diffusero in maniera parallela. Sul versante tardogotico spicca il nucleo più importante al mondo di opere di Lorenzo Monaco. La pittura rinascimentale è rappresentata da opere di Paolo Uccello, Sandro Botticelli, Domenico Ghirlandaio, Filippino Lippi. Seguono, cronologicamente, le raccolte di pittura cinquecentesca, con capolavori di maestri quali Fra’ Bartolomeo, Andrea del Sarto e Pontormo, la cui opera è in dialogo con la scultura michelangiolesca contemporanea; quindi, le grandi pale d’altare che mostrano, fra XVI e XVII secolo, lo sviluppo della pittura fiorentina dall’influenza dei modelli michelangioleschi verso la nuova spiritualità della Controriforma. In Gipsoteca è esposta una significativa raccolta di dipinti di maestri ottocenteschi, che hanno studiato o insegnato all’Accademia di Belle Arti.

Scultura
Il modello del Ratto delle Sabine del grande artista universalmente noto come Giambologna accoglie il visitatore all’ingresso della Galleria dell’Accademia, dominando la Sala del Colosso. Si tratta di uno dei rari modelli cinquecenteschi in terra cruda, realizzati in scala 1:1 per la versione marmorea scolpita dallo stesso artista nel 1582, visibile sotto la Loggia dei Lanzi in Piazza della Signoria a Firenze. Nella Galleria dei Prigioni, le sculture non finite di Michelangelo Buonarroti, originariamente destinate alla tomba di papa Giulio II a Roma, alle quali seguono nel percorso il San Matteo e la Pietà di Palestrina, guidano il visitatore verso l’apoteosi, collocata al centro della Tribuna: il David, la scultura più famosa al mondo. Nel Salone dell’Ottocento, è allestita la Gipsoteca con i modelli in gesso di Lorenzo Bartolini, uno dei più importanti scultori italiani vissuto a cavallo fra il Sette e l'Ottocento, acquisita dallo stato italiano dopo la morte dell’artista. Accanto a queste opere trovano posto anche i gessi del suo allievo Luigi Pampaloni, noto artista dell’Accademia fiorentina di Belle Arti.

Musica
Il Dipartimento degli Strumenti Musicali, inaugurato nel 2001, ospita la Collezione del Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze e vi si trovano esposti circa cinquanta strumenti musicali provenienti dalle collezioni private dei granduchi di Toscana, i Medici e i Lorena, raccolti tra la seconda metà del secolo XVII e la prima metà del XIX. Spiccano fra questi, la viola tenore e il violoncello di Antonio Stradivari, entrambi parte del quintetto realizzato nel 1690 per il Gran Principe Ferdinando de’ Medici, un violoncello Niccolò Amati del 1650, una spinetta ovale costruita da Bartolomeo Cristofori.

Per ulteriori informazioni: www.galleriaaccademiafirenze.it