Ultimo appuntamento con Scripta/En plein air, a cura di Pietro Gaglianò, lunedì 27 giugno 2022 alle ore 19.00 nel giardino di Villa Romana, Via Romana 68, Firenze.
Protagonista dell’incontro sarà Lucrezia Longobardi, critica e curatrice, con il suo libro “Lo spazio esistenziale” pubblicato da iemme edizioni, una raccolta di testi risultato di una ricerca filosofica che esamina lo spazio come circostanza esistenziale sia dal punto di vista intimo che comunitario e sociale. Il volume include testi di Andrea Viliani, Ludovico Pratesi e Nicolas Martino. A dialogare con l’autrice ci sarà Pietro Gaglianò.
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Lo spazio esistenziale. Definizioni e corollari – Vol.1" è il primo momento di raccolta di scritti critico-filosofici che la curatrice Lucrezia Longobardi ha in questi anni prodotto assieme a una serie di mostre – Lo spazio esistenziale. Definizione #1, Lo spazio esistenziale. Definizione #2 (prodotte dalla Fondazione Morra) e Notturno con figura. Primo corollario sulla vibrazione (prodotta dalla Galleria Nazionale). L’indagine attorno a cui ruotano gli scritti e i documenti contenuti nel libro si concentra sul luogo – mentale o fisico – in cui l’uomo declina il proprio essere e il proprio tempo.
Lucrezia Longobardi (Castellamare di Stabia – NA, 27.06.1991), critica e curatrice indipendente, è laureata presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli con una tesi sulle prospettive filosofiche dell’abitare. Svolge il suo lavoro da indipendente e collabora con Fondazioni e Musei. Al centro della sua ricerca è il concetto di spazio, analizzato come circostanza esistenziale sia dal punto di vista intimo che comunitario e sociale. Ciò anima una costante indagine a più livelli sui meccanismi dell’abitare, fino alle più complesse evoluzioni del paesaggio come disegno sociale. È stata direttrice artistica per un progetto dell’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati. Scrive su riviste di settore tra cui Artribune
Ingresso liberoDa quest’anno Scripta amplierà il proprio sguardo interdisciplinare privilegiando l’esplorazione delle forme della cultura artistica contemporanea, partendo dal dibattito critico sul rapporto con i social studies e aprendosi a pratiche di sperimentazione dell’arte, di pedagogia radicale, di inclusione sociale, promuovendo la produzione di opere d’arte e allargando la platea a nuovi fruitori.
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