Il Teatro della Toscana annuncia la
stagione 2022/2023 del
Teatro della Pergola di Firenze confermando la sua volontà di operare sui principi di un Teatro d’Arte orientato ai giovani, con un’attenzione costante all’Europa, avendo nella Lingua Italiana la materia prima del suo agire, intorno ai temi condivisi con il Théâtre de la Ville di Parigi, nel quadro del sempre più solido partenariato incentrato su Arti e Scienze, Arte e Salute, Cultura e Ambiente, Educazione e Formazione, Pari opportunità e Identità di genere.
La nuova stagione, finalmente completa, segna un decisivo ritorno alla normalità e crea ponti tra le discipline, i Paesi e le generazioni, in relazione con tutte le arti, la poesia, il potere dell’immaginazione, tenendo sempre come riferimento il lascito pedagogico e culturale di Orazio Costa, la cui metodologia è costantemente attuata e divulgata attraverso il CAE – Centro di Avviamento all’Espressione, da lui fondato nel 1979 alla Pergola, punto di riferimento del percorso definito con il manifesto Per un Nuovo Teatro, vero e proprio motore culturale delle attività del Teatro della Toscana.Il cartellone si apre con il programma del Saloncino "Paolo Poli", di recente completamente rinnovato, che definisce l’identità della sala come spazio dedicato alla sperimentazione, e che vedrà a settembre prossimo la presentazione della programmazione prevista nel 2023.
Il primo spettacolo, dall’11 al 20 ottobre in prima nazionale, è "La dodicesima notte" di Shakespeare diretta da Pier Paolo Pacini, nella traduzione di Orazio Costa, con la riduzione di Filippo Gentili, i costumi realizzati dal Laboratorio d’Arte del Teatro della Pergola.La stagione in abbonamento nella Sala Grande, soggetta a lavori di miglioramento sismico che interesseranno il palcoscenico fino all’autunno inoltrato, inaugura dal 22 al 27 novembre con "Lettura clandestina" che restituisce alcuni tra gli innumerevoli articoli che Ennio Flaiano scrisse per giornali e riviste, selezionati e letti da Fabrizio Bentivoglio con il contrappunto del contrabbasso di Ferruccio Spinetti. Dal 6 all’11 dicembre Stefano Massini, vincitore del Tony Award per la migliore opera teatrale, unico italiano insignito dell’Oscar del Teatro, debutta in prima nazionale con L’interpretazione dei sogni, dal libro capitale di Sigmund Freud.
Dunque, sono 21 gli spettacoli in abbonamento in Sala Grande, e 6 quelli fuori abbonamento in Saloncino "Paolo Poli". 5 le prime nazionali.In Saloncino, il sistema dei partenariati internazionali porterà il bailaor Israel Galván con El Amor Brujo + La Consagración de la Primavera, in prima nazionale; La Colonia, diretta in prima nazionale da Beppe Navello, è la seconda tappa del Progetto Speciale MiC su Marivaux, che prevede anche il convegno internazionale “Le Ragioni del Cuore”; continua il rapporto con il Maestro della scena Giancarlo Sepe, il quale, nel quadro delle celebrazioni dei 50 anni del suo Teatro La Comunità, propone in esclusiva Bazin con al centro la figura di André Bazin, il creatore dei “Cahiers du cinéma”, che amava dire che il cinema dovrebbe esprimersi tra Lumière e Méliès: un insieme tra didattica e fantasia; i Nuovi presentano La vita è sogno – cronache per una città possibile, esito del progetto con la città per interrogarsi su cosa siano la cultura e l’identità, con la drammaturgia di Filippo Gentili; Mariano Rigillo è protagonista con Manuele Morgese di Siddhartha di Hesse, che fonde il linguaggio teatrale con quello dell’animazione, con la musica e incursioni nella visual art.
In Sala Grande, la linea della Lingua Italiana emerge con forza e convinzione, in un percorso che passa per i grandi testi rappresentati da grandi interpreti come Gabriele Lavia con Il Berretto a sonagli di Pirandello; Michele Placido con La bottega del caffè di Goldoni; Sergio Rubini con la trasposizione teatrale del suo film I Fratelli De Filippo; Armando Pugliese che dirige Uomo e Galantuomo, di Eduardo; Lucia Lavia con Come tu mi vuoi di Pirandello; Alessandro Benvenuti con Benvenuti in Casa Gori, in collaborazione con il Comune di Siena; Chiara Francini con Coppia aperta quasi spalancata di Dario Fo e Franca Rame.La Lingua Italiana è intesa anche come alta traduzione di classici stranieri, a testimonianza di strette relazioni culturali tra i Paesi d’Europa, un’idea anche questa condivisa con il Théâtre de la Ville, che presenta regolarmente testi italiani tradotti in francese. È una linea di intervento rappresentata in stagione alla Pergola da: Interno Bernhard – Minetti e Il Riformatore del Mondo con Glauco Mauri e Roberto Sturno diretti da Andrea Baracco, in prima nazionale; Spettri di Ibsen con Andrea Jonasson; Chi ha paura di Virginia Woolf? di Albee, con Sonia Bergamasco, Vinicio Marchioni diretti da Antonio Latella; La valigia di Dovlatov con Giuseppe Battiston; Il Figlio di Zeller, con Cesare Bocci, Galatea Ranzi, Giulio Pranno, diretti da Piero Maccarinelli; Il Re muore di Ionesco, diretto da Maurizio Scaparro; Il Misantropo di Molière con Luca Micheletti, diretto da Andrée Ruth Shammah; Fedra di Seneca, con Valentina Banci diretta da Elena Sofia Ricci.
Incrociano innovativi linguaggi della scena, tra cinema, letteratura, nuove drammaturgie e originali rivisitazioni, riscritture e adattamenti, Daniele Finzi Pasca con Nuda; Paolo Genovese con Perfetti sconosciuti; Alessandro D’Alatri con Mettici la mano di Maurizio de Giovanni; Sebastiano Lo Monaco con L'uomo dal fiore in bocca, ultima recita di Roberto Cavosi.Nel processo di sviluppo delle relazioni culturali su scala europea, il Teatro della Toscana dà grande importanza all’emergente area balcanica. In questo senso si
è stabilita una partnership con Qendra Multimedia, legandola ad analoga partnership con Mittelfest. Primo risultato è Handke Project, un lavoro sulla fase più discussa della vita del letterato tedesco che coinvolge, oltre all’Italia e al Kosovo, anche Serbia, Albania e Germania, al debutto al Mittelfest il 23 luglio, e poi a Firenze nella stagione 2023/2024. Una linea di intervento che si sostanzia nella Nuova Alleanza dei Teatri Europei promossa dal Teatro della Toscana e dal Théâtre de la Ville di Parigi. Alleanza rinsaldata il 7 maggio scorso in Palazzo Vecchio, a Firenze, in occasione del Festival d’Europa, il 19 maggio a Parigi, in occasione delle repliche di interno/esterno diretto da Charles Chemin al Théâtre de la Ville per gli Chantiers d’Europe, e il 18 giugno, sempre a Parigi, con la Giornata Europea delle Consultazioni poetiche.
Dopo l’estate, verranno annunciate le stagioni del Teatro Era di Pontedera e del Teatro di Rifredi, recentemente entrato a far parte del Teatro della Toscana, le attività de l’Oltrarno – Scuola di formazione del mestiere dell'attore diretta da Pierfrancesco Favino, oltre, per la Pergola, alle attività collaterali e per famiglie, e alla programmazione completa, come detto, del Saloncino "Paolo Poli".
Per ulteriori informazioni:
https://www.teatrodellapergola.com/