Giovedì 1 settembre 2022, alle ore 18.00, al
Fiorino sull'Arno di Firenze (in Lungarno Pecori Giraldi), per la rassegna "
Books on the River",
Jacopo Chiostri incontra
Paolo Codazzi col suo libro "
Lo storiografo dei disguidi" edito da Arkadia,
una raccolta di racconti legati tra loro da un visionario strabismo della realtà, ciascuno con un suo significato, i propri personaggi, i punti di vista che intersecano fatti e vicende comuni e straordinarie sullo sfondo di una Firenze sonnolente e ripiegata su se stessa.
"Mettere in dubbio ogni certezza. Non ritenere che ci sia qualsiasi forma di determinismo al di fuori del ciclo vitale. Possedere la consapevolezza che perfino 'molti avvenimenti della Storia, celebrati da generazioni di studiosi e politici, in realtà furono frutto del caso, o meglio di quella parola formata dalle stesse lettere: il Caos' (p.136), sicché l’unica forma di storiografia affidabile non è quella sterilizzata e codificata nei libri degli storici ('chirurghi ubriachi'), ma è quella che si fonda sull’arbitrarietà di chi osserva con distrazione gli avvenimenti e li tramanda senza scrupoli filologici, dato che lo stesso caos si nutre inevitabilmente di equivoci, dato che la serietà ostinata non è nient’altro che una seriosità arrogante. Forse sono questi gli assunti alla base dei racconti spensierati ma non distaccati di Paolo Codazzi, raccolti nello Storiografo dei disguidi (Arkadia, pp. 141).
Racconti nei quali Paolo Codazzi, con la sua affascinante sintassi ipotattica, affonda il coltello di un aereo nichilismo partecipe nella carne del corposo, invadente dogmatismo quotidiano; nei quali l’autore s’inoltra nel grottesco della meschina svalutazione automatica degli uomini e dei fatti a prima vista privi d’interesse, per ribaltarlo, sostituendo il deprezzamento con la stima paradossale, trasformando l’inconsistenza con l’importanza di un altro tipo di grottesco, quello che deforma la realtà per troppo affetto, che deride gli assiomi ufficiali per troppo rispetto'.
Paolo Codazzi, fiorentino, per alcuni decenni consigliere delegato di un’impresa nel ramo delle costruzioni, si è dedicato fin da giovane al suo amore principale, la scrittura. Appassionato di varie discipline, prima fra tutte la Storia antica, ha fondato nel 1983, con Franco Manescalchi, la storica rivista fiorentina “Stazione di Posta”. Ha ideato e presiede il Premio Letterario Chianti. Ha pubblicato due raccolte di poesie (Il primo viaggio, 1980; L’inventore del semaforo, 1985), i romanzi Come allevare i ragni (Lalli Editore, 1982), Caterina (Amadeus, 1989), Il cane con la cravatta (Mobydick, 1999), Il destino delle nuvole (Mobydick, 2009), La farfalla asimmetrica (Tullio Pironti, 2014), Il pittore di ex voto (Tullio Pironti, 2017), le raccolte di racconti Nei mattatoi comunali (Solfanelli, 1992) e Segreteria del caos (Mobydick, 2002).
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