Domenica 11 settembre 2022, alle ore 21.15, all’Auditorium di Sant’Apollonia (via San Gallo 25,) l’Ensemble L’Homme Armé diretto da Fabio Lombardo chiude, come da tradizione, il festival FloReMus che organizza dal 2017; per quest’anno il programma prescelto è Salva nos … Liturgia immaginaria di fine secolo tra Firenze e Milano. Elena Bertuzzi, Marta Fumagalli, Matteo Pigato: superius; Massimo Altieri, Paolo Borgonovo: altus; Paolo Fanciullacci, Riccardo Pisani: tenor; Davide Benetti, Gabriele Lombardi: bassus.
Isaac è stato il musicista più benvoluto e considerato da Lorenzo de’ Medici, e similmente Weerbeke è stato il musicista di fiducia di Galeazzo Maria Sforza. I due musicisti, quasi coetanei, hanno vissuto a lungo in Italia: il primo può essere considerato fiorentino d’adozione; Weerbeke, oscillando più volte tra Milano e Roma, ha sviluppato gran parte dei suoi interessi musicali ed economici nella Penisola. Il programma intreccia musiche liturgiche di questi due autori in vario modo legate a Firenze e Milano, seguendo la traccia di un’immaginaria liturgia in cui le parti dell’ordinario sono tratte sia dalla missa di Isaac sia da alcuni mottetti presi da uno dei due “motetti missales” di Weerbeke contenuti nei Libroni del Duomo di Milano, che, nella prassi della cappella di corte, potevano sostituire alcune parti della messa per le festività mariane (da cui la dicitura “loco introiti”, “in loco credo” ecc). Questi mottetti sono basati su testi mariani; il culto mariano era significativo anche nella Milano dei Visconti/Sforza (il nome Maria, presente come secondo nome per i maschi della famiglia Visconti/Sforza, era legato a un voto fatto alla Madonna dal trisnonno di Galeazzo Maria, Galeazzo II Visconti, in seguito alla nascita del primo figlio: ogni suo discendente avrebbe portato questo nome). Questi testi, di probabile provenienza franco-fiamminga, sono caratterizzati dalla forma metrica tipica degli inni o delle sequenze, e Weerbeke ha assecondato musicalmente la struttura metrica facendo uso frequente del ritmo trocaico. L’unico testo non in forma metrica è Anima mea liquefacta est, tratto dal Cantico dei cantici. La Missa “Salva nos” è costruita, com’era prassi frequente all’epoca, su una melodia preesistente, l’antifona gregoriana Salva nos Christe, appartenente ai vespri per la festa della Santa Croce. Il motivo di quest’antifona risuona spesso, ma è il segmento finale che unifica e caratterizza tutte le sezioni terminali dei vari movimenti. Ritroviamo il motivo sviluppato nel brano finale del programma, Quis dati capiti meo aquam, dove viene ripetuto insistentemente nella voce bassa con le parole “et requiescamus in pace” mentre altre due voci, con figurazioni melismatiche veloci, cantano “Laurus impetu fulminis illa, illa iacet subito” (‘Quel lauro, sì quello, giace colpito da un improvviso furor del fulmine’: il lauro era il simbolo di Lorenzo il Magnifico).
L’homme Armé, fondato nel 1982, svolge un’intensa attività di ricerca e di esecuzione concertistica e discografica del repertorio, principalmente vocale, dal Trecento al Seicento, dedicando particolare attenzione al repertorio fiorentino, In questo ambito ha effettuato registrazioni discografiche come Musica a Firenze al tempo di Lorenzo il Magnifico, Regina Pretiosa: una celebrazione mariana del Trecento Fiorentino, Missa in Assumptione Beatae Mariae Virginis di Marco da Gagliano. Nel corso delle sua attività concertistica ha ripetutamente e con successo eseguito grandi opere della letteratura antica come Vespro della Beata Vergine, Intermedi della Pellegrina, Rappresentazione di Anima et di Corpo). Ha collaborato con vari musicisti e direttori quali Frans Bruggen, Andrew Lawrence-King, Christophe Coin, Andrew Parrott, Kees Boeke, Alan Curtis. Da molti anni la direzione artistica e musicale del gruppo è affidata a Fabio Lombardo. L’Homme Armé è stato ripetutamente presente nelle stagioni concertistiche di importanti istituzioni e festival, come ad esempio Ravenna Festival, Teatro Valli di Reggio Emilia, Mart di Rovereto, Teatro Regio di Parma, Unione Musicale di Torino, Amici della Musica (Verona, Mestre, Firenze), l’Orchestra della Toscana, la Società del Quartetto di Milano, il Festival Barocco di Viterbo, il Festival Cusiano del Lago d’Orta, i Concerti del Gonfalone di Roma; inoltre Canto delle Pietre, Segni Barocchi di Foligno, Taormina Festival, Festival Monteverdi di Cremona, Anima Mundi di Pisa, Concerti al Quirinale (RAI), Teatro Grande di Brescia e svariati altri. Negli ultimi anni, il gruppo ha sviluppato una riflessione sulle affinità tra alcune delle problematiche sollevate dalla “musica antica” e alcune forme di pensiero musicale attuale, ricercando analogie tra la ricerca della prassi esecutiva del repertorio antico e di quello contemporaneo. Tale riflessione ha stimolato L’Homme Armé ad estendere il proprio campo di ricerca ed esecuzione anche alla musica contemporanea. Ha così presentato con successo programmi molto particolari che affiancano musiche antiche e contemporanee da Dufay, Josquin, Palestrina, Janequin, Vecchi a Messiaen, Kurtag, Hersant, Lang, Sciarrino, Pezzati, Pärt, Nono, Cage, Berio; di quest’ultimo in particolare sono stati eseguite composizioni notevoli come Laborintus II, Cries of London e A-Ronne. Con questo repertorio ha partecipato tra l’altro a Fabbrica Europa, Architecture of voices (Kiev), Maggio Musicale Fiorentino, Tempo Reale Festival. In virtù della competenza professionale e del livello artistico delle sue esecuzioni, l’ensemble ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti e commissioni da istituzioni e comitati nazionali.
Ingresso € 15, due persone insieme € 25, ridotto € 8 (studenti di scuole di musica e conservatori, giovani fino a 30 anni, adulti sopra i 65 anni).
Per maggiori informazioni e prenotazioni: https://hommearme.it