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venerdì 29 marzo 2024

Le "Parole abitate" di Tomaso Binga in mostra alla Galleria Frittelli di Firenze

16-09-2022
Venerdì 16 settembre 2022, alle ore 18.00, la Galleria Frittelli arte contemporanea di Firenze, in via Val di Marina 15, ospita l'inaugurazione della mostra "Tomaso Binga. Parole abitate", a cura di Raffaella Perna. All'inaugurazione sarà presente Tomaso Binga, alter ego di Bianca Pucciarelli Menna (nata a Salerno nel 1931). L'esposizione rientra nel più ampio programma della Florence Art Week, dal 16 al 24 settembre 2022, che vede già in campo vari progetti espositivi diffusi, risultato di un lavoro di squadra tra diverse e importanti realtà fiorentine.

Fino all'11 novembre 2022, l'artista, performer e poetessa visiva Tomaso Binga torna a esporre da Frittelli arte contemporanea di Firenze con un progetto, pensato per gli spazi della galleria. L'esposizione si sviluppa intorno ai temi del corpo, del linguaggio e dell'identità e propone un dialogo tra le serie più recenti e una selezione di lavori degli anni Settanta, facendo emergere le linee di continuità presenti nella ricerca dell'artista. L'artista ha condotto una critica profonda delle immagini del femminile diffuse nella cultura visiva occidentale, dove il corpo della donna è abitualmente sottoposto a un processo di reificazione. Nel contestare i modelli di rappresentazione vigenti, il medium fotografico è un alleato prezioso: la peculiare natura di indice della fotografia – la sua specifica contiguità con il reale – fa sì che l’immagine fotografica si presenti come una traccia sensibile del corpo, luogo in cui si inscrivono non soltanto i segni dell’identità biologica, ma anche quelli legati al ruolo sociale e pubblico. La fotografia consente quindi di muoversi su un doppio binario: attraverso questo medium, da un lato, pone in primo piano il corpo per sondarne potenzialità, limiti e desideri alla ricerca di una dimensione identitaria non più alienata e libera dai canoni maschili; dall’altro, demistifica le ideologie trasmesse proprio con e nelle immagini del corpo. Le opere demistificano il sessismo insito nel linguaggio stesso, dove il femminile è concepito in funzione del maschile, e sperimentano la possibilità di formulare un linguaggio altro, fondato in primo luogo sul corpo. Un lavoro come "Oggi spose" (1977), ad esempio, pone l’accento sull’usanza da parte della donna di adottare il cognome del coniuge, al fine di evidenziare come la condizione di assenza e di perdita legata al femminile si espliciti nel linguaggio.

Orario di apertura della mostra: dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 15.00 alle 18.00 (sabato e domenica su appuntamento).

Per maggiori informazioni: www.frittelliarte.it