Mercoledì 26 ottobre 2022, alle ore 17.30, per la
rassegna "Leggere per non dimenticare", la
Biblioteca delle Oblate di Firenze (via dell'Oriuolo, 24) ospita la presentazione del libro
"Autobiografia della gaffe" di Mario Fortunato (Neri Pozza, 2022). Presenta: Wlodek Goldkorn.
L’autore in questo libro racconta il suo «destino di gaffeur». Freud definiva la gaffe il «prodotto di un calcolo inconfessato» e Umberto Eco parlava di un «atto di sincerità non mascherata». In queste faccende, infatti, il discrimine tra lapsus ed errore per ignoranza è quasi impercettibile. D’altro canto perché una gaffe abbia compimento bisogna dare per inteso il concetto di verità e forse anche quello di morale. «
A vent’anni si è così poco sé stessi da non poter essere altro. È l’età della gaffe: il momento della vita in cui la verità non ha fatto ancora in tempo a mascherarsi».
Si immagini dunque l’autore giovane, in un pomeriggio d’inizio estate, in una sala gremita di pubblico e autorità locali, esibirsi in un convegno su “La letteratura e i giovani” utilizzando come metafora la perdita di un braccio. Si immagini poi, seduto in prima fila, accanto al Sindaco, un editore leggendario che si agita alle sue parole, voltandosi a destra e sinistra in preda a un nervosismo e un disappunto crescenti. Nell’anima accecata del giovane autore si fa strada l’idea che nulla è meno visibile di ciò che sta molto vicino e così si accorge che, seduto in prima fila accanto all’editore, il Sindaco è privo di un braccio. Tuttavia è a quel punto che accade l’inimmaginabile: invece di concludere il suo discorso e tacere per sempre in preda all’onta, il giovane autore precipita in un gorgo ineluttabile di ignobili riflessioni sulla scrittura come arto mancante e amputazione primaria. Tanto che, quando gli interventi cessano, l’editore leggendario gli sussurra in un orecchio: Sei così bravo in materia che dovresti scrivere un libro sulla gaffe. Questo libro nasce per adempiere quel lontano suggerimento.
Mario Fortunato è nato in Calabria e ha vissuto a Roma, New York, Como, Milano, Berlino e a lungo a Londra, dove è stato Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura. Nel 2002 grandi intellettuali inglesi hanno pubblicato sull’
Observer, su
The Guardian e su
The Independent (ripreso poi da
Libération in Francia e da
La Repubblica in Italia) un appello perché non venisse destituito dall’incarico dal governo Berlusconi. È critico letterario del settimanale
L’Espresso. Ha pubblicato molti libri di narrativa, fra i quali
Luoghi naturali,
L’arte di perdere peso,
I giorni innocenti della guerra (libro secondo nella finale del Premio Strega 2007 e vincitore del Premio Mondello e Super Mondello),
Allegra Street e
Il viaggio a Paros. È anche autore di due memoir:
Amore, romanzi e altre scoperte e
Quelli che ami non muoiono.
Per ulteriori informazioni:
www.leggerepernondimenticare.it