La
Galleria d'arte La Fonderia di Firenze, in via della Fonderia 42R, presenta "
Geografie emotive", mostra personale di
Leonardo Moretti, che si inaugura
sabato 5 novembre 2022 alle ore 18.30.
Curata da Mattia Lapperier, la mostra presenta una summa del recente lavoro di ricerca di Moretti, che è concettualmente, oltreché cromaticamente, suddivisibile in tre filoni ben distinti.
Lace è il ciclo dedicato al pizzo, inteso dall’artista come incarnazione del superfluo, esaltazione dell’inautenticità e dell’artificiosità nei rapporti; è un groviglio di segni modulari, articolati nello spazio in modo da creare infinite combinazioni tra loro. Se il nero connota Lace, il rosso è invece il colore di
Love project. Tale ciclo nasce a partire da un’amara riflessione sull’amore che ha indotto l’artista a constatare come esso talvolta possa ridursi al vano tentativo di appagare un desiderio. Si tratta di un lavoro più intimo, più riflessivo e per tali ragioni idealmente prossimo alla terza serie che l’artista chiama
Il blu mi aiuta a ricordare. Emotivo, liminale, quest’ultimo ciclo, rinunciando consapevolmente a ogni pretesa di organicità, è costituito da singole e tra loro autonome narrazioni di vita.
Pur sussistendo anche individualmente, le opere di Leonardo Moretti presentate in mostra compongono un’articolata installazione ambientale volta a riflettere l’interiorità dell’artista. Seguendo i fili di raccordo tra i vari lavori, quest’ultimo è invitato a esplorare la psiche dell’artista, a entrare in contatto con il suo mondo interiore, persino a identificarsi con esso. Il nero, il rosso e il blu fungono da coordinate temporali e simboliche. Essi rappresentano per l’artista rispettivamente il futuro, il presente e il passato e, nel loro insieme, alludono all’interezza della propria vita psichica. Presi singolarmente i tre colori rimandano inoltre ad altrettanti concetti ricorrenti che accompagnano sin dagli esordi la pratica artistica di Moretti, ovverosia la morte, la passione e la memoria.
Utilizzando per lo più materiali di recupero che spaziano dalla tela al legno, dalla carta al plexiglas, dal polistirolo ai filati e avvalendosi di tecniche miste, affinate nel tempo e liberamente integrate tra loro, Leonardo Moretti dà vita a un’autentica mappatura del proprio inconscio. Le geografie emotive dell’artista si rendono pertanto fruibili allo sguardo dell’osservatore senza alcuna mediazione; esse disegnano nello spazio chiari e distinti echi di processi interiori altrimenti inaccessibili.
Per maggiori informazioni:
www.galleriafonderia.com