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giovedì 18 aprile 2024

Leggere per non dimenticare: "Il posto dell’uomo nel mondo" di Salvatore Natoli alle Oblate

14-12-2022
Mercoledì 14 dicembre 2022, alle ore 17.30, per la rassegna "Leggere per non dimenticare", la Biblioteca delle Oblate di Firenze (via dell'Oriuolo, 24) ospita la presentazione del libro "Il posto dell’uomo nel mondo. Ordine naturale, disordine umano" di Salvatore Natoli (Feltrinelli, 2022).

Gli sconvolgimenti climatici, gli squilibri economici con le conseguenti grandi migrazioni, e più recentemente le pandemie sono chiari segni di un mondo che si ribella alle storture impostegli dall’umanità e che, nel farlo, minaccia di far sparire proprio l’homo sapiens. Per evitare questa drammatica fine l’uomo deve trovare un nuovo equilibrio che gli garantisca la sopravvivenza - e la prosperità - e allo stesso tempo salvaguardi il sistema generale.

È necessario saper trarre dallo stato di disordine la spinta a instaurare nuovi e superiori equilibri.”

La natura è madre benignissima, ma anche matrigna. Lo diceva già Leopardi. Ecco perché fin dall’inizio gli esseri umani si sono preoccupati di proteggersi da essa, sforzandosi di comprenderla per fronteggiare i problemi e le emergenze del proprio habitat. Questo allo scopo di rendere la propria esistenza sulla terra sempre più sicura. Pur non essendo il fine della natura, infatti, l’uomo è per natura capace di darsi fini e per questo non solo si è adattato all’ambiente, ma lo ha adattato a se stesso. Ha avuto così inizio un tragitto che, muovendo da esigenze di difesa, ha condotto l’uomo a estendere attraverso la tecnica il proprio dominio sul mondo circostante. Ma una sua incontrollata manipolazione della natura ha introdotto, a cominciare dall’età industriale, delle controfinalità: ripercussioni in parte impreviste – gli sconvolgimenti climatici e le catastrofi naturali sempre più frequenti, le conseguenti migrazioni, gli squilibri economici, fino alla recente pandemia – ma che mettono nuovamente a rischio l’esistenza della specie umana. A fronte dell’halt posto dalla natura è indispensabile trovare un nuovo equilibrio: più radicalmente, ridefinire il nostro posto nel mondo. Allo scopo occorre tornare a praticare le virtù degli antichi, perseguire l’ideale dalla mesòtes. Divenire e mantenersi soggetti, titolari delle nostre decisioni, non è un’opzione, ma è una necessità. Non è la natura che ha bisogno d’essere difesa – durerà ben oltre di noi –; in questione è, piuttosto, la nostra condotta morale, quel che facciamo perché la terra resti ancora una dimora abitabile per gli uomini.

Salvatore Natoli è professore di Filosofia teoretica. Tra le sue opere ricordiamo: Ermeneutica e genealogia. Filosofia e metodo in Nietzsche, Heidegger, Foucault (Feltrinelli, 1980), L’esperienza del dolore. Le forme del patire nella cultura occidentale (Feltrinelli, 1986), Vita buona, vita felice. Scritti di etica e politica (Feltrinelli, 1990), Teatro filosofico. Gli scenari del sapere tra linguaggio e storia (Feltrinelli, 1991), La felicità. Saggio di teoria degli affetti (Feltrinelli, 1994), Soggetto e fondamento. Il sapere dell’origine e la scientificità della filosofia (Bruno Mondadori, 1996), Dizionario dei vizi e delle virtù (Feltrinelli, 1996), Dio e il divino (Morcelliana, 1999), La felicità di questa vita (Mondadori, 2000), Stare al mondo. Escursioni nel tempo presente (Feltrinelli, 2002), Libertà e destino nella tragedia greca (Morcelliana, 2002), Parole della filosofia o dell’arte di meditare (Feltrinelli, 2004, Premio filosofico Castiglioncello; In Ue: L'arte di meditare. Parole della filosofia, 2016), La verità in gioco. Scritti su Foucault (Feltrinelli, 2005), Sul male assoluto (Morcelliana, 2006), La salvezza senza fede (Feltrinelli, 2007), Edipo e Giobbe (Morcelliana, 2008), Il crollo del mondo (Morcelliana, 2009), Il buon uso del mondo (Mondadori, 2010), L’edificazione di sé. Istruzioni sulla vita interiore (Laterza, 2010), Soggetto e fondamento. Il sapere dell’origine e la scientificità della filosofia (Feltrinelli, 2010), I comandamenti. Non ti farai idolo né immagine (con Pierangelo Sequeri; il Mulino, 2011) e Nietzsche e il teatro della filosofia (Feltrinelli, 2011).

Per ulteriori informazioni: www.leggerepernondimenticare.it