Nel
Saloncino ‘Paolo Poli’ del Teatro della Pergola un viaggio con
Fabrizio Bentivoglio alla ricerca dell’Italia d’oggi con le parole di
Ennio Flaiano: perché ci sono molti modi di arrivare, e il migliore è quello di non partire.
Da martedì 22 a domenica 27 novembre 2022 arriva "
Lettura clandestina" che restituisce alcuni estratti da "
La solitudine del satiro", raccolta postuma di articoli di giornali, scritti personali, appunti di vita ironici, profondi, provocatori e commoventi, selezionati e letti da Bentivoglio, con il contrappunto del contrabbasso di
Ferruccio Spinetti. Un reading teatrale musicale, prodotto da AidaStudio Produzioni, in collaborazione con Bubba Music, per raccontare e tramandare la figura di un intellettuale che, come pochi altri, ha saputo raccontare l’Italia per ciò che, incredibilmente, ancora oggi è.
Molto citato, ma quanto realmente conosciuto? Facitore proverbiale di aforismi tra i più evocati, Ennio Flaiano è stato protagonista di primissimo piano della vita intellettuale italiana, soprattutto in quel periodo fecondo che dalla fine della guerra attraversa il boom economico e porta fino alla fine degli anni Sessanta. I suoi motti, che ancora oggi punteggiano i social network, come gli articoli di giornale, hanno decostruito meticolosamente la società italiana, per raffigurarne con intento satirico i (molti) vizi e le (poche) virtù. Scomparso prematuramente, non ebbe modo di trasportare oltre la propria statura di laico moralista.
Pochi mesi prima di morire, ma era da qualche anno che ci pensava, Flaiano aveva cominciato a raccogliere in una cartella dal titolo autografo La solitudine del satiro alcuni articoli, con l’intento di approntare un libro che potesse servire per «capire perché in Italia la linea più breve tra due punti è sempre l’arabesco», come dichiarò in un’intervista dell’aprile del 1972 parlando del libro a cui stava lavorando, e che sarebbe stato il suo primo a essere pubblicato postumo.
L’intento di Lettura clandestina, nel Saloncino ‘Paolo Poli’ del Teatro della Pergola da martedì 22 a domenica 27 novembre, è allora quello di provare a sbrogliare il filo della nostra vita italiana attraverso lo sguardo di Flaiano su quell’Italia di cinquant’anni fa per arrivare a capire meglio questa Italia di oggi.
Il progetto nasce da un’idea di Fabrizio Bentivoglio, che così lo spiega: «La lettura è “clandestina” così come lo è stato, in fondo, Flaiano stesso, che finché è stato sulla nave insieme a noi, nessuno sembrava notarlo. Ci si è accorti di lui soltanto quando è sceso». Per questo spettacolo ha concretizzato un lungo lavoro di ricerca «per cercare un nesso, un filo, una storia dell’anima dell’Italia – prosegue Bentivoglio – da proporre allo spettatore e invitarlo alle proprie riflessioni».
Una storia dell’anima intrecciata alla storia dell’Italia, che sembra presentare oggi come negli anni dai ’50 ai ’60 gli stessi tortuosi interrogativi, le stesse ambiguità, gli stessi nodi che la lettura di Fabrizio Bentivoglio, con il contrappunto del contrabbasso di Ferruccio Spinetti, tenta di sciogliere, come dichiara lo stesso Bentivoglio: «La proposta di leggere La solitudine del satiro non è altro che l’invito a condividerne le sfumature più preziose, sia in termini poetici, sia di scandaglio del nostro animo; dimostrando che le parole di questo “moralista laico in grado di travestirsi da gran frivolo per far intendere le cose più serie”, come lo pennellò Arbasino, a distanza di più di cinquant’anni da quando sono state scritte ancora oggi ci parlano e non solo: ci dicono cose che ancora ai nostri giorni, pochi sono riusciti a dirci con una simile chiarezza.»
Per maggiori informazioni:
www.teatrodellatoscana.it