Base / Progetti per l'arte di Firenze presenta
venerdì 25 novembre 2022, dalle ore 17:00 alle ore 20:00, la
mostra di Ceal Floyer. L'artista ha realizzato per Firenze un progetto al limite del paradosso, dal momento che può essere definito inedito pur nascendo dal riutilizzo di due lavori realizzati in precedenza. Tale esito è possibile poiché per la prima volta Ceal Floyer associa e fa convivere nello stesso contenitore architettonico due opere di tipo ambientale che vanno così a creare un dialogo del tutto site specific. I vecchi lavori – lei stessa ricorda – possono essere vissuti in modi nuovi secondo il luogo di esposizione. Questo modo di pensare dipende soprattutto dalla sua scelta di lavorare sulla combinazione della riflessione sulle pratiche dell'arte concettuale con un modo differente di osservare gli oggetti della quotidianità, che a un certo punto iniziano ad apparire come invisibili proprio perché sono dati per scontati. Tale modalità di lavoro l'ha portata a sviluppare una sottile forma di ironia attraverso cui ri-scoprire il mondo. Certo, la percezione del lavoro – ha sottolineato in più occasioni – può essere sostenuta o sovvertita dal grado di familiarità che si ha con un oggetto in un certo contesto culturale. Questo è anche il motivo per cui mi capita spesso di “adattare” il lavoro alle specificità del sito o del paese in cui lo presento. Il ribaltamento del significato di un segno può funzionare solo se il pubblico ha familiarità con esso.
Warning Birds è il titolo dell'intervento che accoglie il visitatore già nella parte esterna dello spazio di Base a Firenze. Si tratta di un'opera che nasce dall'adattare un semplice adesivo prodotto in serie, raffigurante degli "uccelli di segnalazione" ovvero semplici sagome a forma di uccello usate per dissuadere gli uccelli stessi dall’imbattersi nelle vetrate dei grandi edifici. L'artista de-significa o ri-significa tale immagine ripetendola e accostandola più volte fino a ricoprire l'intera porta finestra, oscurando così la sua funzione e forma. L'immagine semplice e quasi elegante del volatile, attraverso la sua moltiplicazione, viene portata sull'orlo dell'isteria. La reazione è quella di protezione dello spazio visivo da occhi esterni, obbligando quindi lo spettatore a riflettere sul desiderio di osservare una cosa nel momento che gli è negata, nel momento che viene creata un'attesa e una protezione.
Il non titolo della mostra per Base / progetti per l'arte, che evita anche il comune senza titolo, è una vera e propria dichiarazione di intenti per l'artista. Aspetto che appare molto chiaro quando egli stessa spiega che: Potrei quasi dire che spesso il titolo rappresenta il 50 % dell’opera e lo considero a tutti gli effetti una parte integrante del materiale o del mezzo espositivo. Con ciò non intendo dire che sia l’opera a illustrare il titolo ma che tra i due elementi vi sia un sottilissimo equilibrio poiché l’una trova il suo senso nell’altro e può succedere che talvolta il titolo possa compromettere il senso dell’opera. Paradossalmente il titolo può essere tanto problematico quanto chiarificatore poiché non è detto che sia traducibile in diverse lingue. Pertanto si tratta di una potenziale insidia all’interno dell’opera e, in quanto tale, la devo prendere in considerazione come facente parte del mezzo stesso. In questo modo l'artista punta a lasciare maggiore libertà di azione e di interpretazione allo spettatore della mostra ideata per Firenze.
Ceal Floyer (1968 in Karachi, Pakistan; lavora e abita in Germania, a Berlino) ha studiato alla Goldsmiths, University of London. L'artista utilizza oggetti o immagini di uso quotidiano (una spazzola per capelli, il segnale di un'uscita di emergenza, o la proiezione dell'immagine di un interruttore per accedere la luce) per introdurre momenti stranianti e in qualche modo inaspettati per far fa alzare nello spettatore la consapevolezza di ciò che lo circonda. Tra le sue numerose mostre collettive, oltre alla sua partecipazione a Manifesta 11 a Zurigo (2016), dOCUMENTA (13) a Kassel (2012), alla Guangzhou Triennial, Guangdong Museum of Art, Guangzhou (2012) e alla 53° Biennale di Venezia (2009), sono da citare: Under construction (new acquisitions presentation), Hamburger Bahnhof - Museum für Gegenwart - Berlin, Berlin (2022); The Work and the Gesture, MELK, Oslo (2021); Anima, 2020 TIVA – Taiwan International Video Art Exhibition, Taipei (2020–21); KNOCK KNOCK, Humour in Contemporary Art, South London Gallery, London (2018); Stories of Almost Everyone, Hammer Museum, Los Angeles (2018); Behind the Curtain. Concealment and Revelation since the Renaissance. From Titian to Christo, Museum Kunstpalast, Düsseldorf (2016); L’image volée, Fondazione Prada, Milan (2016); Invisible: Art about the Unseen, 1957–2012, Hayward Gallery, London (2012). Nel 2006 Floyer è stata nominata per il Nam June Paik Award e nel 2007 per il Preis der Nationalgalerie für junge Kunst di Berlino.
BASE / Progetti per l’arte è un’idea di artisti per altri artisti. BASE è un luogo unico per la pratica dell’arte in Italia, la cui attività iniziata nel 1998, viene curata da un collettivo di artisti che vivono e operano in Toscana e che si fanno promotori di presentare a Firenze alcuni aspetti, tra i più interessanti dell’arte del duemila. BASE è un dialogo sulla contemporaneità aperto ad un confronto internazionale.
BASE / Progetti per l’arte, Via di San Niccolò 18r, 50125 Firenze, è uno spazio non profit la cui attività, coordinata da Lorenzo Bruni, è promossa e sostenuta dagli artisti fondatori con il contributo della Regione Toscana, del Comune di Firenze e dell’Associazione BASExBASE.
Inaugurazione venerdì 25 novembre 2022 / ore 17.00 – 20.00
25 novembre 2022 / 20 gennaio 2023Per ulteriori informazioni:
www.baseitaly.org