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sabato 20 aprile 2024

Museo Novecento: "Firenze 20182022. Una città contemporanea" in Sala d'Arme a Palazzo Vecchio

05-12-2022
Lunedì 5 dicembre 2022, alle ore 18.00, nell’ambito del talk "Firenze 20182022. Una città contemporanea", il Museo Novecento presenta nella Sala d'Arme di Palazzo Vecchio il volume dedicato agli ultimi quattro anni di attività, invitando tutti coloro che hanno contribuito alla sua crescita a partecipare e ripercorrere le tappe salienti di un percorso di sfide e obiettivi ancora aperti. Durante l’incontro interverranno il Sindaco di Firenze, Dario Nardella e il direttore del Museo Novecento, Sergio Risaliti, insieme ai relatori: Gabriele Ametrano, direttore del Festival La città dei lettori; Michelangelo Giombini, Head of Product Development and CEO di Manifattura Tabacchi; Silvia Lucchesi, Direttrice di Lo Schermo dell'Arte Film Festival; Arabella Natalini, Direttrice del Museo degli Innocenti. Il talk verrà moderato dalla Caporedattrice di TGR Toscana, Cristina Di Domenico.
 
Il dibattito sarà un’occasione per riflettere sulla Firenze contemporanea e sulle tante realtà attive sul territorio, che portano avanti un discorso aggiornato sull’arte e la cultura visiva del nostro tempo. Grazie alla testimonianza dei portavoce di alcune di queste realtà, verranno ripercorse le tappe salienti di questi ultimi anni, tra cui la presenza di importanti artisti in città, la crescita dei festival, la nascita di nuovi luoghi di produzione del contemporaneo, l’organizzazione di mostre e eventi di rilievo internazionale. Un’opportunità per approfondire la relazione tra patrimonio storico e produzione artistica contemporanea in una città come Firenze, sempre tesa a coniugare conservazione e innovazione; un’occasione per riflettere sul rapporto tra periferia e centro storico, tra grandi flussi turistici e pubblico locale, con una proiezione sul futuro della città. In questa occasione, verrà presentato anche il libro che racconta i quattro anni di mostre, eventi e attività ideate, curate e realizzate dal Museo Novecento per portare Firenze al centro del dibattito contemporaneo. Un museo nato dall’esigenza di dare alla città del Rinascimento un luogo in cui custodire e valorizzare una grande collezione d’arte italiana del secolo breve. Un centro di produzione grazie al quale tenersi costantemente aggiornati sulle ricerche artistiche internazionali e appassionarsi ai linguaggi più sperimentali della contemporaneità.
 
“In questi anni di profondo rinnovamento culturale, abbiamo sentito e sentiamo il Museo Novecento al nostro fianco” afferma il Sindaco di Firenze, Dario Nardella. “Anni durante i quali la pandemia ha permeato la cultura di una notte molto lunga e a volte impenetrabile ma che non è comunque bastata a spegnere progetti e idee, un lavorio ininterrotto e prolifico che ci permette oggi di celebrare, in questo volume, risultati impensabili per un museo relativamente nuovo e piccolo come il Novecento, ma che grazie alla direzione artistica di Sergio Risaliti si è imposto come crocevia fondamentale di rinnovamento. In questo modo Firenze non è e non sarà solo la perfetta ‘culla’ dell’arte rinascimentale, ma una citta fortemente viva, fluida, visionaria, innovativa, capace di attrarre fermenti artistici e di tracciare nuove strade culturali”.      

“Con il Museo Novecento è diventata realtà il sogno fatto tanti anni fa da C. L. Ragghianti. Il desiderio del celebre critico d’arte era di realizzare con l’Amministrazione comunale fiorentina un Museo Internazionale di Arte Contemporanea del tutto svincolato dalla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti e dalla sua vocazione anti-modernista” spiega Alessia Bettini, vicesindaca e assessora alla cultura del Comune di Firenze. “Grazie all’impegno profuso dalla Direzione Cultura, possiamo con orgoglio affermare che il Comune ha fatto tesoro del pensiero di Ragghianti e che dal 2014 abbiamo in citta un bellissimo Museo dedicato all’arte contemporanea, che ha ospitato negli ultimi anni artisti come Jenny Saville e Tony Cragg”.    

“Quando il Museo Novecento ha aperto le proprie porte al pubblico, nel 2014, la finalità era quella non soltanto di presentare le prestigiose collezioni civiche, ma anche e soprattutto di offrire alla città, ai suoi residenti e ai suoi visitatori occasionali un luogo nel quale avvicinarsi all’arte del XX secolo per scoprirla, conoscerla, frequentarla, amarla” afferma Matteo Spanò, Presidente MUS.E. “A partire dal 2018, l’attività del museo è la testimonianza di come esso sia diventato un punto di riferimento della proposta artistica fiorentina e uno dei centri culturali più vivaci nel panorama italiano, combinando un percorso museale permanente di grande ricchezza, una sfaccettata programmazione espositiva e un vivace calendario di eventi, iniziative e attività”. 

“La nascita del Museo Novecento a Firenze nel 2014 ha rappresentato una piccola grande rivoluzione culturale” dichiara Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento. “La città, a dir poco sospettosa e distratta nei confronti dell’arte moderna e del contemporaneo, adagiata sul proprio patrimonio e illusa dall’eternità del proprio mito rinascimentale, ha compreso che era necessario valorizzare degnamente anche le produzioni artistiche del XX e del XXI secolo, invertendo una rotta che aveva sempre posto un passato glorioso davanti al futuro e mai aveva considerato il presente come una sua anticipazione”.   
 
Traendo spunto dalle parole di Camille Paglia riportate all’inizio del volume, “L’unica via per la libertà è l’autoeducazione all’arte”. Nato prevalentemente dalla Raccolta Alberto Della Ragione e dalla Raccolta MIAC (Museo Internazionale d’Arte Contemporanea), quel museo di arte contemporanea immaginato da Carlo Ludovico Ragghianti verso la fine degli anni Sessanta che non vide mai la luce, il Museo Novecento rappresenta dal 2014 l’istituzione deputata alla conservazione e valorizzazione delle raccolte d’arte italiana del XX secolo del Comune di Firenze. La Raccolta Della Ragione, oggi al centro dell’esposizione permanente del museo, venne donata dall’ingegnere collezionista nel 1970, poco dopo la terribile alluvione che aveva devastato Firenze: quasi un segno di risarcimento rispetto a quella bellezza oltraggiata. Oltre ai 240 lavori di questa prestigiosa collezione, giunsero poi centinaia di opere di moltissimi artisti, che vollero cosi dimostrare la propria solidarietà alla città ferita.

Dal 2018 ad oggi il Museo Novecento è stato concepito come un laboratorio di ricerca, valorizzazione e innovazione culturale che si è spostato anche oltre le proprie mura, fuori dalla cornice delle ex Leopoldine, aprendosi alla città: un museo come campus creativo di sperimentazione, educazione e incontro, un luogo per tutti che necessita del contributo di tutti, politica inclusa, per continuare a soddisfare eticamente l’umano desiderio di bellezza e sperimentazione artistica. Il concetto di cambiamento si associa a quello di un museo che vive nel XXI secolo: per questo l’attività sempre rivolta alla conservazione e alla valorizzazione delle collezioni, condotta anche tramite mostre tematiche e progetti specifici, è stata affiancata non solo da un’importante attività di mediazione, ma anche da una serie di mostre temporanee e progetti speciali come Outdoor, con cui dipinti e sculture sono stati portati dentro le scuole e persino nelle carceri. In questi quattro anni, agli approfondimenti su opere e autori del passato che hanno spaziato dal primo Novecento alle seconde avanguardie, con particolare attenzione alla pratica del disegno e alla scultura, ha fatto da contraltare un aggiornamento continuo sulle nuove generazioni di artisti italiani e internazionali tramite mostre e progetti come il premio Wonderful! concepito a sostegno dell’arte italiana, inaugurato lo scorso anno in risposta alla crisi pandemica.
 
Il processo virtuoso intrapreso in questi anni si fonda su un approccio interdisciplinare alla progettazione museale, che spazia dalle arti visive all’architettura, dal teatro alla letteratura, pensando la storia dell’arte in una logica di interconnessione. In questo senso la formazione dei giovani ha assunto un’importanza primaria e ha dato alla luce, oltre che a una ricca offerta di mediazione declinata rispetto all’attività espositiva, anche a progetti specifici come Dall’Aula al Museo (indirizzato a giovani storici dell’arte) e le residenze per artisti e curatori (di prossima inaugurazione) che si inseriscono nell’idea di museo come palestra per le giovani generazioni. A questo, si affianca tutta la produzione editoriale, che ha visto il contributo costante di guest curator e critici, oltre al progetto della collana ≪Gong≫ di prossima pubblicazione. “Dopo i primi quattro anni di crescita, perfezionamento e posizionamento, mi auguro che nei prossimi anni il consolidamento istituzionale del Museo Novecento si rafforzi ulteriormente, al punto tale da poter visti espletati tutti quegli spunti brillantemente riassunti nella nuova definizione rilasciata da ICOM, che vede il museo come luogo deputato non solo alla conservazione e valorizzazione, ma alla ricerca, all’accessibilità e alla condivisione, tutte funzioni che unite in sinergia possono fare di un’istituzione culturale un luogo non meramente espositivo, ma un centro di pubblica utilità per l’arte e la cultura a servizio dei cittadini. Ho sempre pensato a un museo per la città dei cittadini e non troppo sbilanciato come attrattore di turismo. Un museo dinamico e fluido, contro un’idea vetusta e statica della conservazione, in cui aggiornarsi costantemente sulle ricerche della contemporaneità” Sergio Risaliti.
 
Ingresso gratuito fino a esaurimento posti.
 
Per maggiori informazioni: www.museonovecento.it