Chitarrista e compositore, ma anche sassofonista, clarinettista, suonatore di electronics e cantante: è Elliott Sharp, uno tra gli artisti più attivi nel panorama musicale newyorchese degli anni ‘80 nella ricerca di una nuova convivenza tra blues e genuino e nuove tecnologie. Il suo stile alla chitarra è riconoscibile ad ogni attacco, per l’ uso continuo di overtones, per il suo procedere a blocchi sonori, che rivelano ispirazioni da Hendrix al blues più antico. Il musicista sarà protagonista a Firenze, venerdì 9 novembre (ore 21,15), del nuovo appuntamento di Tradizione In Movimento, il ciclo di concerti organizzato da Musicus Concentus presso la Sala Vanni (p.zza del Carmine 14). Nato a Cleveland ma trasferitosi a New York, Sharp ha esordito con l’ensemble Carbon, proseguendo con altri gruppi, Orchestra Carbon, Tectonics, ed una lunga serie di collaborazioni. Insieme a John Zorn, Bill Frisell, Arto Lindsay, Bill Laswell Sharp ha definito una proposta musicale ricca di stimoli e di ispirazioni, trasfigurando nella sua musica le sensibilità più diverse, riferendosi tanto dalla tradizione afroamericana che all’avanguardia. Negli ultimi anni Sharp si è dedicato ad un’originale rilettura del blues con gli ensemble Terraplane e Terraplane Plus. Per il suo concerto in Sala Vanni a Firenze Sharp è atteso con alcune pagine dai suoi ultimi lavori per sola chitarra, “Quadrature” del 2005 e “Velocity of Hue” del 2003, ed un omaggio all’universo di Thelonious Monk “Sharp? Monk? Sharp! Monk!”.