A chi non è mai capitato di veder riaffiorare all’improvviso nella memoria il viaggio che ha spazzato via molte certezze, quell’incontro erotico tanto intenso da far scoprire il vero piacere o l’effetto imprevisto e sconcertante di un libro, un quadro, una melodia che ci hanno letteralmente trascinati oltre i limiti del nostro Io? Sono le avventure, esperienze che spezzanola routine, fratture dimenticate o rimosse che, serievocate, riaccendono i desideri messi a tacere. In un avvincente corpo a corpo con i testi fondativi della cultura occidentale e le letture più originali della contemporaneità, l’autore fa dialogare i problemi del nostro quotidiano e le Storie di Erodoto, le intuizioni di Georg Simmel e l’Odissea di Kazantzakis, il teatro di Sartre e le «confessioni» di Platone nel suo scritto più autobiografico, la saggezza ironica di Montaigne e le spiazzanti metafore di Jankélévitch. Come in un diario di viaggio, affascinanti connessioni attraverso i secoli e i continenti ci riportano così sul campo diMaratona, alle radici dei concetti di libertà e di felicità per i greci; in Sudamerica con Alexandervon Humboldt, precursore di un’idea di natura che non possiamo non fare nostra; a Praga, tra il pubblico scandalizzato della prima assoluta del Don Giovanni di Mozart, e nel deserto nordafricano, sulle tracce della scrittrice Isabelle Eberhardt. Un invito a metterci in discussione senza necessariamente ricorrere a una fuga into the wild, perché «un’impresa ardita o un episodio irrilevante: tutto può essere avventura oppure ordinaria esistenza, può inserirsi nella sceneggiatura della nostra vita o configurarsi come eccezione esaltante, che però “misteriosamente” racchiude quella vocazione inconfessata che il quotidiano non sa portare alla luce».
L’autore invita a partire per l’avventura e affrontare tre fattori critici: il narcisismo sfrenato, ovvero la dittatura dell’io; la trappola delle aspettative e il nostro esser sempre soggetti alle valutazioni altrui; infine il ritrovarsi schiacciati dall’immediato, da un presente che assolutizza le identità personali. Per affrontare tutto ciò non basta scappare via come terapia o antidoto all’ordinario, piuttosto invita a riscoprire le molteplici dimensioni dell’avventura: ovvero qualunque esperienza che consente di trascendere il proprio io e di mettere in discussione le proprie certezze.
Pietro Del Soldà (Venezia, 1973) è autore e conduttore dei programmi di Rai Radio3 Tutta la città ne parla e Zarathustra. Ha pubblicato saggi sul pensiero antico e, nel 2007, Il demone della politica. Rileggendo Platone: dialogo, felicità, giustizia. Scrive sulla «Domenica» del «Sole 24 Ore». Per Marsilio è autore di Non solo di cose d’amore. Noi, Socrate e la ricerca della felicità (2018, premio Biblioteche di Roma 2018, premio Alessandro Leogrande 2019) e di Sulle ali degli amici. Una filosofia dell’ incontro (2020, premio Città delle Rose), entrambi disponibili in edizione tascabile UE. Per la sua attività radiofonica gli è stato assegnato il premio Flaiano 2018.
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