Il Museo Novecento di Firenze lancia la sua prima serie di podcast Labirinto900, a cura della cantautrice Letizia Fuochi, in occasione della mostra Y.Z. Kami. Light, Gaze, Presence,
“Il Labirinto – simbolo di smarrimento e di situazioni complicate – rappresenta un'allegoria della complessità del mondo la cui comprensibilità non è afferrabile attraverso la sola ragione” afferma Letizia Fuochi. Secondo lo scrittore argentino Jorge Luis Borges, la tortuosità del percorso rinvia simbolicamente alla nostra incapacità razionale di capire fino in fondo il suo stesso significato, poiché la natura stessa del labirinto nasconde contenuti più complessi e profondi. Labirinto900 è il podcast del Museo Novecento, luogo spazio laboratorio di arte creatività bellezza e memoria. La prima puntata è dedicata a Y.Z. Kami: L'invisibile silenzio della luce, disponibile sul canale Spotify di MUS.E.
Podcast: www.spreaker.com/user/14572557/labirinto-900-linvisibile-silenzio-della-luce
Fino al 24 settembre 2023 il Museo Novecento propone "Light, Gaze, Presence", la mostra di Y.Z. Kami (Teheran, 1956) con una selezione di opere esposte per la prima volta a Firenze in alcuni dei luoghi simbolo della città: Museo Novecento, Museo di Palazzo Vecchio, Museo degli Innocenti e, eccezionalmente, nella millenaria Abbazia di San Miniato al Monte. Y.Z. Kami (Teheran, 1956) ha iniziato a dipingere a soli cinque o sei anni nello studio della madre. Da allora l’amore per la pittura e l’attenzione per lo studio della figura e della psicologia umana non lo abbandoneranno mai. Dopo aver studiato filosofia alla Sorbona di Parigi, negli anni Ottanta si trasferisce a New York, dove dalla fine degli anni Novanta inizia a esporre in musei e istituzioni artistiche. Le sue opere sono oggi conservate in importanti collezioni pubbliche, tra cui quelle del Metropolitan Museum of Art (New York), del Whitney Museum of American Art (New York), del Solomon R. Guggenheim Museum (New York) e del British Museum di Londra. Il progetto è un viaggio nell’universo pittorico dell’artista iraniano-americano, che vive e lavora a New York dagli anni Ottanta. La sua produzione si concentra maggiormente sulla creazione di ritratti di donne e uomini colti in primo piano, spesso con gli occhi chiusi e all’interno di cornici di sfondi neutri che lasciano visibili solo alcuni dettagli oltre ai volti. Presenti e assenti al tempo stesso, queste figure sono immerse in una dimensione che sembra non avere nulla a che fare con la nostra quotidianità, ma che rimanda a un altrove, a un luogo che è memoria o evocazione dell’aldilà. La luminosità resa dalla pittura rarefatta, così come l’esperienza dell’immobilità e del silenzio, hanno la capacità di attrarre a sé l’osservatore, suscitando sensazioni intense, come un senso di placida contemplazione al limite della trascendenza. In questo senso, Kami è un pittore dell’invisibilità; il suo sguardo e la sua pittura sono capaci di raccontare l’umanità al di là della contingenza, catturando la spiritualità che avvolge i corpi.
Letizia Fuochi, fiorentina, nipote di Tina Allori, storica voce della RAI degli anni Cinquanta, dopo la laurea in Storia contemporanea e undici anni da libraia, trova nel teatro canzone la sua casa. Cantautrice, autrice e interprete, gira l’Italia con i suoi spettacoli sotto la produzione di una storica etichetta indie italiana, la Materiali Sonori. A oggi conta numerosi spettacoli e varie, importanti collaborazioni artistiche; nel 2020 è scritturata dal Thèatre de la Ville de Paris e dal Teatro della Pergola di Firenze; nel 2021 ottiene il riconoscimento di Insieme per la musica premio stanziato da Elio e le Storie Tese, il Trio Medusa e il CESVI di Bergamo per gli artisti al tempo del Covid. Ha pubblicato Finito e infinito (2002), Come l’acqua alla terra (2009), Inchiostro (2017), Fuegos y Chavela. Letizia Fuochi canta Chavela Vargas (2021) e Zing (2022). A novembre 2022 pubblica con I Libri di Mompracem – Betti Editrice il suo libro Nuda è la voce – Raccolta di monologhi e canzoni. A gennaio 2023 ha iniziato il tour invernale con il nuovo spettacolo Effetto Zing o sull’Inevitabile prodotto da Materiali Sonori, Archètipo Teatro e ArteLive.
Per maggiori informazioni: www.museonovecento.it