Lunedì 10 e domenica 30 aprile 2023 alle ore 16.00, in occasione della mostra Reaching for the Stars a Palazzo Strozzi, il Museo della Fondazione Scienza e Tecnica di Firenze, in via Giuseppe Giusti 29, apre il suo Planetario per due visite straordinarie.
Il Planetario digitale Digistar, acquisito grazie a un finanziamento della Fondazione CR Firenze, offre un ricchissimo ventaglio di opportunità, permettendo di esplorare il cielo in qualunque momento dell’anno e a qualunque latitudine, permettendo originali incursioni anche nel passato. La visione delle stelle, senza gli effetti dell’inquinamento luminoso, è un momento di grande suggestione per grandi e piccini, esperti e neofiti, grazie agli incontri, condotti da esperti astrofisici. La visita è gratuita con biglietto di ingresso al Planetario e la prenotazione è obbligatoria: planetariofst@operalaboratori.com / T. + 39 055 2343723 (Dal martedì al venerdì 9.00-16.00 / Sabato e domenica 10.00-18.00).
ll Museo della Fondazione Scienza e Tecnica, oltre a una ricchissima Biblioteca, ospita le collezioni di Scienze naturali e di Fisica, facenti parte delle dotazioni dell’antico Istituto Tecnico Toscano (1850), che, nel corso del tempo, si sono arricchite per complessità, varietà e valenza. Oggi, il percorso espositivo propone, negli arredi originari, migliaia di reperti, che documentano l’evoluzione della strumentazione scientifico-didattica in diversi ambiti.
Reaching for the Stars. Da Maurizio Cattelan a Lynette Yiadom-Boakye, in mostra a Palazzo Strozzi fino al 18 giugno 2023, propone una celebrazione delle stelle dell’arte di oggi attraverso oltre 70 opere dei più importanti artisti contemporanei italiani e internazionali, tra cui Maurizio Cattelan, Cindy Sherman, Damien Hirst, Lara Favaretto, William Kentridge, Berlinde De Bruyckere, Sarah Lucas, Lynette Yiadom-Boakye.
Promossa e organizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Reaching for the Stars esplora le principali ricerche artistiche degli ultimi decenni attraverso una costellazione di opere esposte in tutti gli spazi di Palazzo Strozzi, dal Piano Nobile alla Strozzina, con una speciale nuova installazione per il cortile rinascimentale.
Curata da Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi, l’esposizione si pone come celebrazione dei trent’anni della Collezione Sandretto Re Rebaudengo, una delle più famose e prestigiose raccolte d’arte contemporanea a livello internazionale, restituendone in modo aperto la varietà, l’evoluzione e il suo essere costantemente in progress. Il progetto a Palazzo Strozzi nasce infatti nella volontà di creare una piattaforma di sperimentazione e partecipazione in cui si uniscono l’esposizione di opere della collezione, nuove produzioni create per la mostra, oltre a un ampio programma di attività e progetti con gli artisti protagonisti di talk e workshop, e a numerose attività per coinvolgere il pubblico.
Nella mostra sono presenti, ad esempio, opere fondamentali come 1000 Names(1983)di Anish Kapoor o Love Is Great (1994) di Damien Hirst, insieme a un’ampia selezione di lavori di Maurizio Cattelan, artista centrale per un’esplorazione dell’arte italiana tra anni Novanta e Duemila, insieme, tra gli altri, a Paola Pivi o Lara Favaretto. In parallelo si snodano sezioni tematiche come quella dominata dalla celebre serie Untitled Film Still (1978-1980) di Cindy Sherman che propone una riflessione sociale e politica sul tema dell’identità in rapporto a opere di Shirin Neshat, la serigrafia Untitled (Not ugly enough) (1997) di Barbara Kruger o la scultura in materiali organici Self- Portrait (1993) di Pawel Althamer. L’indagine sulla scultura si amplia nei grandi lavori di Andra Ursuţa, Adrián Villar Rojas, Berlinde De Bruyckere, Mark Manders, le cui pratiche investigano il corpo e la figura tra decostruzione e ricomposizione. A questa fa eco la perlustrazione della ricerca pittorica attraverso dipinti di artisti come Lynette Yiadom-Boakye, Sanya Kantarovsky, Michael Armitage, Cecily Brown, Avery Singer, testimoniando la perdurante vitalità di questo medium, tra figurazione e astrazione, soprattutto nelle generazioni più giovani. Completa il percorso un’ampia sezione dedicata alla Video arte con opere manifesto di artisti quali William Kentridge, presente con History of Main Complaint (1996), Douglas Gordon e Philippe Parreno, con la celebre videoinstallazione Zidane. A 21st Century Portrait (2005) e Ragnar Kjartansson con The End – Rocky Mountains (2009).
Per maggiori informazioni: www.palazzostrozzi.org - www.fstfirenze.it