Città di Firenze
Home > Webzine > "Tandem", due libri a confronto con Valerio Viviani alla BiblioteCaNova Isolotto di Firenze
venerdì 03 maggio 2024

"Tandem", due libri a confronto con Valerio Viviani alla BiblioteCaNova Isolotto di Firenze

31-05-2023
Mercoledì 31 maggio 2023, alle ore 17.30, la BiblioteCaNova Isolotto di Firenze, in via Chiusi 4/3a, ospita l'incontro "Amleto al quadrato" con Valerio Viviani, professore ordinario di letteratura inglese presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche della Comunicazione e del Turismo (DISUCOM) dell'Università della Tuscia (Viterbo), e Simone Pagliai, che parleranno dell’ “Amleto” di Shakespeare e del libro “Nel guscio” di Ian McEwan. L'iniziativa fa parte di "Tandem", il progetto nato da un'idea di Pagliai per il ciclo di appuntamenti con due libri a confronto in base ad alcuni elementi comuni che costituiscono il filo conduttore della conversazione. In ogni incontro, uno o più relatori sono intervistati a proposito di due libri – romanzi, raccolte di racconti, opere di poesia, drammi o saggi.

Amleto, la tragedia di William Shakespeare, eminente drammaturgo della cultura occidentale e padre fondatore della letteratura inglese, si svolge nell’alto Medioevo. Sulle mura che cingono il castello di Elsinore, capitale del regno di Danimarca, si aggira uno spettro che svela la sua identità solo al principe Amleto. Si tratta di suo padre, il re, avvelenato dal fratello Claudio, che ne ha sposato anche la moglie Gertrude per prendere il suo posto. Questa notizia scatena in Amleto profondi sentimenti di ira e vendetta, da cui scaturisce tutta la vicenda: nessuno dei protagonisti, neppure la promessa sposa del principe, Ofelia, sarà risparmiato dalla furia del principe camuffato da folle.

«Potrei anche essere confinato in un guscio di noce e sentirmi il re di uno spazio infinito - se non fosse la compagnia di brutti sogni», lamentava l'Amleto shakespeariano. Recluso a testa in giú nel guscio materno, il narratore del thriller “Nel guscio” di Ian McEwan, unico nel suo genere, ha invece finito lo spazio a disposizione. Una certa dose di piaceri regali – del sublime Sancerre Chavignol sorbito attraverso il cordone, magari – può forse allietare la sua attesa. Ma non mancano i brutti sogni, con la madre e lo zio perversi e assassini che il destino gli ha dato in sorte. E dunque basta con gli indugi, è arrivato il tempo di scegliere: essere o non essere? Il libro di McEwan inizia quando la gravidanza di Trudy è quasi a termine, ma l’evento si prospetta tutt’altro che lieto per il suo piccolo ospite. Ad attenderlo nella grande casa di famiglia (e nel letto coniugale) non c’è il legittimo marito di Trudy e suo futuro padre, John Cairncross, poeta povero e sconosciuto, innamorato della moglie e della civiltà delle parole, ma il fratello di lui, il ricco e becero agente immobiliare Claude. Dalla sua posizione ribaltata e cieca, il nascituro gode nondimeno di una prospettiva privilegiata sugli eventi in corso, ed è lui a metterci a parte di una vicenda di lutto e di sospetto dagli echi assai familiari. Certo, la scena non è quella corrotta e claustrofobica del castello di Elsinore. Certo, i due cognati fedifraghi, Trudy e lo zio Claude, non hanno regni nordici cui aspirare. Piuttosto a far gola ai due vogliosi amanti è l’edificio georgiano su Hamilton Terrace, decrepito ma d’inestimabile valore, incautamente ereditato da John, i cui pavimenti luridi e la cui onnipresente immondizia prendono il posto del marcio in Danimarca. Ma amletico è il crimine orrendo che il narratore vede (o meglio sente) arrivare, e amletico è pure il suo inesauribile flusso di pensieri dubitanti, gli stessi che hanno inaugurato al mondo la danza della modernità. Se nel testo shakespeariano l’origliamento, l’atto di spiare e raccogliere informazioni rovistando i recessi e gli anditi del regno, è spesso motore dell’azione, nel guscio l’udito è il senso privilegiato per ragioni fisiologiche, e a essere rovistati a pochissima distanza dal capo dell’inorridito narratore sono spesso e volentieri i recessi e gli anditi del corpo materno. Mentre all’orecchio non sempre affidabile del nostro eroe non-nato si dipana la tragica detective story, nella manciata di giorni che separano il suo «esserci» dal suo protetto «non-esserci» ancora, con il conforto di qualche buon vino giunto fino a lui dalle superbe degustazioni materne, e costantemente edotto sul mondo dai programmi radiofonici di approfondimento culturale che fortunatamente Trudy preferisce a quelli musicali, il nascituro ha tempo di riflettere su di sé, sulla complicata faccenda dell’amore, sul mondo, coi suoi orrori contemporanei e con le sue desiderate meraviglie. Ha tempo e curiosità sufficienti per farsi domande, interpretare i segni della sua realtà mediata, contemplare azioni e concludere che la sua sola salvezza, la salvezza dell’uomo, sta forse nell’esitazione.

Prossimo appuntamento

Mercoledì 21 giugno 2023, ore 17.30: “Il grande amico”
Simone Marchesi, docente di letteratura italiana medievale presso la Princeton University (New Jersey) e Simone Pagliai confronteranno le “Rime” di Guido Cavalcanti e la “Vita Nova” di Dante Alighieri.

Gli incontri si svolgono nella sala del quarto piano e potranno essere seguiti in streaming sulla pagina Facebook di BiblioteCaNova Isolotto: https://www.facebook.com/bibliotecanova 

Iniziativa a cura di Simone Pagliai, in collaborazione con Semicerchio (Rivista di poesia comparata) e Associazione Lib(e)ramente Pollicino.

Per maggiori informazioni: https://cultura.comune.fi.it 

MSP