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giovedì 21 novembre 2024

"Su tutti i vivi e i morti. Joyce a Roma", Enrico Terrinoni al Centro sull'Umanesimo di Firenze

03-05-2023

Mercoledì 3 maggio 2023 alle ore 15.30 la rassegna Finestre Alte. Libri Voci Città (sezione Contemporanea) organizzata dal «Centro Umanesimo Contemporaneo» (Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento, Palazzo Strozzi, Firenze) ospiterà la presentazione del libro "Su tutti i vivi e i morti. Joyce a Roma" di Enrico Terrinoni (Feltrinelli, 2022). L'autore dialogherà con lo scrittore e giornalista Edoardo Camurri. L’evento avrà luogo presso la biblioteca dell’«Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento», al terzo piano di Palazzo Strozzi

Esistono diverse biografie di Joyce. Quel che manca è una storia. Questo libro parla di una vita, e di come le esperienze fatte, le parole dette o scritte e gli incontri casuali inneschino nella nostra mente pensieri e connessioni, e in quella degli artisti grandi intuizioni estetiche ed esistenziali. Fu Joyce a scrivere nel Finnegans Wake una meravigliosa parola inventata: beogrefright. Sta chiaramente per biography, ma contiene anche il virus della paura, dello spavento (fright), e quello del male nella fantasia fanciullesca: ogre, ovvero “orco”. Una biografia, infatti, come una storia, nel saper evocare quelle forze occulte che rendono possibile il miracolo della transustanziazione di esistenze in inchiostro, può, o anzi deve, anche spaventare. Perché la nostra vita non è inchiostro, ma il nostro ricordo, il ricordo di noi stessi, in certi casi lo diventerà. E questa cosa può far paura. Esiste una via d’accesso abissale, eppure rivelatrice, alla vita di Joyce e alla trasformazione di quei percorsi oscuri nella sua opera: sono i sette mesi e sette giorni tormentati che trascorse a Roma. Da qui si può ricostruire il filo sotterraneo e segreto dei misteri del più grande scrittore occidentale del Novecento. Si coglie la scintilla da cui ebbe origine l’Ulisse. Prendono vita i personaggi e gli episodi da cui scaturirono le paure e le ossessioni che attraversano tutto il romanzo. Ci si imbatte in una serie di straordinarie rivelazioni sull’identità del modello di Bloom. Si tocca da vicino la nascita dell’interesse per il socialismo e l’anarchismo, che portano nelle opere un forte afflato antitotalitario. Una nuova narrazione di pochi mesi misteriosi ma fondamentali per accedere al segreto della vita e dell’opera di Joyce. Sono passati cento anni da quando uscì l’Ulisse. Qui, per la prima volta, si affronta il buco nero della vita di Joyce: i sette mesi e sette giorni che trascorse a Roma. Un periodo abissale e oscuro, che spiega molti misteri dello scrittore, a partire dalla scintilla che diede origine al più grande romanzo del Novecento.

Enrico Terrinoni è professore associato di Letteratura inglese all’Università per Stranieri di Perugia. È autore di numerose monografie, tra cui James Joyce e la fine del romanzo (Carocci editore 2015) e Occult Joyce. The Hidden in Ulysses (Cambridge Scholars Publishing 2007). Tra le sue tante traduzioni ricordiamo l’Ulisse di James Joyce con Carlo Bigazzi (Newton Compton 2012) e il Finnegans Wake con Fabio Pedone (Mondadori, in traduzione). Per Feltrinelli ha curatoi “Classici” La lettera scarlatta di Nathaniel Hawthorne (2014) e Antologia di Spoon River di Edgar Lee Master (2018, Premio Von Rezzori per la traduzione 2019), nella collana esclusivamente digitale Zoom Flash Tre storie di Stephen Dædalus di James Joyce (2015).

«Finestre Alte. Libri Voci Città» è la rassegna culturale organizzata dal «Centro Umanesimo Contemporaneo» e ospitata dall’«Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento» (Palazzo Strozzi, Firenze). Il titolo della rassegna si riferisce alle iconiche e luminose bifore del palazzo ideato alla fine del Quattrocento da Giuliano da Sangallo e Benedetto da Maiano. Finestre aperte sulla Piazza e rivolte alle nuove prospettive dell’umanesimo contemporaneo. Una rassegna dedicata ai libri e alle idee, per la città e per i cittadini.

Nel dibattito generale degli ultimi anni c’è una rinnovata attenzione al tema dell’Umanesimo. In una fase di rapida rivoluzione tecnologica, rottura di paradigmi condivisi e profonde transizioni (antropologica, ecologica, digitale, demografica) è significativo che ci si interroghi sul ruolo e sul destino dell’uomo, sui suoi valori e i suoi modelli pedagogici, etici e politici. Per questo all’interno dell’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento, nel 2017, è nato il «Centro sull’Umanesimo Contemporaneo». Tramite il ‘Centro’ l’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento intreccia le analisi di carattere storico, filosofico e scientifico che fanno parte della propria missione con una riflessione ‘pubblica’ su temi e problemi del presente, collegati in modo diretto e indiretto alla cultura umanistica. Il «Centro sull’Umanesimo Contemporaneo» ha sede al terzo piano di Palazzo Strozzi, nelle sale dell’Istituto e della sua biblioteca, ed è coordinato da Alfonso Musci (Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento) e Salvatore Carannante (Università degli Studi di Trento).

L’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento (Palazzo Strozzi – Firenze) è attivo dal 1937. Promuove coordina e diffonde gli studi umanistico-rinascimentali tramite pubblicazioni, borse di ricerca, conferenze, convegni e seminari di carattere nazionale e internazionale. L’Istituto è presieduto dallo storico della filosofia Michele Ciliberto, professore emerito della Scuola Normale Superiore (Pisa) e socio nazionale dell’Accademia dei Lincei (Roma).

Per maggiori informazioni: www.umanesimocontemporaneo.it