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domenica 05 maggio 2024

Viper Theatre presenta Ardecore, da Roma una band atipica

07-12-2007
Ardecore, ovvero Roma melodica in chiave post rock; venerdi 7 dicembre il Viper Theatre ospita il concerto della band romana nata da un’idea del cantautore folk blues Giampaolo Felici insieme alla band Zu e al cantante chitarrista Geoff Farina, leader degli stutunitensi Karate - degni protagonisti della scena post rock internazionale. Si tratta di un progetto interessante che unisce le struggenti melodie delle ballate romane a eclettiche interpretazioni strumentali degne di nota. L'idea nasce durante i tour delle tre band ovvero, ZU, Karate e i Blind Loving Power, la creatura musicale del cantautore folk blues Giampaolo Felici. Tre distinti universi musicali, tra black gospel, post punk jazz, fino al morbido post rock con venature soul. La scintilla: i concerti venivano aperti e chiusi da vecchi dischi di musica romana oppure interrotti qualche stornello "maledetto”. Da queste esibizioni live, arriva l'idea in studio di registrare i brani più scuri della tradizione popolare romana e raccoglierli in un progetto che li esaltasse, proponendoli all’ascolto anche di chi in genere non ha affinità con le sonorità folk. Con l'aiuto di Luca Venitucci alla fisarmonica e Valerio Borgianelli al vibrafono, per le edizioni Il Manifesto, ecco nel 2005 il primo album omonimo "Ardecore", nove canzoni ispirate al lato più oscuro e drammatico della tradizione popolare romana:l'amore, e i suoi aspetti più tragici come la morte e il tradimento; Ancora le insidie del Tevere ed il carcere. Vecchi brani rielaborati in maniera tale da non stravolgere le partiture originali ma incredibilmente originali negli arrangiamenti. Acustica struggente con l'impianto ritmico degli ZU, assolutamente devastante e potenzialmente hard core, questa la sintesi del primo capitolo della band. Nel 2007 nuovo album, Chimera, vincitore premio Tenco 2007, come opera prima segno che la direzione intrapresa da questo progetto è all'altezza delle band origine. Si tratta questa volta di produzioni originali, diversi musicisti collaborano all'album, e sopratutto sembra affinarsi la sinergia tra le melodie noir romane e l'impianto post rock spesso altrimenti orfano di parole. Ascoltandoli a tratti viene in mente Mike Patton che suona 24 mila baci, già abbastanza per decidere di fare un salto al Viper.

Damiano Usala