Giovedì 5 ottobre 2023, alle ore 16.00, l'
Archivio Venturino Venturi presenterà "
Sono nato, sì, molto tempo fa. Scritti 1936-1974", la
nuova edizione integrale di scritti inediti di Venturino Venturi (1918-2002) alla
Basilica di San Miniato al Monte (Via delle Porte Sante, 34 - Firenze). Enzo Brogi sarà la voce di Venturino e Orio Odori lo accompagnerà con la sua musica in una performance in anteprima assoluta in occasione della "Florence Art Week".
Il volume, edizione Gli Ori, Pistoia, è curato da Lucia Fiaschi e Nicoletta Mainardi.
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Venturino, nato a Loro Ciuffenna nel 1918 fu a Firenze sullo scorcio degli anni trenta; vi era giunto dal Lussemburgo della prima formazione, attratto dal Rinascimento - ancora in età avanzata si commoveva ripensando alla sorte che lo aveva voluto compaesano di Masaccio, “è nato a dieci chilometri da casa mia” - e di Michelangelo ché di chilometri bisognava farne soltanto trenta per raggiungerne il remoto villaggio. Come si fa a dirsi artista a Firenze, quando basta una chiesa o un’ombrosa viuzza per disvelare capolavori di inaudita bellezza? Eppure Venturino, neanche ventenne, si dichiara artista, lui, bello con i lunghi capelli al vento e misterioso per quella cultura europea ignota ai più. A Firenze incontra giovani poeti inquieti, colti, soffocati dalla plumbea atmosfera della fine degli anni trenta, in bilico tra chiarità d’impegno e tentazioni d’ombra: si chiamano Mario Luzi, Piero Bigongiari, Alessandro Parronchi e su di loro l’ala di Montale, di Ungaretti e, per la pittura, di Ottone Rosai. La guerra per Venturino segna la fine di quei giorni un po’ esaltati quando a Firenze molto si parlava di lui e delle sue sculture in cemento così diverse dalla tradizione cittadina. La guerra lo aggredì subito con la grave ferita occorsagli sulla montagna balcanica; seguirono anni di convalescenza e, alla fine dell’aprile del 1945, in una città straziata dalle macerie che stupiva di essere ancora se stessa, inaugurò la sua personale e Firenze lo festeggiò. Poco dopo la città cominciò ad andargli stretta, Venturino non provava alcun interesse per gli estenuanti dibattiti sull’arte, né per gli schieramenti, bruciava di amore per l’umanità tutta e urgeva in lui la necessità di esprimere questa incandescente passione. Seppe allora di possedere appieno il linguaggio dell’arte."
Lucia Fiaschi"
Per quasi quarant’anni, dal 1936 al 1974, la scrittura ha accompagnato sia pure in modo non sistematico opere e giorni di Venturino Venturi. Tra note di diario, riflessioni sull’arte, bozzetti e prose narrative, poesie, pensieri sparsi, dichiarazioni di poetica, Venturino è venuto componendo come attraverso le tessere di un mosaico il suo libro segreto, che sta fra il journal intime e l’autobiografia en artiste; un libro formato da un corpus consistente di testi, la maggior parte dei quali riferibili ai primi tempi della sua vita d’artista, da cui deriva l’antologia voluta e approvata dall’autore che oggi pubblichiamo. Oltre al loro intrinseco valore testimoniale questi scritti illuminano un aspetto finora rimasto in ombra della multiforme creatività di Venturino, iniziando intanto col rilevarne una precoce competenza linguistico-espressiva a dir poco sorprendente in un giovane di cultura franco-tedesca formatosi in Francia e poi in Lussemburgo alle scuole tecniche. Può darsi che le letture coltivate con passione fin da ragazzo, la Divina Commedia e Le avventure di Pinocchio, da quando aveva imparato a leggere in lingua italiana e a forgiare la propria identità culturale su quei libri-icona che il padre emigrante antifascista aveva portato con sé, abbiano avuto buon gioco sulla cera vergine del futuro artista. Scriva o scolpisca, sta di fatto che evocatività lirico-fantastica e attitudine narrativa appartengono al corredo genetico di Venturino."
Nicoletta MainardiPer maggiori informazioni:
www.gliori.it